venerdì 31 maggio 2024

Recensione: Il ladro di scarabei


Il ladro di scarabei
di Vanessa Roggeri

 Editore: Rizzoli
 Prezzo: €18,50
 Pagine: 384

Cagliari, 1928. Segnato da un’infanzia di stenti e privazioni, Antino è un cosiddetto majolu, uno dei tanti ragazzini che per scappare dalla povertà della campagna e trovare un futuro migliore arrivano in città, e lì, nelle dimore dei signori, offrono i loro piccoli servigi in cambio di vitto e alloggio. Ad accoglierlo in casa sua è l’ingegner Italo Dejana, un imprenditore antifascista dall’animo generoso: è stato fortunato e lo sa, Antino. Cercherà in ogni modo, infatti, di conquistare la fiducia del suo benefattore e vincere la diffidenza nutrita dalla moglie Elsa e dai figli Leonardo, Agnesa e Asmara. E quando a un certo punto si troverà a un passo dal perdere ogni cosa, per assicurarsi il posto che crede di meritarsi nell’albero genealogico dei Dejana non si farà alcuno scrupolo, disposto a tutto pur di ottenere quello che la sorte gli ha negato per nascita. Anche a conquistare l’amore della timida Asmara, figlia adottiva dell’ingegnere, per la quale ha sempre provato disprezzo e invidia. Asmara, però, non è la creatura insignificante che Antino crede, e quando il ragazzo se ne renderà conto, sarà ormai troppo tardi. Vanessa Roggeri ha dato vita a una storia familiare di ambizione e passioni sullo sfondo dell’Italia fascista. Il racconto emozionante e vivido delle vie oscure che può seguire il desiderio di riscatto sociale.

«Vanessa Roggeri scalda il cuore.» – “Il Sole 24 Ore”.




Ultima produzione letteraria di Vanessa Roggeri che, proprio come i suoi romanzi precedenti, cattura il lettore sia per la trama che per i personaggi, oltre che per l'ambientazione geografica e storica di estremo realismo.
I temi principali che accompagnano la lettura sono due: la povertà e l'ambizione, entrambi caratteristiche ascrivibili al protagonista, il giovane Antino. Dotato di una spiccata intelligenza e senso pratico, il ragazzo, sin dal suo primo incontro con il colto imprenditore Italo Dejana, si rende infatti conto di avere dinnanzi una possibilità di riscatto sociale, una porta aperta verso l'abbandono della sua precedente miserabile condizione di povertà per abbracciare un nuovo mondo, una nuova famiglia, una futura professione redditizia e rispettabile alla cava in gestione alla famiglia Dejana.
Colpisce la costante determinazione di Antino, che non lo abbandona mai nel corso degli anni, e la sua pratica inventiva nel trovare soluzioni e risolvere situazioni sempre nella maniera a lui più favorevole, che dà l'idea di quanta sofferenza abbia patito durante l'infanzia, per l'estrema povertà in cui viveva con la famiglia d'origine. Tale forza distruttrice di qualsiasi potenziale ostacolo ai suoi obiettivi ha tuttavia l'effetto di trasformare l'iniziale sentimento di empatia provato dal lettore nei suoi confronti - dapprima intenerito e solidale di fronte a questo giovane brillante a cui si presenta un'opportunità di riscatto - convertendolo in una sensazione di sgomento e paura per le successive azioni compiute da Antino, scevre da qualsiasi remora morale pur di diventare anche lui ufficialmente un Dejana, e infine impossessarsi di tutti i beni di famiglia.
Il tutto avviene durante gli anni dell'avvento del Fascismo, durante i quali il ragazzo è in parte complice dell'attività di resistenza del capofamiglia, Italo Dejana, che quando sarà scoperta dalla polizia e dai seguaci del regime porterà alla disgrazia della famiglia di cui, nuovamente, Antino cercherà di approfittare. Quest'ultima impresa tuttavia non gli riuscirà, grazie a una nemesi che si abbatterà su di lui nei dintorni della villa di famiglia, nell'antica necropoli punica dove il ragazzo era solito gironzolare alla ricerca di scarabei, piccoli reperti antichi che aveva preso a collezionare sin dal suo arrivo in loco.  

Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata:  caffè al ginseng
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: La cercatrice di corallo, di Vanessa Roggeri




"«Voglio essere come lui» pensò Antino, e quel pensiero fu come una rivelazione. Di colpo il suo passato fatto di miseria, la sua famiglia mortificata dalle privazioni, la casupola di mattoni crudi e il pavimento in terra battuta, il maiale nel recinto e l'olio di lentisco per condimento, i pianti, i giochi al ruscello con i suoi fratelli e i calzoni logori, tutti i ricordi della sua giovane vita cessarono di esistere, cancellati da un vento caldo che sapeva di pietra e rispettabilità."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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