mercoledì 16 aprile 2025

Recensione: Preludio

 

Preludio
di Carla Madeira

Titolo originale: Véspera
Traduzione di Giacomo Falconi
Editore: Fazi Editore
Prezzo cartaceo: € 18.50
Pagine: 264

Amori sbagliati, amori violenti, nessuna redenzione: Carla Madeira, l’autrice più letta in Brasile, torna a scuotere le nostre certezze con un nuovo, sbalorditivo romanzo.

Un mattino Vedina Maria dos Santos si sveglia e accanto a sé trova solo uno spazio vuoto e freddo: per l’ennesima volta suo marito ha preferito dormire altrove. È l’inizio di una giornata difficile, come molte del resto, ma oggi è diverso. Oggi Vedina compirà un gesto sconsiderato, un gesto indicibile. Come può la vita averla portata a tanto? Qualche decennio prima, Tonico Antunes, bevitore appassionato e titolare di una piccola ferramenta, è appena diventato padre di due gemelli e decide di registrarli all’anagrafe come Caim e Abel per far dispetto a sua moglie Custódia, donna bigotta che non lo ama e non lo stima. Lei, d’altro canto, lo ha sposato solo per scappare da una provincia asfissiante e lo ha bandito dal talamo coniugale non appena è rimasta incinta. I due gemelli trascorrono l’infanzia in perfetta simbiosi ma, a partire dal primo giorno di scuola, prendono due strade diverse: mentre Caim riesce bene negli studi e nello sport, è amico di tutti e apprezzato dalle ragazze, Abel diventa invece sempre più timido e introverso, lascia la scuola e perde la testa per la donna sbagliata…

Carla Madeira conferma il suo talento raccontandoci la storia di una famiglia perduta e dei suoi tentativi di ricomporre le piccole e grandi fratture che l’affliggono. Preludio, un labirinto di emozioni disseminato di momenti memorabili, ci svela come i rapporti familiari siano luogo di silenzi e orrori ma anche unico rifugio sicuro, come l’amore sia dono ma anche condanna.

«Nelle famiglie c’è una demarcazione del territorio in cui i confini dicono: Da qui in poi ci siamo solo noi. Al suo interno cresce un particolare tipo di vegetazione, che a un estraneo sembrerà una sterpaglia, ma che in famiglia è un fiore. E ciò che è una spina per chi è stato ferito a lungo, può essere un fiore agli occhi di un visitatore».


Preludio, romanzo intenso e toccante di Carla Madeira, si apre con una scena che lascia il lettore senza fiato: Vedina Maria dos Santos si sveglia accanto a un letto vuoto. C’è qualcosa di irrisolto, qualcosa di profondo che ancora non conosciamo. Spinta da un impulso doloroso e misterioso, compie un gesto estremo: abbandona il figlio Augusto sul marciapiede e se ne va. Da quel momento, il lettore viene trascinato in una narrazione carica di emozioni forti, segreti inconfessati e ferite che faticano a rimarginarsi.

La struttura del romanzo si muove tra passato e presente, intrecciando la storia di Vedina, una madre in cerca del figlio perduto, con quella dei gemelli Caim e Abel, cresciuti in una famiglia in cui l’amore non è mai stato semplice né garantito. Caim è brillante, pieno di vitalità; Abel, invece, è più introverso, tormentato e silenzioso. Le loro vite prendono direzioni diverse, ma il legame che li unisce, fatto di rivalità, affetto e dolore, resta sempre presente, seppur in sottofondo.

Pagina dopo pagina, le storie dei personaggi si intrecciano in modo profondo e a volte inaspettato. I loro percorsi si raccontano anche attraverso ciò che non viene detto: sguardi, silenzi, piccoli gesti e scelte difficili. Tutti custodiscono qualcosa che non riescono a esprimere. E il titolo, Preludio, racchiude proprio questo: l’inizio di qualcosa che cambia tutto. Non solo un dramma, ma anche la possibilità, fragile ma reale, di capire, perdonare e, forse, ricominciare.

Preludio è stato il mio primo incontro con l'autrice Carla Madeira, e devo dire che mi ha sorpresa, trascinandomi dentro una scrittura intensa, quasi dolorosa, che riesce a trasmettere tutto il peso che la protagonista si porta addosso. Si percepisce chiaramente la fatica, la frustrazione, il senso di soffocamento. Ammetto che all’inizio ho fatto un po’ fatica a seguire i salti tra presente e passato, e a orientarmi tra i vari personaggi, ma una volta entrata nel ritmo, è stato impossibile staccarsene fino al finale inaspettato.

Consiglio Preludio a chi ama i romanzi psicologici, quelli che scavano nelle profondità dell’animo umano, affrontando temi duri e universali come il senso di colpa, l’abbandono, la famiglia e la possibilità di redenzione. Un romanzo che fa male, ma anche sperare.


Durata totale della lettura: dieci giorni
Bevanda consigliata: caffè amaro
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: a partire dai 17 anni 
Consigliato a chi ha apprezzatoEredità di Vigdis Hjorth




"Non c'è consolazione nel dire che ciò che ci succede, ci suddede. In parte facciamo, in parte subiamo. A volte è necessario spingersi oltre per riavvolgere il nastro e tornare alla vigilia della vigilia della vigilia dell'evento. Il momento preciso in cui prendiamo o veniamo presi da una direzione e un bel giorno... o un triste giorno, siamo ciò che siamo."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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