martedì 24 settembre 2024

Recensione: Il ministero del tempo



  Il ministero del tempo

 di Kaliane Bradley

 Editore: Mondadori
 Prezzo: € 22,00
 Pagine: 336
 Titolo originale: The Ministry of Time
 Traduzione: Teresa Albanese


 Nella Londra di un futuro prossimo, un’impiegata pubblica viene coinvolta in un misterioso progetto governativo che raccoglie “espatriati” da epoche diverse con il fine di testare i limiti del viaggio nel tempo sugli esseri umani. Il suo compito è quello di fare da “ponte”, ovvero agevolare l’adattamento del soggetto che le viene affidato. Il suo espatriato è noto come “1847”: si tratta di Graham Gore, un ufficiale di Marina che nel 1847 partecipò alla famosa – e sfortunata – spedizione artica guidata da sir John Franklin. I “ponti” sono istruiti a non sovraccaricare gli espatriati di troppe informazioni perché l’obiettivo principale dell’esperimento è vedere se siano in grado di adattarsi con successo a un’epoca storica diversa, e se la transizione provochi in loro un cambiamento significativo. Inizialmente disorientato, Graham Gore si trova a vivere con il suo “ponte” – una donna single abituata a cavarsela da sola -, e a confrontarsi con oggetti e concetti misteriosi quali “lavatrice”, “Spotify” e il “crollo dell’Impero Britannico”. Tuttavia, Gore è ricettivo e si adatta rapidamente, e, nel corso di una lunga e afosa estate, lui e la donna passano dall’imbarazzo all’amicizia a un’appassionata relazione sentimentale. Ma quando emergono le vere intenzioni del progetto che li ha uniti, i due protagonisti devono fare i conti con le loro scelte e il loro futuro. Accolto all’uscita con enorme entusiasmo da critica e pubblico, Il ministero del tempo è un romanzo unico e originale, dove i generi letterari si mescolano giocosamente dando origine a un’avventura ironica, avvincente, a tratti spaventosa, e a quella che è stata definita all’unanimità “la più bella storia d’amore dell’anno” 



La nostra narratrice non si rivela subito, sappiamo che è di una famiglia originaria della Cambogia, è laureata in Lingue ed è emozionatissima per l'inizio di un nuovo lavoro. 
Il romanzo inizia proprio con il suo colloquio con la vicesegretaria Adela, il lavoro al Ministero del Tempo è top secret, la quantità di test che hanno dovuto superare è incredibilmente lungo e tedioso. Finalmente è diventata un "ponte", una persona che si occuperà del benestare mentale e fisico di uno degli expat del tempo. 
Queste sono persone che sarebbero morte nella loro era, sono state estrapolate da una macchina del tempo e catapultate al giorno d'oggi, esaminate a fondo e controllate ad occhio. L'expat assenato a lei è Graham Gore, un comandante della Marina morto nel 1840 in una spedizione artica.Una persona buonissima e di una certa classe ma comunque del 19esimo secolo, con le conseguenti idee e terminologie del tempo.
I personaggi recuperati dal tempo sono i più disparati e la mia parte preferita é stata leggere di come i vari expat si comportino davanti alla modernità con le ideologie della loro era e quel linguaggio, come interagiscono on interne, la sessualità, il femminismo, le atrocità della storia. Il ministero continua incessantemente a controllarli, testarli e tramite i ponti, a monitorarne il benessere.
Non si capisce bene subito qale sia lo scopo del Ministero per quest trasferimento temporale e ad un certo punto si iniziano a notare segnali strani, maggiori controlli, sparizioni inspiegabili. 
Alcuni colleghi sembrano introvabili e ogni spazio pare coperto di spie.La nostra protagonista, molto attenta e ligia al dovere all'inizio, si inizia a distrarre, perdere colpi e soprattutto conentrare su ben altre cose!
Non vi racconto dei twist finali perché voglio rovinarvi le sorprese, ma siate pronti perché ce ne sono tante! Penso che l'idea di trama del romanzo sia bellissima, temo però che sia troppo confusionario, non dico che un romanzo debba aderire a una sola tipologia, ma qui si salta da spy story, love story, thriller, mistero, sci-fi, così spesso che alle volte si perde il filo e ci si annoia. 
Il romanzo è comunque scritto bene anche se forse il pezzo centrale è un pochino più lento e perde la carica iniziale. 
Insomma mi ha lasciata un po' confusa ma questo è anche il primo romanzo della scrittrice e mi aspetto grandi cose in futuro. 
Consigliato a chi ha apprezzato l'idea dietro "The Umbrella Academy", senza la stessa grandeur però!


Durata totale della lettura: Sei giorni
Bevanda consigliata: Te decaffeinato
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: The umbrella Academy






"Era davvero difficile non trattare gli expat come fogli bianchi su cui potevo scrivere le mie opinioni."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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