di Tracy Rees Editore: Neri Pozza Prezzo cartaceo: € 19 Pagine: 384 Traduzione di: Ada Arduini Londra, 1895. Mabs Daley ha diciotto anni e, da quando è morta sua madre, si è assunta il gravoso compito di provvedere alla sua numerosa famiglia. Per farlo, ha indossato abiti maschili, nascosto i capelli sotto un logoro berretto e detto a tutti di chiamarsi Mark. Il lavoro, che consiste nel trasportare blocchi di ghiaccio dal Regent’s Canal alle dimore degli aristocratici, è duro e faticoso, ma Mabs è determinata a non soccombere. Certo, se dovesse presentarsi una possibilità di migliorare le proprie condizioni, una qualsiasi, lei la coglierebbe al volo. Olive Westallen, che di anni ne ha ormai a sufficienza per essere considerata una zitella, è l’unica figlia del capitano Westallen, ex eroe della marina mercantile. Appartiene a una famiglia agiata, ma l’aspetto scialbo, un carattere fermo e un’ottima istruzione non la rendono certo un buon partito. Allo scoccare del suo ventottesimo compleanno, tuttavia, Olive realizzerà il sogno di diventare madre presentandosi all’orfanotrofio per adottare una di quelle bambine silenziose che aspettano solo la loro occasione di avere una famiglia. La dodicenne Otty Finch, invece, si è appena trasferita con la famiglia da Durham. Suo padre si è assicurato una nuova e meravigliosa opportunità di fare soldi acquistando delle azioni del Regent’s Canal, ma non è questo l’unico motivo per cui i Finch si sono precipitati a Londra. Sembra, infatti, che siano fuggiti da uno scandalo, una terribile vicenda che riguarda la signora Finch, la quale ora trascorre il proprio tempo a fissare il giardino dove si aggrovigliano furiosi i rami spogli, irti di spine, delle rose. Quando a Mabs viene offerta la possibilità di lasciare i canali e diventare la dama di compagnia della signora Finch, accetta senza esitazioni, incredula davanti alla prospettiva di lavorare in una dimora signorile. Ma nulla è mai davvero come appare, e Mabs, Otty e Olive verranno presto trascinate in una storia piena di ombre, di antichi rancori e segreti troppo a lungo taciuti… Dopo il successo dei suoi libri precedenti, Tracy Rees torna con un avvincente romanzo che, spaziando tra il lusso e la povertà dell’Inghilterra vittoriana, racconta l’amicizia e la solidarietà femminili. |
Per le amanti dei romanzi storici tutti al femminile, questo libro è sicuramente da non perdere! La scrittrice Tracy Rees è prevalentemente conosciuta per i suoi romanzi storici incentrati sulle storie romantiche, ma con Il giardino delle rose ha voluto esplorare un altro sentimento altrettanto fondamentale per la vita di ognuno di noi: non l'amore romantico, bensì l'amicizia. Le storie di tre giovani donne - tanto diverse di estrazione quanto accomunate da coraggio, forza d'animo e carattere - si intrecciano tra i fumi della Londra vittoriana in un'amicizia di improbabile ma sostanziale solidarietà, trascendendo gli abissi classisti della società dell'epoca.
E' un romanzo trainato dai ritratti delle tre protagoniste, disegnate con tratto deciso da un'autrice già familiare con il romanzo storico e con la creazione di personaggi femminili multidimensionali, umani, che non risultano mai piatti o irrealistici. Olive ha una vita che molte persone sognerebbero ed è pienamente consapevole del privilegio di cui dispone. Ma non è una giovinetta superficiale, oziosa e ossessionate dalla giostra della Season e delle sue interminabili occasioni sociali, è una donna onesta e profonda che vuole fare del bene ed è determinata ad adottare una giovane ragazza dell'orfanotrofio locale...c'è solo il piccolo problema dell'assenza di un marito. Otty invece ha 12 anni e si è recentemente trasferita nella zona da Durham con la sua famiglia, è decisa a rendere il padre orgoglioso di lei...ma la sua curiosità ingenua ed un desiderio inarrestabile di avventura la portano ad esplorare Londra in solitaria, senza farsi scoraggiare dalle convenzioni sociali o dalle profonde problematiche che la aspettano a casa.
E poi c'è Mabs, che a soli 18 anni porta tutto il peso della sua famiglia sulle spalle, facendo da madre e da padre ai suoi sei fratelli. Un esempio di lealtà e senso del dovere, di empatia e compassione nei confronti di Mrs Finch, la madre di Ottie, per cui viene assunta come dama di compagnia. Grata per la possibilità di lasciare il lavoro faticoso al porto e di provvedere meglio ai suoi cari, Mabs affronta il lavoro con dedizione ed altruismo, anche quando viene intrappolata nella rete di scandali e misteri che ammanta le vite della famiglia Finch, di cui la piccola Ottie rimane innocentemente ignara...
La ricerca storica è stata sicuramente molto accurata e si sente nell'autenticità dell'ambientazione, che è uno degli aspetti del romanzo che ho apprezzato maggiormente, riuscendo a trasportarci nel realismo della Londra in epoca vittoriana, lasciando da parte i dettagli sognanti e spesso inaccurati a cui ci hanno abituati i romance storici e traendo invece forza narrativa dalle magre e tristi realtà che ne facevano parte. Le tematiche sono comunque molto attuali, il carattere delle ragazze è a tratti assolutamente moderno e questo sicuramente farà piacere a chi soffre la mentalità "tradizionale" che a volte si riscontra in romanzi storici scritti in passato, ma che a tratti stona forse per anacronismo storico. L'autrice affronta tante delle questioni sociali dell'epoca, ma in modo morbido e ben radicato nella trama, senza che sembri una predica, trattando - tra gli altri - i temi della povertà, dei diritti delle donne, del razzismo e delle dinamiche sociali e familiari insalubri relative al periodo storico (ma non solo). Una piccola nota - molto personale - è legata all'uso dei tarocchi da parte di Olive...che ho trovato francamente fuori contesto e che non mi aspettavo assolutamente leggendo la trama redazionale del libro. Come cristiana credente, mi ha un pochino infastidita, ma non è un tema centrale della narrazione quindi si può tralasciare.
In sintesi, Il giardino delle rose è un racconto avvincente che ci dimostra l'importanza delle responsabilità familiari, del senso del dovere, della maturità e la forza dell'amicizia e della dedizione alla propria autenticità nel scavarsi la propria strada nel mondo.