lunedì 14 ottobre 2024

Recensione: Sinister. La città delle ombre

Sinister. La città delle ombre 
di Gareth Rubin

Editore: Longanesi
Prezzo Cartaceo: € 18,00
Prezzo eBook: €9,99

Pagine: 304

Londra, 1889.

Un pomeriggio di dicembre, un affascinante attore di teatro bussa alla porta dell’esclusivo Diogenes Club perché coinvolto in una stranissima frode. Il pubblico che assiste alla sua performance sembra essere composto sempre dagli stessi spettatori, e starà al genio della deduzione scoprire cosa sta succedendo.
Un pomeriggio di dicembre, un losco capo criminale bussa alla porta di una casa di Whitechapel assai poco raccomandabile perché coinvolto in una sanguinosa faida con una banda avversaria. Il suo rivale non uscirà vivo dalla trattativa, e starà al Napoleone del crimine scoprire cosa sta succedendo.
Impegnate ognuna nella propria indagine, le due menti più sopraffine di Londra seguono una scia di terribili omicidi che le porterà a dover fare l’impensabile: mettere da parte le ostilità e lavorare insieme contro qualcosa di così potente da minacciare gli equilibri mondiali. Sembra impossibile, ma Sherlock Holmes e James Moriarty, nemici giurati, sanno che questo è l’unico modo per salvare l’Europa dalla catastrofe.

Dopo il grande successo di The Turnglass, Gareth Rubin torna con un nuovo romanzo a due voci dalle atmosfere squisitamente british, in cui gli iconici personaggi di sir Conan Doyle si muovono tra la bella società e gli oscuri bassifondi della Londra di fine Ottocento.




Dovendo trovare una sola parola per descrivere la nuova opera di Gareth Rubin, sicuramente sarebbe straniante. 
Se già aveva messo alla prova il lettore chiedendo un contributo non da poco con The Turnglass – La clessidra di cristallo con Sinister la sfida letteraria che mette sul piatto ha un effetto disorientante. 

Con l’obiettivo di riportare tra le pagine della storia gli iconici personaggi di Arthur Conan Doyle - ovvero Sherlock Holmes e James Moriarty – Rubin dà vita a un romanzo a due voci che si intervallano nella narrazione del dottor Watson, amico del celebre detective. Siamo nella Londra di inizio ‘900 cercando di risolvere un apparente primo mistero che trascina verso un susseguirsi di casi e situazioni poco nitide da risolvere. 

Una confessione è subito d’obbligo: nessun libro Conan Doyle oltre a Il mastino dei Baskerville ha toccato il mio comodino. E probabilmente, molto delle atmosfere e degli indizi lasciati qui e là è andato perso e non è stato sufficientemente apprezzato o non ha aiutato nella comprensione finale dell’opera. 

Infatti, l’impressione conclusiva della storia è quella di aver fatto un tuffo in un calderone di elementi ed esserne uscita frastornata, con una soluzione poco chiara e di essere sempre rimasta sulla soglia, a osservare questi personaggi in attesa di essere accolta nel loro mondo di enigmi, senza però, mai ricevere un invito. Doppi livelli di lettura, rompicapi, storie nella storia e uno stile in generale arzigogolato che chiede un impegno costante e attivo per trarre tutti i dettagli della storia. 

Sebbene ci siano scene molto belle e interessanti, con guizzi di genialità e descrizioni dell’epoca d’impatto, avrei preferito che la storia si focalizzasse su determinati avvenimenti. Ampliandoli e arricchendoli, dando al lettore un classico e confortante giallo ricco di suspense. Probabilmente un lettore meno acerbo su questa tipologia di narrazione apprezzerebbe la storia e il ritorno di due personaggi storici per il giallo moderno. 


Durata totale della lettura: 7 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: caffè americano
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 18 anni


      "È strano che, anche in mezzo a situazioni del genere, ci siano sempre momenti per pensare, momenti in cui ci si aggrappa a pensieri rimasti in sospeso nel profondo della mente, che riemergono di tanto in tanto." 



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.

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