di Carolina Capria Editore: HarperCollins Prezzo cartaceo: € 18.00 Pagine: 240 UNA SCRITTRICE FEMMINISTA DEI NOSTRI GIORNI CI MOSTRA, ANCORA UNA VOLTA, LA FORZA IMMORTALE DELLA LETTERATURA, LA SUA CAPACITÀ DI PORTARE CORAGGIO E LIBERTÀ.
Essere una bambina, e poi una donna, vuol dire imparare fin da subito cosa si può fare e cosa non si può fare, vuol dire imparare che certe qualità, come il coraggio, l’audacia e l’indipendenza, non sono prettamente femminili, e che reprimere i propri desideri è normale, e consigliabile. Meglio restare ai margini e attendere passivamente un salvatore o, nella più sfortunata delle ipotesi, la provvidenza. E se molti libri non fanno che confermare la certezza che soltanto gli uomini possono compiere gesta intrepide e che alle donne spetta il compito di accogliere gli eroi di ritorno dalle loro mirabolanti avventure, Carolina Capria ci conduce in un viaggio illuminante nella più grande letteratura femminile di tutte le epoche e ci mostra che un’altra strada è effettivamente percorribile. Perché di maestre nei libri ce ne sono moltissime, grandi scrittrici come Jane Austen e Toni Morrison, e grandi eroine come Jane Eyre, che ci insegna che una donna può salvarsi da sola, o Scarlett O’Hara che ci dimostra che una donna può mettersi al comando. O ancora Modesta, la protagonista dell’Arte della gioia di Goliarda Sapienza, che ci ricorda quanto sia importante mettere se stesse al primo posto e non illudersi di trovare la felicità dove viene richiesto solo il sacrificio. Dei propri desideri, delle aspirazioni, dei sogni. |
Partendo dal significato di nüshu, l'unico sistema di scrittura al mondo creato e usato esclusivamente dalle donne (che per me è stata una scoperta incredibile), ogni capitolo del libro è dedicato a una scrittrice e a un'opera in particolare, scelta da Carolina Capria per il suo valore simbolico e la sua potenza narrativa. L'autrice non si limita a raccontare le storie di queste grandi figure, ma ci guida in un'analisi approfondita e ispirata dei loro testi, mettendo in luce come le loro protagoniste abbiano sfidato i limiti imposti dalla società e abbiano tracciato nuove strade per le donne di ogni epoca.
Ed è così che l'analisi di Jane Eyre, ad esempio, mi ha fatto riscoprire la forza della sua protagonista, capace di rifiutare ogni compromesso pur di mantenere la propria indipendenza. Il ritratto di Scarlett O’Hara mi ha ricordato quanto sia raro trovare personaggi femminili così determinati e fuori dagli schemi. E che dire di Modesta, la protagonista de "L'arte della gioia", una figura che personalmente non conoscevo e che incarna la ribellione pura, il desiderio di autodeterminazione senza limiti?
Leggere "Maestre" è stata per me un'esperienza bellissima che consiglio e consiglierò a tutte le persone a me care. Mi ha emozionata, mi ha ispirata e, soprattutto, mi ha spinta a voler approfondire la conoscenza di queste autrici, a leggere e rileggere i loro capolavori con una nuova consapevolezza.
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