lunedì 28 ottobre 2024

Recensione: Il vento è un impostore

 


Il vento è un impostore
di Sasha Vasilyuk

 Editore: Garzanti
 Prezzo cartaceo: € 18
Pagine: 384
Titolo originale: Your Presence Is Mandatory
Traduzione: Roberta Scarabelli

«Meravigliosamente scritto, elegiaco e necessario, Sasha Vasilyuk rivela, con grande abilità e grazia, la storia che si nasconde dietro i più recenti titoli dei giornali.»
Gary Shteyngart

«Sasha Vasilyuk indaga sulle origini del conflitto in corso, alimentato dal mito della Seconda Guerra Mondiale, che negli anni in cui Putin, ha raggiunto un livello quasi isterico.»
L.A. Review of Books

Può un’intera vita essere costruita su una bugia? 
Per Efim è stato così. E lo rifarebbe mille volte, perché della sua vita di oggi non cambierebbe nulla. Ha una moglie che lo tiene ancora per mano. Dei figli orgogliosi delle loro radici, dei nipoti che credono che il nonno sia un eroe, perché tornato dalla guerra. Eppure, Efim si domanda cosa farebbero se sapessero del segreto che nasconde da anni. Un segreto, celato in una valigia, che ora, lontano dagli occhi della famiglia, Efim sta bruciando perché non ne rimanga traccia. Nessuno deve scoprire la storia del giovane ragazzo, pieno di sogni e speranze, costretto a indossare un’uniforme e combattere i nazisti. Nessuno deve ricordare il filo spinato, la fame, il freddo. Soprattutto, nessuno deve scoprire del giorno in cui ha compiuto una scelta impossibile: fingere di non essere ebreo per sopravvivere. Il giorno in cui ha iniziato a esistere rinnegando sé stesso. Una condizione da cui è scappato con un’altra bugia, pur di tornare a casa. Ma ora, anni dopo, è proprio nella sua casa che questi segreti stanno per essere riportati alla luce.

«Il vento è un impostore» attraversa sette decenni di Storia, tra la Seconda Guerra Mondiale e l'attuale conflitto russoucraino. Sasha Vasilyuk ripercorre la storia di Efim e l’effetto che le sue bugie hanno avuto sulle vite di Nina, dei loro due figli e dei loro nipoti. In questo appassionante romanzo d’esordio Sasha Vasilyuk racconta la storia di una famiglia stretta tra due regimi totalitari.




Non è compito semplice recensire questo straordinario romanzo d'esordio di Sasha Vasilyuk, di origini ucraine, che ci riporta in un periodo storico di cui tanto si è scritto e si scrive ancora, ma da un punto di vista del tutto inedito e originale. La storia di Efim, ispirata al vissuto del nonno della scrittrice, trova il suo centro nel corso del secondo conflitto mondiale, e racconta con straordinaria umanità le peripezie vissute da questo giovane ebreo arruolato sotto il regime sovietico che in modo del tutto rocambolesco riesce a sopravvivere alla guerra. Per gran parte del romanzo mi sono scoperta a chiedermi quale fosse la bugia già dichiarata sulla copertina, quasi come se dovessi cercare un motivo per identificare il protagonista come un colpevole, un bugiardo. Eppure, pagina dopo pagina, si comprende che ciò che ha fatto Efim è stato dettato dalla necessità di sopravvivere nonostante tutto ai ripetuti orrori insensati di quella guerra: celare le proprie origini ebree a qualsiasi costo per poi, in tempo di pace, modificare la narrazione di quegli anni raccontando ai suoi famigliari di essere un eroe di guerra, e non un prigioniero. Una bugia che perde ogni connotazione negativa, proprio perché testimonia la grande volontà di vivere del protagonista, nonostante tutto. Una menzogna che durerà una vita intera, sino a quando la verità non verrà a galla tramite una lettera di Efim al KGB ritrovata nella sua valigetta che aveva sempre custodito a casa. 
Una storia estremamente umana che scardina i confini definiti tra bene e male, giusto e sbagliato, per lasciare il posto a ciò che l'ingegno umano è capace di escogitare per sopravvivere, ad ogni costo. 
Prendetevi il tempo di leggere queste pagine con calma, consentendo ai personaggi di diventare a poco a poco a voi familiari e alle vicende storiche di riportare alla memoria una guerra ormai conclusa, ma altrettanto attuale, perché ambientata in Ucraina, oggi dilaniata da una nuova guerra. 
Una testimonianza personale che, ancora una volta, ci ammonisce a non dimenticare, e fare tesoro delle nostre memorie.

Durata totale della lettura: cinque giorni
Bevanda consigliata:  the nero
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Website dell'autrice: Sasha Vasilyuk


"«Sei stato Haim per un anno, finché le repressioni non ci hanno costretti a cambiare i nostri nomi ebraici. Così sei diventato Efim, ma ora è chiaro che sei Haim.»
«Perché?»
«Perché in ebraico Haim significa vita.»"



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Nessun commento:

Posta un commento

Commenta e condividi con noi la tua opinione!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...