mercoledì 22 gennaio 2025

Recensione: Malammore



  Malammore

 di Anna Vera Viva

 Editore: Garzanti
 Prezzo: € 18
 Pagine: 288
 

  Da molti anni Antonio Capasso è Brunella, una creatura della notte il cui fascino è incontrastato nel mondo delle drag queen. Quando il suo corpo viene trovato senza vita nel suo appartamento del Rione Sanità, appare subito chiaro che non si tratta di morte naturale. Una ferita profonda alla base del cranio mostra il segno del colpo inferto alla vittima. Ancora una volta padre Raffaele, ritornato dopo quarant’anni nel quartiere, si troverà coinvolto in un’indagine complicata che lo porterà a nuovi scontri con il fratello Peppino, il boss della Sanità, e a nuovi incontri con un’umanità piena di miserie che dietro la facciata di una vita borghese nasconde vizi e ossessioni inconfessabili. Dai vicoli della Sanità alle strade del centro e ai locali notturni, il prete percorrerà la città in lungo e in largo alla ricerca della verità nascosta nel passato recente e lontano di Brunella e tra le violente passioni che riusciva a scatenare. Così, ancora una volta, grazie al suo intuito e all’aiuto prezioso della sua perpetua, scoprirà chi si è arrogato il diritto di spegnere la vita di una chimera. Una storia che avvince e affascina il lettore, tenendolo inchiodato alla pagina, non solo per l’intreccio ricco di colpi di scena ma anche per la potenza del personaggio di Brunella, che anche dopo la morte continua a emanare la sua malia dalle pagine di questo romanzo.




Non conoscevo Anna Vera Viva, ma la copertina e la trama di questo romanzo mi hanno affascinata subito. 

Brunella, un femminiello (travestito ma a volte anche trans) dei vicoli della Sanità di Napoli, viene uccisa brutalmente in casa sua. Brunella, in origine Antonio, era tante cose: una donna bellissima e affascinante, una drag queen di successo, un'ex pregiudicata, una prostituta. Insomma, dalla lista si capisce subito che di gente che voleva ammazzarla ce n’era molta. 

Purtroppo, però, ci troviamo nella Sanità, un quartiere peculiare e pieno di problemi, in cui la legge è stabilita dalla Camorra, che ha già deciso che questo omicidio andrà insabbiato e la polizia non se ne occuperà. 

Padre Raffaele, però, il nuovo parroco originario della zona e tornato dopo molti anni, non accetta questo totale disinteresse per la morte della povera Brunella. Sarà infatti lui a trovare alcune prove che dovrebbero aiutarlo a risolvere il caso, correndo una serie di rischi e portandolo in posti che non aveva mai nemmeno immaginato.
Non è solo: con lui c’è la fidata Assuntina, che in teoria dovrebbe solo cucinare e pulire la canonica, ma che in realtà è una fonte continua di informazioni, gossip e parole. Un personaggio divertentissimo che immaginiamo perfettamente davanti a noi quando leggiamo.
Chiaramente, non posso svelare troppo, ma vi dico che, nonostante di solito riesca a capire con facilità chi ha compiuto il delitto, stavolta sono rimasta sorpresa!
La scrittura di Anna Vera mi è piaciuta molto, affascinante, calda, morbida e avvolgente, e ho trovato i personaggi descritti benissimo. La storia di un giallo ma anche di vite, di amori, di vendette e di ripicche. 

Della "gente bene" che farebbe di tutto pur di nascondere le proprie debilezze. Dei sensi di colpa che scaturano dal non accettare e accettarsi e del mondo dei femminielli che purtropp ancora non viene accettato e riconosciuto.

Un romanzo molto consigliato a chi è amante del noir, dei gialli, ma anche a chi ama Napoli e le sue difficoltà.

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Nu bellu caffe
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: La gran mamma di Alessandro Canale




"«A Napule nun c’è cchiù devozione. 
Pe’ chesto dovimmo turnà noi». 



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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