martedì 10 ottobre 2023

Recensione: Il dossier Wuhan


Il dossier Wuhan
di Xiaolong Qiu

Editore: Marsilio
Prezzo cartaceo: 18 €
Pagine: 304
Traduzione di: Fabio Zucchella

Chen Cao è sempre più ex: ex ispettore capo della polizia di Shanghai e ormai, di fatto, anche ex direttore dell’ufficio per la Riforma del sistema giudiziario, visto che la sua licenza di convalescenza – impostagli per metterlo fuori gioco – non sembra avere fine.
Intanto la pandemia di coronavirus, partita da Wuhan, si sta diffondendo in modo incontrollato, e anche le strade di Shanghai cominciano a essere attraversate da ambulanze che sfrecciano a sirene spiegate e da addetti dei comitati di quartiere che intimano alla popolazione di rimanere in casa. Se in un primo tempo le autorità hanno tentato di insabbiare i problemi per «mantenere la stabilità sociale», adesso colgono l’occasione per stringere il cappio della sorveglianza e della repressione, calando la metropoli in un’atmosfera che ricorda fin troppo quella descritta da George Orwell in 1984.
Mentre si dedica alla traduzione in inglese di un dossier sugli effetti della politica zero-Covid del governo, Chen Cao viene nominato «consulente numero uno» della squadra investigativa incaricata di far luce sulla morte violenta di tre persone legate al prestigioso Ospedale Renji. Consapevole del proprio destino da sorvegliato speciale, l’ex poliziotto, nonché poeta e buongustaio, dovrà prendere una decisione nei confronti di un regime sempre più autoritario, ma anche nei confronti di Jin, preziosa assistente che ancora scalda il suo cuore. Questa volta i risultati delle sue indagini non saranno più condizionati dal cosiddetto “quadro d’insieme”: Chen Cao è pronto ad affrontare senza compromessi un caso in grado di rappresentare per lui un punto di non ritorno.




Una nuova, inaspettata indagine per Chen Cao, in parte ambientata nel Vicolo della Polvere Rossa dove l'ex ispettore svolse con successo la sua prima indagine. 
Quest'ultima avventura, ambientata in una Cina sconvolta dalla pandemia da Covid-19, vi terrà con il fiato sospeso dall'inizio alla fine.
Sviluppata lungo un arco temporale di soli 7 giorni, dove ogni capitolo rappresenta una giornata, l'indagine di Chen è tutt'altro che banale. Chiamato a far parte di una squadra investigativa guidata dal poliziotto filogovernativo Hou, con l'aiuto della fedele segretaria Jin e di una piccola squadra di amici collaboratori invisibili, Chen deve risolvere tre casi di omicidio avvenuti a Shanghai. 
A una prima analisi gli omicidi, avvenuti nel medesimo perimetro circoscritto, ossia i dintorni dell'Ospedale Renji, parrebbero perpetuati dal medesimo omicida e le indagini prendono infatti avvio in questa direzione. Nel corso delle indagini tuttavia, il brillante ex ispettore riuscirà a confutare questa ipotesi risolvendo il caso e portando alla luce il dramma umano legato a tali delitti. 
Senza dunque rivelarvi troppi dettagli sugli omicidi, nell'avvicinarvi a questo libro può tuttavia essere utile notare che la storia si sviluppa secondo un duplice asse narrativo che ciclicamente si interseca e fonde nel medesimo:
  • il primo, più evidente, riguarda i tragici avvenimenti e le conseguenti indagini in una Shanghai sconvolta dalla pandemia, dove ai fatti di cronaca di cui è messa a conoscenza l'opinione pubblica corrisponde un abisso sotterraneo di verità altre legate alla censura governativa e alle misure repressive messe in atto dal Partito e dal governo cinese
  • il secondo, che si interseca con il primo, riguarda proprio il Dossier Wuhan del titolo: una raccolta di tragedie avvenute a Wuhan durante la pandemia e per effetto della politica "Zero Covid" scritta in segreto dall'amico Pang, e che Chen traduce in inglese nei pochi momenti liberi dalle indagini e si impegna a far uscire dal territorio cinese per la pubblicazione. Se infatti la vicenda si svolge a Shanghai, il richiamo a Wuhan è costante, anche in apertura di ogni capitolo, dove viene riportato uno stralcio contenente un dramma personale riportato nel Dossier
Un testo coraggioso, dove la vicenda romanzata è densa di riferimenti concreti e reali alla Cina dell'epoca Covid - oltre che letterali, non a caso, proprio a 1984 di Orwell - e la cui lettura fa riflettere sull'eredità che il Covid ci ha lasciato come esseri umani, in un mondo sempre più collegato e controllato, sotto un'apparente parvenza di libertà.

Durata totale della lettura: cinque giorni
Bevanda consigliata:  the verde
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni


"Storicamente, quella cinese era da parecchio tempo una società basata sulla sorveglianza. Tanto più adesso che il regime si era trovato tra le mani una scusa utile per esercitare il suo potere pedinando, tracciando e sorvegliando le persone in qualsiasi momento, ovunque."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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