La gran mamma di Alessandro Canale Editore: Fazi Editore Prezzo: € 16 Pagine: 156 Napoli, 1944. Il Natale è ormai alle porte e in casa di Calogero Martorio, Mammasantissima della camorra, è in corso una cena con tutti i capi dei Quartieri per decretare la condanna a morte di Carmine Atriere, un giovane delinquente accusato di aver ammazzato Zumpatiello, braccio destro del potente Tommaso Cacace. Le testimonianze sembrano tutte concordi: il ragazzo, vilmente, ha accoltellato alle spalle Zumpatiello, assassinando non solo un uomo d’onore ma il padre di cinque figli. Quando tutti i presenti sono ormai pronti al voto, qualcuno si rende conto che al tavolo manca un partecipante per raggiungere il numero dispari, necessario perché la decisione sia valida. Viene quindi chiamata a sedersi Donna Filomena, moglie di Martorio e matrona arguta e verace, a cui eccezionalmente vengono garantiti gli stessi diritti e doveri degli uomini. Fin da subito, però, la versione di Tommaso Cacace non convince la padrona di casa che, aiutata dalla stralunata servetta Concettina, smonterà una dopo l’altra le versioni dei camorristi e ribalterà una sentenza che pareva già scritta, portando alla luce una verità inaspettata e impensabile.
Una cena dai risvolti farseschi ambientata in un basso partenopeo, che ricorda le migliori commedie di Eduardo De Filippo, un romanzo corale in cui spicca la figura di Donna Filomena, energica e vitale, capace da sola di sovvertire l’ordine delle cose. Con il suo stile brillante e pieno di inventiva, Alessandro Canale ci restituisce uno spaccato di Napoli alla fine della guerra tenendoci incollati alle pagine fino all’ultima riga. |
Come potete ben immaginare, la Gran Mamma non è una signora di dimensioni importanti, ma bensì una società camorristica che si riunisce per esprimere un voto riguardo all'omicidio di Zumpatiello, braccio destro di Tommaso Cacace.
Zumpatiello è stato ucciso con una coltellata alla schiena, un atto assolutamente infame che un "uomo d'onore" non farebbe mai.
Per quanto la situazione possa sembrare goliardica, durante la cena da Don Calogero, con il cibo preparato da Donna Filumena, i precetti delle mamme vengono seguiti scrupolosamente e, in questo caso, il divertente gruppo si trova in difficoltà.
Oltre al padrone di casa, infatti, ci sono Mammasantissima, Schiattacristiani, Pascalone, Ferracavallo e il "contaiuolo" Ausiello, che portano il numero a sei persone, cosa inaccettabile secondo le leggi della Bella Società.
Solo Donna Filumena può aiutare, nonostante sia una donna (ovviamente non un "uomo d'onore"), ma essendo la figlia del precedente valoroso capoquartiere, riesce a superare anche questo ostacolo.
La soluzione al caso, che inizialmente sembra facile, viene scossa dai ragionamenti infallibili della cuoca, che, tra un gesto eclatante e una parola al momento giusto, riporta la situazione a favore del marito e trova anche il modo di salvare il suo futuro.
Non si può avere alcun dubbio sul fatto che Canale sia un autentico scrittore di teatro. Le sue battute, le scene, sembrano talmente vive e dinamiche da far sentire lo spettatore come se fosse seduto in un teatro, pronto a seguire una breve ma coinvolgente commedia. La sua scrittura, accattivante e divertente, riesce a catturare l'attenzione del pubblico con grande naturalezza.
Sebbene talvolta possa risultare complessa per chi non proviene da Napoli, questo aspetto aggiunge una dimensione ulteriore al suo lavoro, rendendolo ancora più affascinante e intrigante.
La capacità di combinare l'umorismo con un linguaggio ricco di sfumature locali non fa che ampliare la profondità e l'autenticità delle sue opere teatrali.
Assolutamente consigliato, si legge in un baleno!
Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Nu bellu caffe
Formato consigliato: CartaceoBevanda consigliata: Nu bellu caffe
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: Delitto all'ora del tè di Catherine Coles
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