venerdì 14 luglio 2023

Recensione: Gli unici indiani buoni

 


Gli unici indiani buoni
di 
Stephen Graham Jones

 Editore: Fazi
Prezzo: € 18,50
Pagine: 352

Lewis, Gabe, Ricky e Cassidy sono quattro giovani indiani cresciuti insieme in una riserva ai confini col Canada. Il legame che li univa si è spezzato quando Ricky è morto all’improvviso: una rissa fra ubriachi, secondo la versione ufficiale. Ma è davvero andata così? Sono passati ormai dieci anni, i ragazzi sono diventati uomini e si sono più o meno integrati nella società bianca, lasciandosi alle spalle gli eccessi di gioventù ma anche un fardello con il quale non hanno mai fatto davvero i conti: le regole e le tradizioni della riserva. Il ricordo dell’amico scomparso, però, non li ha mai abbandonati. Con esso, torna prepotentemente a turbare le loro coscienze un episodio del passato che li ha segnati, mettendo fine per sempre alla loro innocenza: una battuta di caccia finita male. Una storia difficile da dimenticare, che oggi torna a perseguitarli. È Lewis il primo ad accorgersi di una presenza inquietante in casa sua, e a questo punto ognuno di loro inizia ad avere paura, per sé e per i propri cari…
Una spietata caccia all’animale che si tramuta in una terrificante caccia all’uomo: vincitore dei più importanti premi nell’ambito del genere e campione di vendite, Gli unici indiani buoni è un horror mozzafiato in cui una fine analisi sociale si fonde perfettamente con la tensione di una storia da incubo.

«Con Gli unici indiani buoni Stephen Graham Jones ci conduce, con la maestria di un grande scrittore, in un territorio dell’inconscio che scivola tra finzione e realtà. Un thriller da brivido».
Massimo Carlotto

«Elettrizzante, colto, spaventoso, avvolgente. Bonus: la più terrificante partita di basket della storia».
Stephen King

«Un capolavoro. Intimo, devastante, brutale, terrificante, ma caloroso e straziante nella migliore delle accezioni, Stephen Graham Jones ha scritto un romanzo horror sull’ingiustizia e, in definitiva, sulla speranza».
Paul Tremblay

«Stephen Graham Jones è uno dei più talentuosi scrittori viventi. Il libro è pieno di umorismo e immagini agghiaccianti. Ci sono dentro amore e vendetta, sangue e basket. Non guarderò mai più un alce, una battuta di caccia o un romanzo horror con gli stessi occhi».
Tommy Orange

«Il miglior romanzo di uno dei migliori del settore. Una profondità emotiva che sbalordisce. Gli unici indiani buoni ha tutto: stile, realtà, irrealtà, vendetta, calore, freddo gelido e persino alcuni squartamenti».
Josh Malerman


Lewis, Gabe, Ricky e Cassidy sono indiani senza arco e frecce e senza piume tra i folti capelli neri. Appartengono ad una tribù nel Nord del Canada ma dei grandi cacciatori del passato non ne è rimasta neppure l'ombra. Non devono più combattere contro i bufali ma bensì contro la droga o la discriminazione per la loro pelle rossa. L'indiano fa paura, è ancora misterioso ed è ancora, nel suo profondo, un essere selvaggio, un cacciatore. Lewis, Gabe, Ricky e Cassidy sono quattro amici che nascondono un segreto e quanto Ricky viene brutalmente ucciso in un parcheggio dai bianchi l'ombra del loro passato si avvicina agli altri tre a grandi passi in cerca di vendetta. Un thriller agrodolce che porta la firma di un'autore indiano della tribù dei Piedi Neri e dalle loro leggende, dal loro passato crea un horror capace di far saltare il lettore sulla sedia. Al centro di tutto c'è l'archetipo ancestrale della Donna Cervo, che richiama sangue per il sangue che è stato versato in passato. Un horror che vuole sì attrarre il lettore ma che vuole anche gettare una luce di attenzione sulla vita degli indiani oggi, sul cosa vuole dire essere giudicati per il colore della pelle e sul non appartenere realmente a nessun popolo. La loro storia è stata cancellata così come la loro lingua e la loro cultura: sono obbligati a sottostare alle leggi dell'uomo bianco che si dichiara padrone della loro terra. Non amo molto gli horror ma questo l'ho davvero adorato: ho avuta paura è vero, ma è stato impossibile smettere di leggerlo.

Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: Tè ai frutti rossi 
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: Dai 16 anni


"un horror che affonda le proprie radici all'interno del folklore dei nativi americani"

    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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