martedì 16 aprile 2024

Recensione: Il peso della Vergogna


Il peso della vergogna
di Serena McLeen

Prezzo Cartaceo: €18,00
Prezzo e-book: €10,99
Pagine: 336

Torino. Annabella Bramante cammina silenziosa tra le stanze della sua vecchia casa, osserva gli oggetti che hanno accompagnato i suoi sogni di bambina. Quella vita non esiste più, lo sa. I genitori sono morti in un incidente pochi mesi prima e, come se non bastasse, il destino le ha appena portato via anche l’amatissima nonna. È sola, adesso.

Mentre comincia faticosamente a rimettere insieme i pezzi, emerge un’eredità enigmatica: una decadente villa veneta di cui non sospettava nemmeno l’esistenza e un diario appartenuto a sua nonna.

Pagina dopo pagina, Annabella si rende conto che nella sontuosa dimora è sepolto l’oscuro passato dei Bramante, che la costringerà a mettere in discussione tutto quello che credeva di sapere sulla sua famiglia.

Aiutata da un giovane dai seducenti occhi color nocciola, Annabella riporta alla luce la drammatica giovinezza di sua nonna, dove le violenze di un padre fascista e prevaricatore si mescolano alle carezze di un amore impossibile, fino alla rivelazione che legherà per sempre il destino di entrambe…

Sullo sfondo di una delle pagine più dolorose del nostro Paese, le vite di due donne si intrecciano in un romanzo che supera i confini del tempo: il lascito coraggioso di chi con la propria storia ha infranto il silenzio della vergogna.



Amo i romanzi che raccontano con autenticità la storia e Serena McLeen racconta la guerra e il fascismo in modo commovente. Ho pianto in diversi momenti del racconto e non riesco davvero ancora a capacitarmi di come sia stato possibile tutto questo e di come, purtroppo, anche se sotto mentite spoglie, sia possibile tutt'ora. Forse l'ho amato ancor di più perchè anche mia nonna si chiama Angela e ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale quando era solo una bambina, forse perchè amo le piccole città italiane e la lentezza che le caratterizza o forse perchè Annabella, nipote di Angela Bramante, ha ereditato una meravigliosa villa, che è stata però l'emblema del fascismo in quella piccola città e la gabbia d'ora della gioventù di sua nonna. Credo che i motivi per leggere ed amare questo romanzo siano davvero tantissimi.

La storia inizia a Torino nel 2015. Annabella ha perso da poco entrambi i genitori in un incidente e ha vissuto per qualche mese a Villa Magnolia, insieme a sua nonna Angela prima di perdere anche lei per sempre. Nella sfortuna eredita da sua nonna la sontuosa Villa Magnolia a Torino e la fatiscente Villa Bramante a Fontana a Po. Annabella ha deciso di non seguire le orme del padre e diventare una fotografa di professione, ma dopo la morte dei genitori, e di sua nonna in particolare, non riesce più a trovare ispirazione. Decide così di andare a Fontana a Po a vedere Villa Bramante, di cui prima di allora non aveva mai sentito parlare.
Si trova davanti a un bivio, vendere la villa o ristrutturarla per riportarla allo splendore di un tempo.  Saranno Francesco, il bel ragazzo dagli occhi nocciola, figlio della proprietaria dell'albergo in cui alloggia e sua nonna Adele ad aiutare, in qualche modo, Annabella a prendere una delle decisioni più importanti della sua vita.
Da questo momento in poi i racconti di Angela Bramante, della sua gioventù finita troppo in fretta, di suo padre fascista dichiarato, delle razioni di pane giornaliere, delle uscite clandestine, delle ronde fasciste e di tutto quello che la guerra ha comportato, avvolgono il lettore e lo trascinano in un periodo storico non così lontano da noi. 

Un libro meraviglioso! 
Si dice che non si dovrebbero giudicare i libri dalla copertina, ma quella di questo romanzo, con ci suoi colori accesi, ti riporta indietro nel tempo anche solo guardandola. Assolutamente da leggere.


Durata  della lettura:  Sette giorni
Bevanda consigliata: Tisana alla Malva
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Website dell'autrice: Serena McLeen
Consigliato a chi ha apprezzato: Stirpe e vergogna, Michela Marzano


      "Avevo dodici anni, la guerra la conoscevo solo attraverso le storie di chi l'aveva vissuta. Non comprendevo ancora il dolore, la paura e l'assenza di speranza che quel conflitto avrebbe portato con sé. Dentro di me però capivo che la mia vita non sarebbe stata più la stessa."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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