lunedì 24 giugno 2024

Recensione: La compagnia degli enigmisti

   


La compagnia degli enigmisti
di Samuel Burr

Editore: Longanesi

Prezzo cartaceo: € 18,60
Pagine: 368
Traduzione: Alba Bariffi

"Una caccia al tesoro lunga un romanzo, fondata su soluzioni che altro non sono che "fondamenta per una vita appagante". [...] Una storia che porta il lettore a giocare insieme con i protagonisti, in una narrazione che alterna il passato al presente."

Jessica Chia, La Lettura (Corriere della sera)

"Una caccia al tesoro che svela il passato, e apre al futuro. Puzzle, cruciverba e una storia che cattura.

Giulia Ziino, Sette (Corriere della sera)

Un ragazzo abbandonato alla nascita e cresciuto da un gruppo di menti brillanti. Un ultimo, impossibile rompicapo da risolvere. Un segreto che cambierà tutto.

In una magione del Bedfordshire che ha visto giorni migliori, di proprietà della celebre enigmista Philippa Allsbrook, un eccentrico gruppo composto da sciaradisti e sciaradiste, creatori e creatrici di rebus e labirinti, enigmisti ed enigmiste per lo più ottuagenari trascorre la propria esistenza ideando e risolvendo rompicapi. Le loro menti sono le più acute e affinate d’Inghilterra, eppure c’è un segreto che nemmeno i soci della Compagnia conoscono, un segreto che Philippa, sul letto di morte, affida a Clayton Stumper, il giovane uomo che lei stessa, un giorno di venticinque anni prima, ha trovato abbandonato in fasce fuori dalla porta della villa. Clay, allevato dai più brillanti geni del secolo scorso, si veste come un uomo d’altri tempi, beve sherry e non sa niente delle proprie origini. Ma, forse, il fitto mistero che ammanta il suo passato può trovare una soluzione grazie alla curiosa scatola che Philippa gli ha lasciato in eredità. Aiutato dalla bislacca quanto astuta Compagnia, Clayton (e con lui il lettore) cercherà di decifrare gli indizi contenuti nel cofanetto in un viaggio fra labirinti e rompicapi che, forse, lo porteranno a sciogliere l’enigma più difficile di tutti, quello che riguarda chi siamo veramente.




Il romanzo d'esordio di Samuel Burr è stata una tappa di lettura quasi obbligata per me che sono cresciuta con le immancabili Domeniche Quiz sotto l'ombrellone e gli zii anziani che da sempre si divertono con l'enigmistica ed i rebus "per tenere attivo il cervello" e combattere valorosamente l'età che avanza. E così fa il gruppo di ottuagenari "enigmatologi" tra cui (e da cui) è cresciuto Clayton, orfanello abbandonato alla porta del loro quartier generale e praticamente adottato dalla battagliera comandante della compagnia, Philippa Allsbrook. 

Alla sua morte, Clayton perde il punto di riferimento di una vita, di un'identità che ancora gli sfugge l'autonomia...e come tante altre volte nel corso degli anni passati con la Compagnia, è un misterioso rebus da risolvere che lo sprona all'azione e gli indica la strada da percorrere per comprendere il proprio passato e trovare sé stesso. L'avventura che ci accomuna tutti, su cui tanto è stato scritto e tuttavia è sempre diversa e unica quanto sono uniche le persone che la compiono: quella alla scoperta di sé, che in questo caso prende vita attraverso una caccia al tesoro appassionante e in cui il lettore prende parte attiva, svelando via via insieme a Clay i rompicapo e gli enigmi dispersi nel libro - sotto forma di illustrazioni e tavole proprio - e nella storia. 

Mi ha commossa molto l'esperienza di Clay, cresciuto in mezzo a personaggi eccentrici ed anziani e che sente quindi l'inevitabile distacco con i propri coetanei, non riconoscendosi con le loro storie e trovandosi troppo maturo troppo presto, con interessi molto differenti dai loro ed essendosi abituato alle tante piccole stranezze che fanno parte di chi ha già vissuto appieno una vita e si sente sereno nella propria identità - da cui è sempre stato circondato ma la cui sicurezza ancora non gli appartiene. Mi ci sono riconosciuta molto, e sicuramente non sarò la sola.

Attraverso la narrazione a doppio punto di vista, seguiamo Clay nella sua avventura enigmistica ed enigmatica, ma torniamo anche indietro nel tempo, attraverso il racconto di Philippa e della sfida di creare un ambiente adatto a prendersi cura e crescere un bambino in un luogo decisamente non a prova di ragazzini. E' un ottimo punto di incontro tra la piacevole e scorrevole lettura estiva, con momenti di emotività e comicità, ed il mistero che tiene comunque aggrappati alla storia e su cui i più appassionati potranno dilettarsi, cercando le soluzioni disseminate nel testo.

Mi è piaciuto molto e sicuramente farà il giro della famiglia come lettura estiva! 


Durata totale della lettura: 8 giorni
Età consigliata: 14 anni 
Bevanda consigliata: Caffè espresso senza zucchero
Formato consigliato: Cartaceo


«Quel luogo che si può chiamare casa, quella combriccola che diventa famiglia»
  


    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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