Un romanzo di mare e di cielo di Francesca Maccani Editore: Rizzoli Prezzo: €17 Pagine: 304 Lipari nel 1902 è un’isola selvaggia, che affonda le radici nel mito. Qui le donne sono creature di mare e di terra, pescatrici che conoscono i segreti delle acque turchesi e degli animali che le abitano. Tra loro c’è Agata, una ragazza bellissima e inquieta, che vive con la madre e i fratelli; una famiglia come tante, spezzata dalla partenza del padre per il Nuovo Mondo in cerca di fortuna. Ha quindici anni, Agata, e non è un’adolescente come le altre dell’isola. C’è chi la chiama majara – strega – ma lei è molto di più. Dopo "Le Donne dell’Acquasanta", premio Rapallo Bper Banca “Donne e Cultura”, Francesca Maccani torna in libreria con un romanzo storico ispirato alla storia vera mai raccontata di una guaritrice delle Eolie. Una narrazione appassionante, che indaga le tradizioni arcane di una terra selvaggia restituendoci una protagonista indimenticabile, alle prese con la forza misteriosa che la abita. |
Lo spunto per quest'ultimo romanzo di Francesca Maccani è venuto all'autrice da un viaggio a Lipari, durante il quale scopre la storia delle donne pescatrici e le testimonianze raccolte dall'antropologa Macrina Marilena Maffei, che le svelano antiche tradizioni e credenze dell'isola dove le protagoniste erano spesso le donne del luogo.
Lungi dal porsi come un romanzo sull'emancipazione femminile o una storia di resilienza, Agata del Vento incanta il lettore per la cornice storica isolana a cavallo tra XIX e XX secolo - periodo durante il quale nemmeno Lipari è estraneo al fenomeno della grande migrazione italiana verso l'estero -, per i personaggi del romanzo, caratteri tanto reali quanto portatori di suggestioni e atmosfere lontane, e per le loro storie, sullo sfondo del mare siciliano.
Sin da ragazzina la protagonista, Agata, scopre di avere una sensibilità non comune che le conferisce doti da guaritrice di malattie e non solo. In parte sembra aver ereditato questa antica conoscenza da sua nonna, anch'essa una "majara", ossia una guaritrice dell'isola, ma con il passare del tempo si rende conto che le sue capacità e sensibilità sono notevolmente maggiori rispetto a quelle delle majare e che il dono che possiede è notevolmente più potente di quanto pensasse.
Con un percorso che la porterà ad essere conosciuta da tutti gli isolani per le sue doti, e al contempo dopo una ricerca personale delle sue origini che le riserverà delle sorprese, Agata diventa una figura rispettata per la sua funzione sociale, seppur non esule da critiche e invidie, il cui operato giunge fino in Sicilia, dove un medico tenta invano di mettere in discussione la sua onestà e l'efficacia delle sue cure.
Al di là della trama del romanzo, estremamente ben sviluppata e delineata, colpisce la rappresentazione del ruolo sociale della donna dell'epoca, rappresentata dalla giovane Agata e - in misura minore - dalle altre figure femminili del libro le quali, in una società molto semplice e in apparenza dominata esclusivamente da arretratezza e ignoranza, godono in realtà di uno status sociale ben preciso, di una funzione che viene loro riconosciuta dalla comunità stessa. Tale riconoscimento garantisce alle donne locali un margine di libertà e indipendenza che fa riflettere, soprattutto se paragonato al ruolo della donna contemporanea nella società attuale, dove troppo spesso antichi saperi e sensibilità sono andati perduti e, con essi, i privilegi e le individualità che ne derivavano.
Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: granita alla mandorla
Formato consigliato: cartaceoBevanda consigliata: granita alla mandorla
Età di lettura consigliata: dai 12 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: Le Donne dell’Acquasanta di Francesca Maccani.
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