giovedì 5 settembre 2024

Recensione: L'odore freddo del mare

 

L'odore freddo del mare
di Elizabeth O'Connor

 Editore: Garzanti
 Prezzo: €16
 Pagine: 192
Titolo originale: Whale fall
Traduzione: Federica Merati

«A beautifully nuanced, beguiling first novel, which leaves room for hope. O’Connor has a promising career ahead.»
The Times
«Evocative and haunting . . . written with a care and restraint that is rare in a debut novel. It teems with visceral imagery.»
Jude Cook ― Guardian

Siamo alle soglie della Seconda Guerra Mondiale in una remota isola del Galles, sulle cui coste sferzate dal vento gelido, un giorno, si incaglia l’enorme carcassa di una balena. Qui la giovane Manod conduce una vita semplice di duro lavoro e doveri familiari con il padre e la sorella minore. Un giorno approdano sull’isola due antropologi di Oxford, decisi a documentare i costumi degli abitanti dell’isola e chiedono a Manod, una dei pochi abitanti a conoscere l’inglese, di assisterli nel tradurre dal gallese e di introdurli nella chiusa comunità di pescatori. 
Con il tempo tuttavia i rapporti tra i ricercatori e Manod si incrinano poiché questi ultimi si rivelano interessati a raccontare un mondo ben diverso da quello reale, mentre l’ombra della guerra e il falso mito del progresso si fa sempre più vicina agli abitanti dell’isola.
Elizabeth O’ Connor, considerata una degli esordienti più promettenti del Regno Unito secondo il Guardian, racconta di aver scritto il libro sui foglietti delle ordinazioni mentre lavorava come cameriera al bar dell’Università. La madre dell’autrice è originaria di una remota isola del Galles e benché l’ambientazione del romanzo sia fittizia, L’odore freddo del mare è ispirato a quei luoghi. La figura degli antropologi invece è ispirata a quella di Robert J. Flaherty che nel 1931 raggiunse le isole Aran per girare il documentario dal titolo L’uomo di Aran che divenne tristemente noto per gli errori di contenuto e alcune “licenze narrative” (per esempio, Flaherty chiese agli isolani – che non sapevano nuotare – di mettere in scena tradizioni fasulle in mare e la creazione a tavolino di una famiglia protagonista della storia, i cui membri erano residenti particolarmente fotogenici).




Una scrittura nitida e curata, capace di coinvolgere il lettore sin dalle prime righe, unita a una storia fuori dal comune, eppure molto vicina agli avvenimenti storici della prima metà del Novecento che hanno visto come protagoniste le più remote isole del Galles e dell'Irlanda. 
Questo debutto letterario di Elizabeth O'Connor saprà conquistarvi proprio perché è il racconto della vita di una famiglia su una di quelle isole, e dell'incontro tra quel mondo così unico e incontaminato con la più moderna Inghilterra, negli anni in cui le preoccupazioni legate all'imminente scoppio del secondo conflitto mondiale si fanno sempre più pressanti. Tale incontro è rappresentato, da un lato, da Manod, brillante giovane che vive sull'isola con il padre e la sorella più piccola, e dai due ricercatori di Oxford, Joan ed Edward, che durante la loro permanenza sull'isola per documentarne usi e costumi si affidano a lei come traduttrice dal gallese per comunicare con gli isolani.
Se per Manod, la cui vita è stata scandita da semplici attività legate alla disponibilità e collocazione geografica dell'isola, come il supporto al padre con la pesca, il ricamo e le amorevoli cure nei confronti della sorellina, la conoscenza con i due inglesi rappresenta un incontro rivoluzionario nella sua vita, lo stesso vale per i due studiosi inglesi, immediatamente affascinati dal quel mondo apparentemente incontaminato, così lontano dal loro vissuto. 
L'arguta Manod infatti si renderà conto che oltre il mare esiste un mondo tutto da scoprire, in cui le donne indossano il rossetto e possono persino non sposarsi e frequentare l'università. Dal canto loro, invece, la ricercatrice Joan e il suo collega, talmente desiderosi di scoprire quel mondo quasi selvaggio ai loro occhi, ma incapaci di coglierne davvero l'essenza, finiranno per cedere alla tentazione di modificarne la narrazione nei loro scritti che presenteranno al termine della permanenza sull'isola.
Un originale esempio di incontro tra due mondi, a metà tra verità storica ed eco di ricordi familiari cari alla scrittrice, che si legge d'un fiato. 

Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata:  sidro gallese
Formato consigliato: eBook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni

"L'indomani, quando arrivai alla cappella, Joan mi consegnò un foglio di carta ripiegato. Lo aprii e al centro della pagina vidi il disegno di un piccione viaggiatore che aveva realizzato per me. Era del tutto diverso da come lo avevo immaginato. La differenza mi fece venir voglia di piangere."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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