giovedì 25 gennaio 2024

Recensione: Troverò la chiave

 

Troverò la chiave 
di Alex Ahndoril

Editore: Longanesi
Prezzo Cartaceo: €19,90
Prezzo e-book: €9,99
Pagine: 288

L’uomo che si presenta nell’ufficio dell’agenzia investigativa di Julia Stark un lunedì di agosto è il cliente che tutti vorrebbero. Si chiama PG Mott e a Stoccolma tutti sanno chi è, tutti conoscono la sua famiglia, per una semplice ragione: è ricchissimo.

PG ha un problema che solo Julia Stark può risolvere: la sua vita è precipitata all’improvviso, e senza alcuna spiegazione, in un terribile enigma. Sconvolto, PG racconta a Julia che, all’indomani di una cena di famiglia, ha trovato sul proprio cellulare la foto di un uomo legato, gravemente ferito e incappucciato. PG non ricorda di aver scattato quella foto, né sembra riconoscere la persona immortalata.

Ma non è la prima volta che PG non ricorda qualcosa: la sua vita è tutt’altro che specchiata, tra vizi, abuso di alcol e di psicofarmaci.

Julia capisce subito che il caso è più complesso di quanto può sembrare e chiede aiuto all’unica persona che, nonostante tutto, può aiutarla. Si chiama Sidney Mendelson, è un poliziotto e, soprattutto, è il suo ex marito. E forse, a dispetto del passato tragico che li ha divisi, Julia potrà riavvicinarsi a lui… Ma giunti nella villa di famiglia dei Mott, Julia e Sid presto intuiscono che, sotto la patina di vestiti eleganti, cene da gourmet e vini costosi, scorrono tensioni, invidie e rivalità. E violenze.

Una cosa è certa: la verità si nasconde tra i misteri della famiglia. E anche quando il caso sembra per tutti ormai chiuso, l’intuito infallibile di Julia saprà vedere lontano…



Stoccolma, agosto. PG Mott, uno dei ricchissimi proprietari di Mannheim, si presenta nell’ufficio dell’investigatrice Julia Stark con un solo obiettivo: vuole scoprire se è colpevole di omicidio. L’uomo infatti ha sul cellulare la foto di un un uomo legato, con la testa incappucciata, probabilmente morto. Ma non ricorda assolutamente di averla scattata nè di aver fatto del male a qualcuno. E ha un disperato bisogno di scoprire la verità: chi è quell’uomo e perché quella foto è sul suo cellulare? Lo ha davvero ucciso lui? 
Julia accetta di lavorare al caso e capisce subito che ha bisogno dell’aiuto dell’unica persona di cui si può fidare, il suo ex marito, nonché poliziotto, Sidney Mendelson.
PG, quella mattina, spiega a Julia che la foto era stata scattata la sera precedente e che, poco prima, si era tenuta la solita riunione della famiglia Mott, in cui si discute dell’andamento degli affari e, soprattutto, del destino della proprietà. Tutta la famiglia era presente, tranne suo fratello Werther che era solito saltare quelle inutili riunioni di famiglia. Julia e Sid vengono invitati a soggiornare alla proprietà Mannheim per qualche giorno per poter interrogare ognuno dei presenti e rivivere in qualche modo l’atmosfera e le possibili tensioni di quel giorno. Come Julia sospettava, ogni membro della famiglia ha qualcosa da nascondere e queste reunion non sono le occasioni ideali per mantenere dei segreti. Il che complica parecchio la situazione.


Diverso pseudonimo, stessa capacità di catturare il lettore. Un giallo intenso, sicuramente molto meno cruento dei romanzi dei coniugi svedesi a cui siamo abituati, ma molto accattivante. Sulla scia dei vari “assassinii” alla Poirot, sono riusciti a creare un romanzo intriso di particolari, di faide famigliari non indifferenti, di gelosia, di violenza, di tradimenti e di avidità. 

Come sempre una garanzia!

Durata totale della lettura:  Quattro giorni
Bevanda consigliata: Caffè nero fumante 
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni


      "Julia fece un respiro. Le sembrava di percorrere lentamente il corridoio di un aereo, e di osservare i volti dei passeggeri attraverso le maschere per l’ossigeno che dondolavano appese ai tubi di plastica”
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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