di Joyce Maynard Editore: NNEditore Prezzo cartaceo: € 19 Pagine: 240 A tredici anni, Henry si sente separato dal mondo. Vive con sua madre Adele, una donna bella e triste, che dopo un divorzio difficile si è chiusa in se stessa; ha poche occasioni di svago e nessun amico, finché nel fine settimana del Labor Day un uomo dai vestiti sporchi di sangue lo avvicina al supermercato, chiedendogli aiuto. Si chiama Frank e rivela di essere evaso dall’infermeria del penitenziario, ma nonostante il rischio Henry e Adele non esitano ad accoglierlo in casa con loro. E in pochi, intensissimi giorni, la loro vita cambia radicalmente: Adele riscopre la passione con Frank, che cerca di redimersi da un tragico errore; Henry trova finalmente una figura paterna, con cui imparare a giocare a baseball, a cucinare una torta perfetta, a confrontarsi con la gelosia e l’amore. Così, mentre fuori la polizia dà la caccia a Frank, in casa il tempo sembra scorrere lento, racchiuso nell’intimità di una famiglia ritrovata. Delicato e avvincente, Un giorno di festa parla di un ragazzo che affronta la difficoltà di crescere, di un pericolo che si trasforma in rinascita, di destini che si intrecciano all’improvviso per un gesto di fiducia. Dopo L’albero della nostra vita, Joyce Maynard tesse una trama perfetta, in cui le vite di tre persone cambiano in un unico, travolgente weekend, aprendosi alla speranza della felicità. Questo libro è per chi cucina senza seguire la ricetta, per chi ascolta a ripetizione "Suzanne" di Leonard Cohen, per chi ha trovato l’amore scatenandosi su una pista da ballo, e per chi ha sprigionato i propri desideri, scoprendo la possibilità di un nuovo entusiasmante inizio.
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Quella tracciata dalla scrittrice americana Joyce Maynard è una delle storie più care al mio cuore, che ho amato e sentito profondamente fin dalla prima volta, quando per caso ne vidi l'adattamento cinematografico del 2013 (secondo me magistrale!) e che ho riletto con tanto piacere e qualche lacrime in questa nuova edizione di NNEditore.
E' una storia delicata appunto, poetica che si svolge in pochi giorni ma che raggiunge sorprendenti profondità di significato, raccontata dagli occhi allo stesso tempo innocenti e taglienti di un tredicenne, alle prese con lo strano equilibrio di gestire un corpo che cresce tentando di addentrarsi goffamente nel mondo degli adulti e di un animo sensibile che ne percepisce anche troppo. Maynard è molto abile a spiegare in termini adatti all'esperienza di un ragazzino...dinamiche dure, complesse anche per noi grandi come la profondità del dolore femminile, i fragili equilibri delle famiglie divise, la maestosità dell'amore e la potenza distruttiva della sua perdita, e persino la sottile corrente, fatta di occhiate e gesti più che di parole, che si crea quando due anime riconoscono di appartenersi, che sa legarle indissolubilmente in modi che la ragione non sa spiegare.
E' una lettura che credo sappia apprezzare chi ha uno spirito sensibile e romantico, proprio come quello di Adele, e che ha sperimentato sulla propria pelle le vette e le valli delle emozioni umane più crude e intime, nella loro bellezza ma anche nel loro acuto dolore. Non è però una lettura pesante, che lascia in bocca il sapore amaro della tristezza. Anzi, è una storia dolce nella sua malinconia, come una torta di pesche che ci ricorda tempi andati e una nonna che non c'è più, riuscendo a conservare la leggerezza e la purezza che ci si aspetta dal racconto di un giovane ragazzo che vive l'avventura di una vita e che si ritrova testimone di una grande storia d'amore e di sacrificio.
Età di lettura consigliata: Dai 13 anni
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