Recensione: Elettra

Elettra  di Jennifer Saint  Editore: Sonzogno Prezzo: € 19,00 Pagine: 352 Titolo originale: Elektra La guerra di Troia è stata davvero combattuta soltanto dagli uomini? O ad affrontarla in prima linea sono state le donne – le mogli, le figlie, le sorelle e le madri –, scontrandosi con i loro sentimenti e i loro lati oscuri? Con l’esercito delle passioni, delle gelosie e delle fragilità nascoste? Dopo lo straordinario successo di Arianna, Jennifer Saint torna ad ammaliarci con una brillante rivisitazione del mito, illuminando di nuova luce le vere protagoniste di questa intramontabile tragedia: vediamo bruciare l’ostinazione e la furia di Elettra, la figlia minore di Clitennestra e Agamennone, che attende con lealtà il ritorno del padre e cresce covando rancore nei confronti della madre; sentiamo le profezie di Cassandra, sacerdotessa di Apollo e principessa di Troia, condannate a cadere inascoltate nel vuoto; assistiamo impotenti alla rabbia, al tormento e all’ossessivo desiderio di rivalsa di Clitennestra, incapace di perdonare il marito e di dimenticare il sacrificio di Ifigenia. Con uno stile lirico e travolgente, l’autrice ci racconta una storia di tenacia e ribellione, di donne implacabili che cercano di forgiare il proprio destino, di scalfire l’armatura di un mondo in cui sono gli uomini a dettare le regole, finendo per rimanere intrappolate in un’inestricabile rete di violenza, vendetta e tradimento.

Sono felice di ritrovare questa autrice che in precedenza mi ha colpito con il suo ritratto del personaggio di Arianna. In questo caso Elettra è una protagonista che non ho mai davvero conosciuto e quindi mi ha incuriosito particolarmente.

La storia viene narrata da diverse voci e a fare compagnia a quella di Elettra ci sono anche la voce della mamma Clitennestra e di Cassandra. Sullo sfondo una guerra epica, quella di Troia, che nasce a causa di una donna, Elena e che viene conosciuta soprattutto per gli eroi maschili principali lasciando in disparte le donne che sono state travolte da questo conflitto ma che comunque non sono da meno e hanno anche loro un valore importante.

Queste tre protagoniste vivono la guerra e le sue conseguenze in maniera molto diversa, come diverse sono le loro personalità. Delle tre devo ammettere che quella che mi ha colpito di più, nonostante il titolo del libro, è stata Clitennestra, veste il ruolo di moglie e di madre e ho trovato più semplice immedesimarmi nel suo vissuto, credo che sia la più determinata anche se ho trovato affascinante il punto di vista di ognuno. Elettra è uno spirito giovane che segue il mito del padre in maniera cieca e fedele anche dopo la guerra, e poi Cassandra destinata a non essere mai creduta nonostante le sue profezie siano tutte vere. Durante la lettura e scoprendole tutte meglio, trovo che sia facile provare una grande empatia e quindi condividere e riuscire a comprendere le loro sofferenze per un destino modellato soprattutto da volontà divine e pesantemente marcato dalla guerra. Tre volti di una femminilità prorompente e che cerca di ritagliarsi la propria strada in un mondo dove le velleità degli uomini e i capricci degli dei hanno il sopravvento.

Ormai un pochino mi sono abituata allo stile dell'autrice evocativo e dettagliato che si sofferma sulle origini dei vari personaggi e lo apprezzo molto perché riesce a trasmettere una visione completa e a tutto tondo della vicenda, inoltre, approvo sempre la scelta delle sue protagoniste. Le sue storie si soffermano sul punto di vista femminile di tanti miti che magari non sono normalmente conosciuti o enfatizzati ma che invece meritano di essere approfonditi. 

Un libro per chi come me, ama la mitologia e storie di donne forti e umane, ho già intravisto che la nuova uscita della Saint è dedicata a Atalanta e non vedo l'ora di scoprire anche questa, speriamo che arrivi presto in Italia.

Durata totale della lettura: Cinque giorni

Bevanda consigliata: Cappuccino 

Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: Dai 16 anni

Sito dell'autrice: Jennifer Saint

"Non vedi che tutto continua a ripetersi senza fine? Gli dei chiedono che sia fatta giustizia per loro, ma siamo noi a soffrirne. Ogni volta è così."

    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio