di Azzurra Rinaldi Editore: Fabbri editori Prezzo cartaceo: 15,00 € Prezzo ebook: 8,99 € Pagine: 192 Dopo aver spiegato in Le signore non parlano di soldi come anche in ambito economico le discriminazioni di genere non convengano a nessuno, Azzurra Rinaldi affronta un altro tema urgente: negoziare il proprio compenso. Cercando di smontare i pregiudizi alla base delle disparità occupazionali e di salario tra maschi e femmine, tratteggia una situazione economica squilibrata, mai a favore delle lavoratrici. Per non parlare di lavoratrici con uno o più figli. Se, infatti, quando il maschio diventa padre, il mercato del lavoro sembra premiarlo (straordinari, bonus, promozioni), la situazione per chi è donna al contrario non migliora, anzi. Come possono, allora, le donne avviare una conversazione sui soldi e chiedere il giusto compenso, quando il loro potere contrattuale è così ridotto? Attraverso dati, esempi, tecniche e strategie, Rinaldi offre strumenti concreti per «mettere a tacere la vocina che ci fa sempre sentire inadeguate» e scardinare lo schema che relega le donne alla passività. Ma questo libro è anche per gli uomini, perché per ribaltare la narrazione condivisa sul denaro, per fare cultura davvero, è necessario agire insieme.
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Quando mi sono approcciata alla lettura di questo libro, mi aspettavo un libro molto incentrato sul mondo del lavoro, sulle dinamiche aziendali, le politiche e i giochi di potere dell'ufficio - insomma, su quelle cose del mondo del lavoro a cui l'università non ti prepara minimamente e che impari con tanto buon senso e un pizzico di sbagli.
Scopro invece dalla prima riga del primo paragrafo del primo capitolo che i piani di Azzurra Rinaldi sono completamente diversi.
A lei non interessa mica darmi un manuale con le frasette customizzabili a seconda della situazione, pronte da usare al momento giusto della propria vita lavorativa. La pappa pronta me la posso cercare da un'altra parte, qui quello che mi trovo a leggere è una verità nuda e cruda che mi costringe ad aprire gli occhi ma anche a riflettere tanto, tantissimo.
Le donne non contrattano. E raramente parlano di denaro. E cosa fai quando chiedi un aumento? Contratti, e parli di denaro.
Quindi ecco che improvvisamente le mie insicurezze, paure, dubbi, il mio "ma sarà il momento giusto per..? ma potrò farlo...?" improvvisamente hanno un senso: è come andare a fare una gara senza essermi allenata, è come salire sul palco senza aver provato. Ed ecco che inizio a prendere consapevolezza di questo tema - l'educazione finanziaria - e di come io debba appropriarmi di questo tema il prima possibile (e inizierò dall'altro titolo scritto da questa stessa autrice).
Solo dopo aver acquisito questa consapevolezza, si può passare allo step successivo: riconoscere il proprio valore. "Perché tu vali" non è solo lo spot di un famoso marchio di prodotti per capelli, ma è una frase che dovremmo dire a noi stesse ogni mattina quando ci guardiamo allo specchio: saper riconoscere i propri punti di forza e di debolezza, capire come intervenire per mettere in luce le proprie qualità e smussare i propri difetti. E a quel punto bisogna capire quale sia il proprio prezzo, quanto vengono valutate le nostre qualità nelle nostre azienda e confrontarle con il mercato del lavoro esterno, capirne le logiche e le politiche aziendali.
Insomma, dopo avermi presa psicologicamente a schiaffi con la prima parte, Azzurra Rinaldi guida me e tutti gli altri lettori come una mentor che guida i mentee, spingendoli a riflettere su tanti aspetti della vita professionale e personale allo scopo di diventare persone e professionisti migliori.
Durata totale della lettura: Dieci giorni
Bevanda consigliata: The freddo alla menta
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Azzurra Rinaldi
Scopro invece dalla prima riga del primo paragrafo del primo capitolo che i piani di Azzurra Rinaldi sono completamente diversi.
A lei non interessa mica darmi un manuale con le frasette customizzabili a seconda della situazione, pronte da usare al momento giusto della propria vita lavorativa. La pappa pronta me la posso cercare da un'altra parte, qui quello che mi trovo a leggere è una verità nuda e cruda che mi costringe ad aprire gli occhi ma anche a riflettere tanto, tantissimo.
Le donne non contrattano. E raramente parlano di denaro. E cosa fai quando chiedi un aumento? Contratti, e parli di denaro.
Quindi ecco che improvvisamente le mie insicurezze, paure, dubbi, il mio "ma sarà il momento giusto per..? ma potrò farlo...?" improvvisamente hanno un senso: è come andare a fare una gara senza essermi allenata, è come salire sul palco senza aver provato. Ed ecco che inizio a prendere consapevolezza di questo tema - l'educazione finanziaria - e di come io debba appropriarmi di questo tema il prima possibile (e inizierò dall'altro titolo scritto da questa stessa autrice).
Solo dopo aver acquisito questa consapevolezza, si può passare allo step successivo: riconoscere il proprio valore. "Perché tu vali" non è solo lo spot di un famoso marchio di prodotti per capelli, ma è una frase che dovremmo dire a noi stesse ogni mattina quando ci guardiamo allo specchio: saper riconoscere i propri punti di forza e di debolezza, capire come intervenire per mettere in luce le proprie qualità e smussare i propri difetti. E a quel punto bisogna capire quale sia il proprio prezzo, quanto vengono valutate le nostre qualità nelle nostre azienda e confrontarle con il mercato del lavoro esterno, capirne le logiche e le politiche aziendali.
Insomma, dopo avermi presa psicologicamente a schiaffi con la prima parte, Azzurra Rinaldi guida me e tutti gli altri lettori come una mentor che guida i mentee, spingendoli a riflettere su tanti aspetti della vita professionale e personale allo scopo di diventare persone e professionisti migliori.
Durata totale della lettura: Dieci giorni
Bevanda consigliata: The freddo alla menta
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Azzurra Rinaldi
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