Il vaso di Pandora di Natalie Haynes Editore: Sonzogno Prezzo: € 19,00 Pagine: 320 Titolo originale: Pandora's Jar Traduzione: Ginevra Lamberti Le protagoniste dei miti greci classici presentate qui in una nuova prospettiva, variopinta e squisitamente femminile. «Una prospettiva divertente e affilata sulle gesta di donne controverse.» - Margaret Atwood «Natalie Haynes prende dieci donne della mitologia greca, dieci storie conosciute, reinterpretate, fraintese e le rovescia mostrando l’altro lato della medaglia.» - Alice Ledronio per Maremosso Avete mai pensato che magari Pandora non ha aperto di proposito lo scrigno coni mali del mondo, ma è semplicemente inciampata su un vaso senza coperchio? Vi è mai venuto in mente che Medea, come un’antica Beyoncé, forse non ha compiuto un gesto estremo per il puro piacere di fare del male, ma piuttosto per vendicarsi dell’uomo che per primo l’aveva ferita? E questo non vale solo per loro, ma anche per Giocasta, Elena, Medusa e Clitennestra, e poi ancora Euridice, le amazzoni, Fedra e Penelope: ormai ci sembra di sapere tutto su queste donne, nascoste tra le pagine dei tragediografi greci e fatte rivivere da pittori e registi in originali adattamenti contemporanei. Eppure, a prescindere dalle epoche, gli aggettivi usati per descriverle sono sempre gli stessi: malvagie, mostruose, traditrici. In queste pagine, la classicista Natalie Haynes ribalta finalmente la prospettiva, presentandoci figure escluse e taciute (o forse silenziate),ma anche ingegnose e sfaccettate. Scardinando i pregiudizi e donando nuova linfa alla mitologia, l’autrice mette in primo piano le donne non per giustificarle o assolverle, ma per comprenderne le sfumature: con una scrittura acuta e tagliente, Haynes fa risuonare la loro voce autentica, delineando protagoniste affascinanti e complesse. Perché se i miti sono davvero lo specchio di noi stessi, allora non è possibile rifiutarsi di ascoltare anche l’altra versione di queste storie, l’altro lato dello specchio. |
Facciamo spesso riferimento a Pandora quando vogliamo parlare di qualcosa di catastrofico, un evento negativo che ci ha portato solo dolori e sofferenze. Il suo mito e la sua figura viene sempre associato al momento in cui tutti i mali del mondo sono stati liberati per la sua curiosità. La curiosità è femmina, si sa. Ma se Pandora non fosse realmente stata la causa di tutto questo? Se il suo mito fosse stato semplicemente travisato e la sua figura paragonata a quella di Eva in maniera errata? Natalie Haynes analizza con dovizia di particolari e fonti certe il suo mito, stroncando alcune parti che sono arrivate a noi facendoci credere che tutte le colpe, tutti i nostri dolori e sofferenze siano stati causati dal suo capriccio di aprire il famoso vaso.
L’autrice ci ha abituati ad una narrazione precisa ed attenta e anche questa volta ci prende per mano e ci accompagna attraverso i miti greci invitandoci a vedere la realtà e a rivalutare alcune figure. Non pensate di ritrovarvi di fronte ad un trattato femministico che cerca di elevare Medusa o la bella Elena di Troia: la verità è davanti agli occhi del lettore basta solo togliersi la benda per vederla. Ed è quello che Natalie Haynes fa: analizza il mito come è arrivato a noi e poi attinge ad altre fonti che lo hanno trattato, spiegando la nascita del mito e di come la distorsione sia arrivata sino ai giorni nostri.
Per esempio di dice che Elena fuggì con Paride e che rimase a Troia per tutta la durata della guerra. Altre fonti invece citano che quella che era al fianco di Paride fosse solo una copia e che in realtà Elena rimase in Egitto lontana dallo scontro e quindi non tradì mai Menelao.
Natalie Haynes dà voce alle donne ancora una volta: figure potenti che sono state distorte e snaturate nel loro insieme, donne che sono arrivate a noi come flagelli degli dei o arpie capaci di tramutare gli uomini in pietra. Donne remissive e silenziose che creano tele di giorno per poi disfarle nella notte in attesa del ritorno del loro marito eroe, donne che hanno scatenato guerre solo per la loro bellezza, donne paragonate alle peggiori sventure. Ma non è sempre così. La verità non è questa e l’autrice ce lo dimostra con dettagli, passaggi di antichi manoscritti che raccontano una nuova verità, che ristabiliscono l’equilibrio permettendoci di capire la verità.
Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Tè con miele
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: Dai 16 anni
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