lunedì 6 maggio 2024

Recensione: Grammamanti

 


GRAMMAMANTI
Immaginare futuri con le parole
di Vera Gheno

Editore: Einaudi
Prezzo: €15.00
Pagine: XVI - 152

Le parole sono centrali nelle nostre vite e dischiudono infinite opportunità. Per questo dovremmo instaurare con loro una vera e propria relazione amorosa, sana, libera, matura. Perché le parole ci permettono di vivere meglio e ci danno la possibilità di cambiare il mondo.

Chi può definirsi grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e cosí comprende di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni giorno parlando. Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili; chi decide di abbracciare la filosofia grammamante, invece, non ha paura di abbandonare il linguapiattismo, ossia la convinzione che le parole che usiamo siano sacre, immobili e immutabili. Perché per fortuna, malgrado la volontà violenta di chi le vorrebbe sempre uguali a loro stesse, le parole cambiano: alcune si modificano, altre muoiono, ma altre ancora, nel contempo, nascono. E tutto questo dipende da noi parlanti: non c’è nessuna Accademia che possa davvero prescrivere gli usi che possiamo farne; siamo noi a deciderlo e permettere il cambiamento. È tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo.




Il nuovo libro di Vera Gheno, "Grammamanti", che ho atteso con impazienza e curiosità, esplora la relazione tra l'essere umano e la lingua come una vera e propria forma d'amore. 

Non aspettatevi un libro di grammatica oppure un manuale che insegni a parlare o scrivere meglio. Gheno ci guida attraverso un affascinante viaggio nel mondo delle parole, invitandoci a considerarle non solo come strumenti di comunicazione, ma come preziosi alleati con cui instaurare una relazione appassionata e profonda. 
Questo invito all'amore per la lingua come elemento centrale ed essenziale della nostra esistenza è supportato dalla figura dei "grammamanti", coloro che accettano la natura flessibile e mutevole della lingua (tutto scorre e cambia)  e rifiutano il dogmatismo linguistico dei "grammarnazi".
"Grammamare" significa quindi amare l'uso delle parole e riconoscere il loro potenziale trasformativo e narrativo.

Attraverso quattro storie d'amore linguistiche, vengono esposte le teorie più datate sull'emersione del linguaggio, tra le quali spicca la putting the baby down theory, dell'antropologa Dean Falk e viene messa in luce l'importanza della condivisione della materia linguistica per renderla accessibile a chiunque. Con una prosa coinvolgente e ricca di spunti di riflessione, Gheno ci mostra inoltre come la realtà e la lingua siano interconnesse, delineando il nostro modo di pensare e relazionarci al mondo. 

Ciò che emerge è un ritratto affascinante della lingua come uno strumento potente non solo per definire la nostra identità e plasmare il nostro mondo emotivo e immaginario, ma anche per la comprensione di sé e degli altri, nonché per la costruzione della società che desideriamo. 
Gheno ci incoraggia svelandoci anche la sua personale ricetta a "grammamare", ossia ad amare l'uso delle parole e ad essere consapevoli del loro potenziale nel trasmettere significati, culture e identità.    

"Grammamanti" è consigliato a coloro che desiderano riflettere sulla centralità e il potere della parola nella nostra vita quotidiana. Grazie alla sua scrittura scorrevole l'argomento è accessibile a chiunque e i riferimenti che spaziano dalla letteratura al cinema aggiungono un interessantissimo tocco di fascino.

Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: caffè doppio
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: a partire dai 13 anni 
Consigliato a chi ha apprezzato: i libri di Michela Murgia


"Avere le parole per definirsi vuol dire avere le parole per capirsi, e capirsi significa, forse, stare un po' meglio con sé stessi. Vuol dire potersi amare."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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