Sciarada di Orlando del Don, Annalina Molteni Editore: Morellini Editore Prezzo Cartaceo: €15,90 Prezzo e-book: €8,99 Pagine: 192 «La follia è la sorella infelice della poesia.» Oliver McQueen è un solitario, introverso e geniale psichiatra irlandese. Un giorno riceve una busta sospetta da un mittente sconosciuto che propone un inquietante enigma al quale egli non vuole né può sottrarsi: una diagnosi a distanza. La sua vita non sarà più quella di prima: la soluzione dell’enigma incontrerà il riaffiorare del suo doloroso passato e gli imporrà di affrontare il suo destino. In questa sfida, un’inesorabile “fuga in avanti” che attraversa l’Europa – dalla Svizzera, all’Italia fino all’Irlanda –, egli rischia tutto, la sua esistenza, i pochi rapporti personali rimasti, l’equilibrio mentale, la trama della sua stessa identità. Ma come una falena che avvicina la luce che la ucciderà, la sua attrazione magnetica per il potere creativo della mente e della follia porterà al dipanarsi di realtà e verità indicibili. |
Dalla quarta di copertina mi aspettavo un libro completamente diverso, ma sono rimasta piacevolmente sorpresa e penso che sia uno dei libri più particolari (se non il più particolare in assoluto) che io abbia letto finora.
Oliver McQueen, psichiatra e insegnante molto conosciuto e ammirato, è nel suo studio alla clinica di Bellinzona quando trova sulla sua scrivania una busta gialla proveniente da Milano, mittente O. Lazzaro. Nessuno che lui conosca.
Il contenuto? Lettere scritte a mano su fogli color avorio, accuratamente piegati insieme ad una piccola busta bianca che racchiude le istruzioni per poter procedere. Oliver dovrà infatti leggere le lettere in ordine alfabetico, così come sono, ordinate in plichi. Ciò che vuole il mittente è un semplice parere psichiatrico sulla malattia da cui potrebbe essere affetta l'autrice di queste lettere. Ma il punto è perché? E soprattutto chi è il mittente? com'è entrato in possesso di queste? Alle prime due domande non può rispondere, ed è per questo che darà all'autrice e al mittente due nomi fittizi, Dora l'una e Ombra l'altra. Per quanto riguarda l'ultima domanda è il mittente stesso a rispondere: Ombra, redattrice di una rubrica di un giornale trovava le lettere nella cassetta della posta, era Dora a lasciargliele, la vicina di casa di cui Ombra non ha nessun ricordo.
Il dottor McQueen nel giro di pochi giorni si lascia ossessionare da questa "sciarada", da questo gioco enigmistico da risolvere, tanto da chiedere al suo amico Ugo, direttore della clinica in cui lavora di prestargli il suo cottage per qualche giorno.
Bisogna leggere fino all'ultima pagina per scoprire quale sarà la diagnosi finale, ma non è solo questa la cosa importante: quello che è fondamentale (o almeno lo è stato per me) è il viaggio introspettivo che ha portato Oliver ad affrontare molte cose irrisolte del suo passato.
Sciarada è un romanzo dalle mille sfaccettature: in primo luogo ovviamente psicologico, ma anche epistolare in diversi modi e in diversi tempi, in forma di diario in altri, ma soprattutto enigmatico. Enigmatico non solo per la storia in sé, ma nei dettagli, nei nomi che vengono dati ai personaggi e nelle origini stesse di ognuno di essi, nei motivi, nei luoghi raccontati.
Potrei dilungarmi ancora molto su quello che offre questo romanzo, ma rischierei di dire troppo.
Oliver McQueen, psichiatra e insegnante molto conosciuto e ammirato, è nel suo studio alla clinica di Bellinzona quando trova sulla sua scrivania una busta gialla proveniente da Milano, mittente O. Lazzaro. Nessuno che lui conosca.
Il contenuto? Lettere scritte a mano su fogli color avorio, accuratamente piegati insieme ad una piccola busta bianca che racchiude le istruzioni per poter procedere. Oliver dovrà infatti leggere le lettere in ordine alfabetico, così come sono, ordinate in plichi. Ciò che vuole il mittente è un semplice parere psichiatrico sulla malattia da cui potrebbe essere affetta l'autrice di queste lettere. Ma il punto è perché? E soprattutto chi è il mittente? com'è entrato in possesso di queste? Alle prime due domande non può rispondere, ed è per questo che darà all'autrice e al mittente due nomi fittizi, Dora l'una e Ombra l'altra. Per quanto riguarda l'ultima domanda è il mittente stesso a rispondere: Ombra, redattrice di una rubrica di un giornale trovava le lettere nella cassetta della posta, era Dora a lasciargliele, la vicina di casa di cui Ombra non ha nessun ricordo.
Il dottor McQueen nel giro di pochi giorni si lascia ossessionare da questa "sciarada", da questo gioco enigmistico da risolvere, tanto da chiedere al suo amico Ugo, direttore della clinica in cui lavora di prestargli il suo cottage per qualche giorno.
Bisogna leggere fino all'ultima pagina per scoprire quale sarà la diagnosi finale, ma non è solo questa la cosa importante: quello che è fondamentale (o almeno lo è stato per me) è il viaggio introspettivo che ha portato Oliver ad affrontare molte cose irrisolte del suo passato.
Sciarada è un romanzo dalle mille sfaccettature: in primo luogo ovviamente psicologico, ma anche epistolare in diversi modi e in diversi tempi, in forma di diario in altri, ma soprattutto enigmatico. Enigmatico non solo per la storia in sé, ma nei dettagli, nei nomi che vengono dati ai personaggi e nelle origini stesse di ognuno di essi, nei motivi, nei luoghi raccontati.
Potrei dilungarmi ancora molto su quello che offre questo romanzo, ma rischierei di dire troppo.
Ho fatto fatica a trovare la frase adatta per racchiudere tutto il libro, e anche se non è quella che ho scelto e che meglio lo rappresenta credo che questa sia una delle mie preferite: "Spesso il caso è solo un mezzo di cui si serve il destino quando non vuole che lo si riconosca come motore di tutto".
E' stata davvero una piacevolissima sorpresa.
Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Chai latte con spolverata di cannella
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
"I labirinti della mente sono il nostro forziere. Niente qui viene disperso e tutta la nostra vita vi è documentata e archiviata, tutto ritorna prima o poi a galla nella forma che più si addice al momento"
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
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