mercoledì 5 giugno 2024

Recensione: La strada di fango giallo

 

La strada di fango giallo
di Can Xue

 Editore: Utopia
 Prezzo: €18
 Pagine: 176
Titolo originale: 黄泥街
Traduzione di: Maria Rita Masci

l limitare di una grande città, una strada di fango giallo è costellata di casupole in rovina. È un posto in abbandono che in passato ha goduto di un certo benessere. Dal cielo piove cenere nera, gli animali impazziscono e gli abitanti, che si conoscono tutti, dormono in continuazione per poi raccontare i propri sogni nei minimi particolari. Un giorno la vita della strada è sconvolta dall’arrivo di un’entità, Wang Ziguang, che forse è una persona, forse è un fuoco fatuo, ma prende a stimolare l’energia del posto. Al sorgere del sole, tutto marcisce. La gente si confonde, cerca premonizioni nei sogni, è perseguitata da insetti e ombre misteriose. Si diffonde un senso di incertezza e di paura, aggravato dalla notizia che tutti saranno dislocati presto altrove. I funzionari sono elusivi, gli slogan politici si rincorrono, la gente avvia conversazioni nelle quali non c’è alcuno scambio. E se la catastrofe fosse alle porte? A un anno dalla pubblicazione dei suoi primi racconti, e dopo la candidatura al Nobel dell’autunno del 2023, torna in libreria Can Xue, una delle maggiori voci della Cina contemporanea.




Persino per un lettore appassionato di Cina e non digiuno di letteratura cinese "La strada di fango giallo" apparirà come una novità assoluta, un romanzo il cui filo narrativo trasporterà in una dimensione onirica di cui si ignorano i confini e non si sa prevedere l'evoluzione. 
La scrittura di Can Xue è decisamente unica, e inscena per il lettore un teatro dell'assurdo, seppure con numerosi elementi concreti e richiami a una realtà più che reale.
Il romanzo si apre con un primo capitolo descrittivo del luogo dove si svolgono gli eventi, la strada di fango giallo del titolo, e dei suoi abitanti. Dopo poche pagine viene rivelato che l'apparizione di un tale Wang Ziguang, la cui natura resta incerta (uomo in carne e ossa, entità o fantasma?)  sconvolge improvvisamente la vita all'interno della strada. In che modo esattamente avvenga tale sconvolgimento e quali proporzioni prenda per quel bizzarro micromondo resta un'intuizione lasciata al lettore che, pagina dopo pagina, cerca invano di trovare un senso logico agli avvenimenti e ai comportamenti dei personaggi che si susseguono nella strada. 
La strada di fango giallo prende forma di una sorta di inferno in cui sono presenti animali rivoltanti o che impazziscono, il cibo marcisce, l'immondizia e la sporcizia dilagano negli spazi esterni come all'interno delle case dei suoi abitanti, anch'essi assolutamente singolari. Uno di loro è identificato nel libro come il matto del quartiere, ma anche tutti gli altri che ufficialmente non sono dichiarati tali non sono certo estranei alle stranezze, dalla vecchia che mangia le mosche al barbiere che mozza le teste, senza dimenticare ulteriori personaggi che ricoprono cariche politiche, come il segretario o il capo del distretto. All'interno di uno scenario così folle e surreale, infatti, non mancano richiami alla realtà economico-politica del paese natale della scrittrice, quale la presenza della "fabbrica di macchinari S" o la recita periodica di alcuni slogan governativi, anche se persino questi aspetti non sono che meteore, accenni di realtà che non fanno che rendere il contesto ancora più enigmatico e irreale. 
In conclusione, una vera sorpresa narrativa, lontana da tutto ciò che ci si potrebbe attendere dalla narrativa di suoi contemporanei o connazionali, che trasporta in un viaggio onirico lungo il quale il lettore gode del percorso, ma ignora la direzione finale. 
Provare per credere.


Durata totale della lettura: cinque giorni
Bevanda consigliata:  the verde
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni




"La gente della strada di fango giallo era molto pavida, per di più amava avere incubi e andare a raccontarli: che sogno aveva fatto, quanto faceva paura, che rumori aveva sentito durante la notte, che presagi c'erano in quell'incubo, ne parlava fino a diventare pallida, fino a farsi uscire gli occhi dalle orbite."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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