martedì 1 agosto 2023

Recensione: Una testa dura

 

Una testa dura
di Edith Ayrton Zangwill

Editore: Garzanti
Prezzo: € 18,00
Pagine: 372
Titolo originale: The Call
Traduzione di: Federica Merati  

Una scienziata che deve proteggere il suo amore per la conoscenza una storia di coraggio e resilienza perché le ribellioni personali possono innescare le più grandi rivoluzioni storiche.

Londra, 1909. Il profumo degli alberi in fiore decreta l’inizio della stagione sociale: giovani uomini e donne inondano le sale da ballo. Ursula, invece, passa le giornate chiusa in un piccolo laboratorio che ha costruito all’ultimo piano di casa. Non che trovare marito non le interessi, ma preferisce l’azoto liquido: il suo sogno è di essere ammessa alla Chemical Society. Ha una mente eccezionale e la sua ricerca è promettente, eppure le sembra di dover fare fatica doppia rispetto ai colleghi uomini. Ursula, però, è determinata, una vera «testa dura». Sa di poter contare sul sostegno del suo professore, della famiglia e dell’uomo di cui è innamorata. In un modo o nell’altro, riuscirà a raggiungere il posto che merita. Un giorno, però, un imprevisto la costringe a volgere lo sguardo fuori dalla sua ricerca. Capisce così che il mondo è pervaso dall’ingiustizia. Sono gli anni in cui la voce delle suffragette si fa più forte: le donne chiedono a gran voce il diritto di voto. A costo di perdere il lavoro e la libertà, Ursula si unisce alla loro lotta e non smette di combattere, mettendo la ricerca scientifica al servizio dei propri ideali. Inventerà qualcosa che salverà migliaia di vite, di donne e di uomini. Perché Ursula ha capito una cosa importante: lottare per i diritti delle donne significa lottare per i diritti dell’umanità.

Per la prima volta in Italia il romanzo, diventato ormai un libro di culto, che ha segnato un prima e un dopo nella storia della letteratura femminista. Zangwill ci porta nel mondo di quelle donne che, con la loro lotta, hanno conquistato alcuni dei diritti fondamentali alla base della civiltà di oggi. Rimane tanta strada da fare ma, se oggi siamo tutte un po’ più libere di essere noi stesse, è anche grazie alle «teste dure» che hanno spianato la strada.


Al civico 57 di Lowndes Square a Londra vive la protagonista del romanzo, Ursula Winfield, con la madre, l'elegante e mondana signora Hibbert, e con il patrigno, colonnello burbero, ma innocuo. Regno indiscusso della giovane Ursula all'interno della casa di famiglia è una stanza al piano di sopra che ha adibito a laboratorio, dove passa gran parte delle sue giornate a fare esperimenti sull'azoto liquido, tra gli sguardi perplessi e ammirati della madre e dei domestici. 
Ursula si rivela immediatamente al lettore come una ragazza fuori dai convenzionali standard previsti per le signorine inglesi dell'inizio del XX secolo: acuta e determinata, nel corso del romanzo risulta spinta da un duplice motore: l'amore per la scienza, che ama profondamente e che vede come un possibile propulsore per il progresso sociale e in particolare femminile, oltre che un eventuale supporto in favore dei soldati inglese impegnati al fronte contro la Germania dopo lo scoppio della guerra, e la militanza tra le suffragette, di cui inizialmente Ursula disapprova le modalità e la forma di espressione, per poi successivamente diventare una delle più apprezzate oratrici e militanti. 
Il mondo di Ursula, la cui storia è ispirata alla vita della matrigna dell'autrice, Hertha Ayrton, è popolato da uomini e generalmente determinato da regole imposte dagli stessi. Per le donne lo spazio è poco, ed essenzialmente confinato a ruoli e modalità ritenuti opportuni e convenzionalmente adatti al sesso femminile. infatti, persino gli uomini che non le sono ostili e anzi la supportano nei suoi esperimenti scientifici, come il professor Smee, non agiscono mossi unicamente dal rispetto e dall'ammirazione verso una brillante intelligenza, ma perché invaghiti della sua bellezza, a insaputa di Ursula che nella sua integrità è totalmente estranea a tali meccanismi. Ciononostante, Ursula proseguirà con i suoi studi scientifici che presenterà in più momenti alla Chemical Society di Londra, dove in almeno un'occasione riceverà severe critiche, espresse probabilmente con toni ancora meno morbidi per il solo fatto di essere una giovane donna di fronte a un uditorio esclusivamente maschile, con una fazione restia all'ingresso delle donne nella Società. 
Anche per l'uomo genuinamente innamorato di lei, l'affascinante Tony Balestier, almeno inizialmente non sarà facile avere a che fare con una donna adulta, determinata, coraggiosa e che ragiona con la sua testa, così distante dalle donne che ha conosciuto. La distanza tra i due durante la guerra e il raccontarsi le reciproche vite solo tramite lettera, proprio nel periodo in cui Ursula entra a far parte del mondo femminile militante, renderanno la loro relazione ancora più complicata, finché Tony non comprenderà appieno la grandezza della sua amata, arrivando persino a promuovere la sua più brillante invenzione - un estintore - presso i suoi contatti al Ministero della Guerra, e mostrando il funzionamento di un primo prototipo sul campo ai suoi soldati. 
I due si ritroveranno al termine delle rispettive guerre: quella per il suffragio e per l'uguaglianza per lei, e quella della guerra nel senso più tradizionale del termine per lui. Provati e disillusi, ma indissolubilmente legati l'uno all'altra. 
Un romanzo che conquista perché fatti personali si mischiano ad avvenimenti storici e si fondono con essi, senza la pretesa di porsi come un manifesto femminista, ma rappresentando semplicemente una storia di coraggio, portata avanti dalla determinazione di una testa dura come quella di Ursula. 

Durata totale della lettura: cinque giorni 
Bevanda consigliata: the verde
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
«Mio caro, sono stata obbligata a combattere per la causa. Per me si è trattato di una sorta di...chiamata. E sono quasi morta per rispondere.»


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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