mercoledì 3 maggio 2023

Recensione: Un altro Eden

                           

Un altro eden
di Paul Harding

Editore: Neri Pozza
Prezzo Cartaceo: € 18,00
Prezzo ebook: € 9,99
Pagine: 224
Titolo originale: This other Eden


Dalla fine del Settecento fino al 1912, l’isola di Malaga accolse una comunità di pescatori composta da afroamericani, bianchi poveri e altre etnie che avevano trovato rifugio su quel lembo di terra nel Golfo del Maine. Nel 1912, il governatore dello Stato decretò «lo sgombero dei quarantasette residenti e la traslazione delle salme dei loro defunti». Un atto che sancí con efferata violenza la fine di quella comunità. In Un altro Eden, con la grazia della sua impeccabile scrittura, Paul Harding ritorna su quella vecchia vicenda crudele per narrare una magnifica storia "fatta di poesia e luce solare", come ha scritto il New York Times.
Il romanzo si apre nel 1793 con l'arrivo ad Apple Island - così viene ribattezzata nella finzione letteraria - Benjamin Honey, nero nato in schiavitù, e di sua moglie Patience, irlandese di Galway. Aspirante frutticultore, Benjamin Honey sbarca sull'isola con dodici sacchetti di iuta contenenti semi di diverse varietà di mele e, con ostinata pazienza, riesce a creare il suo piccolo Eden: un frutteto di trentadue meli. Più di un secolo dopo, nel 1911, una manciata di esseri umani vive sull'isola: i discendenti di Benjamin e Patience Honey, innanzi tutto, Esther Honey e suo figlio Eha, i figli di Eha; le sorelle McDermott, che passano le giornate a lavare i panni e ad accudire tre orfani; i fratellastri Lark, abili pescatori dai capelli e dagli occhi incolori, ereditati da padri africani, mamme irlandesi e nonni svedesi, e i loro quattro figli, vaganti per l'isola come spettri gentili e affamati; la vecchia Annie Parker e Zachari Hand to God Proverbs che vive in un albero cavo.
Gli abitanti di Apple Island conducono un'esistenza semplice e povera nel loro piccolo Eden, in cui ciascuno è libero di prendersi cura delle proprie ore e dei propri giorni. Ignorano, dunque, che qualcun altro possa decidere del loro tempo e decretarne addirittura la fine. Ignorano anche i tormenti di Matthew Diamond, il missionario bianco che ogni mattina rema fino all'isola per predicare e insegnare tutto lo scibile ai bambini. Fermamente convinto che ogni uomo è suo fratello, Matthew Diamond non può, tuttavia, fare a meno di provare un istintivo e viscerale senso di repulsione ogni volta che si trova, come afferma con candore in una lettera, "alla presenza di un negro". Angustiato dal senso di colpa, si rivela non soltanto impotente dinanzi alla distruzione della piccola comunità di Apple Island, decretata dai deliri eugenetici e razzisti dell'epoca, ma anche incapace di scorgere in quel lembo di terra un'antica verità della sua fede: che l'Eden è dei poveri e dei semplici.


Apple Island, 1793. Benjamin Honey e sua moglie Patience sbarcano sull'isola. Il sogno di Benjamin, nero nato in schiavitù, è di creare il proprio Eden, creando un frutteto di ben 12 varietà di mele i cui semi ha raccolto lavorando come schiavo. E ci riesce, nonostante le avversità. Inizia così la storia romanzata di avvenimenti realmente accaduti in un'isola nel golfo del Maine.
Benjamin e Patience danno vita a una vera e propria comunità. Tante etnie differenti, bianchi svedesi, irlandesi, africani. Tutte unite in un mélange che ha come risultato una varietà di personaggi peculiari. Anche perché essendo una piccola comunità, spesso i figli sono frutto di incesti, figli che sono anche fratelli perché nati dallo stesso padre. Qualcuno se ne va, qualcuno arriva. Come Matthew Diamond, ex insegnante, che confessa in una lettera a un amico di provare una certa repulsione alla vista di un negro e, per questo, per espiare il proprio senso di colpa, si dedica anima e corpo all'istruzione degli isolani. E scopre dei veri talenti, nelle materie più diverse. Una delle ragazze cui insegna riesce a parlare latino correntemente, un'altra ha uno spiccato talento per la matematica e apprende velocemente. Uno dei ragazzi disegna e dipinge come un artista nato. Seguiamo la vita di Esther Honey, discendente di Benjamin che per primo mise piede sull'isola, che vive con suo figlio Eha e i di lui figli. I Lark, le sorelle McDermott, Zachari Hand to God Proverbs, dall'età indefinita, carpentiere esperto che insegna il mestiere a Eha e lo aiuta a costruire la casa dove vive con la sua famiglia. Quanto a Zachari, lui vive nel tronco di un albero dove ne ha inciso tutte le pareti, quasi a lasciare una traccia per ricordare tutta la storia dell'isola.
Le sorelle McDermott hanno adottato tre orfanelli, portati lì dalla madre che poi, una volta certa che fossero in ottime mani, li ha abbandonati per andare a cercare una vita migliore.
La vita quotidiana degli abitanti è semplice e povera. Si nutrono di bacche e di tutto quanto trovano di commestibile. Esther fuma una pipa ma, in assenza di tabacco, utilizza foglie di artemisia. Ognuno aiuta l'altro e si prende cura quanto può di chi ha bisogno. Qualcuno muore e viene seppellito direttamente nell'isola. 
Tutto scorre serenamente, nonostante le difficoltà, fino al giorno in cui i politici che abitano di fronte all'isola sulla costa del Maine, decidono che bisogna fare qualcosa per risolvere il problema di avere davanti a sé una comunità così indecente, sporca, puzzolente, mescolanza di razze che ha portato a procreare una genie malata di mente e di cui avere paura.
È così che, sotto gli occhi di Matthew Diamond, iniziano le visite sull'isola da parte di medici, politici, sceriffi, a controllare, esaminare e... decidere di eliminare questa comunità.
A testimonianza di quanto avvenuto e delle persone che vivevano sull'isola, i disegni e i dipinti del nipote di Eha.
Una storia triste di come, invece di aiutare chi è in difficoltà, sia stato deciso di eliminare il problema alla radice. Facendo evacuare chi vi viveva e bruciando tutto. Ma non proprio tutto.....
Da leggere se avete voglia di immergervi in un mondo affascinante, noi abituati ad avere tutto a portata di mano, con la tecnologia e tutte le innovazioni che ogni giorno cercano di facilitare la nostra vita, possiamo scoprire che c'è stato un tempo in cui tutto ciò non esisteva e che ci sono molti modi per superare le difficoltà.

Durata totale della lettura: 7 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: limonata ghiacciata
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni

  "l'Eden, nell'immaginario collettivo un luogo di serenità, gioia, abbondanza."



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