venerdì 15 novembre 2024

Recensione: Un uccellino mi ha detto

 

Un uccellino mi ha detto
di Susan Fletcher
Editore: Rizzoli
Prezzo cartaceo: € 19
Pagine: 432
Titolo originale: The night in question
Traduzione: Matteo Camporesi

Florrie Butterfield ha avuto una vita piena, ricca di avventure e viaggi in paesi esotici, di grandi affetti, amicizie, passioni. Adesso che a ottantasette anni si è stabilita a Babbington Hall, una tranquilla casa di riposo nell’Oxfordshire, è convinta che il futuro non le riserverà più colpi di scena. Confinata su una sedia a rotelle dopo uno stupido incidente domestico, non può tuttavia rinunciare all’antica curiosità, che ora fa di lei un’osservatrice attenta dell’angolino di campagna inglese che la circonda. Quando la sera del solstizio d’estate la direttrice della casa di riposo precipita dalla finestra del suo alloggio, l’evento viene archiviato come il gesto disperato di una donna triste e sola, dall’esistenza irrimediabilmente scialba. Ma Florrie è di un altro avviso, e un rovello comincia ad assillarla. Spalleggiata da un ex professore di latino con un debole per le bretelle sgargianti, cercherà di fare luce sull’accaduto, spingendo la sua sedia a rotelle lungo i giardini rigogliosi e i corridoi scricchiolanti di Babbington, spillando confidenze a tutta una serie di personaggi indimenticabili nella loro incontrastata fragilità: le cosiddette sorelle Ellwood, irrefrenabili impiccione, la snobissima Marcella Mistry, e un ex buttafuori convertito alla Chiesa, ora ribattezzato reverendo Joe. Florrie non chiede di meglio: potersi mettere in gioco, ancora una volta, e lanciarsi con rinnovata gioia in un’avventura capace di risvegliare ricordi, sentimenti, e il brivido inebriante di un sogno tutto da vivere.




Chi ha detto che la vita finisce in una casa di riposo? Che ci si spegne lentamente e si perde l'interesse nei confronti del mondo? Di certo non l'arzilla ottantasettenne Florrie Butterfield che, da poco approdata alla casa di riposo Babbington Hall, non perde di certo tempo a commiserarsi e rievocare gli anni passati, lanciandosi anzi in un'indagine investigativa con il fidato amico Stanhope, anche lui ospite della stessa struttura.  
Figlia di un poliziotto, Florrie intuisce ben presto che due morti improvvise nel giro di poco tempo nello stesso luogo - quella che dovrebbe essere una tranquilla casa di riposo - sono quantomeno sospette, soprattutto quella della riservata giovane direttrice, Renata Green, che pare essersi suicidata gettandosi dalla finestra senza che nessuno riuscisse a fermarla, approfittando del trambusto di una notte di tempesta. Senza farsi ostacolare dalla sedia a rotelle che sorregge la sua unica gamba rimasta, Florrie cerca dunque di raccogliere informazioni sull'accaduto escogitando originali stratagemmi e imbastendo conversazioni con gli altri ospiti di Babbington Hall, il personale e chi a vario titolo gravita intorno a questo micromondo. 
Parallelamente agli sviluppi delle indagini, il romanzo ci svela a ritroso vari momenti dell'avventurosa vita della protagonista, che ne rivelano la sensibilità, l'intelligenza e al contempo la fragilità del suo cuore di fronte alla possibilità di amare ed essere amata, dovuta a un tragico avvenimento risalente alla sua adolescenza (il "luccio" che compare periodicamente nel corso della storia) che riuscirà a rivelare soltanto nelle ultime pagine, sciogliendo finalmente quel nodo che le consentirà di aprirsi a un nuovo amore.
Originale, interessante e coinvolgente, ideale se cercate una lettura per farvi compagnia in questi primi giorni di freddo! 


Durata totale della lettura: quattro giorni
Bevanda consigliata:  the bianco
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni




"Non abbandoniamo mai i bambini che siamo stati. Semplicemente, cresciamo al loro fianco, come un albero che, col tempo, cresce accanto a una bicicletta che è stata lasciata appoggiata al suo tronco [...]."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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