lunedì 15 novembre 2021

Recensione: L'ordine delle cose


L'ordine delle cose
di Linda Tugnoli

Prezzo Cartaceo: €18,00
Pagine: 400

Le battaglie contro pervicaci rose rampicanti e i progetti per eleganti bordure all’inglese; i bicchieri di barbera goduti in religioso silenzio con l’amico Osvaldo e le mai più di tre parole scambiate con gli altri valìt. È questa la sua vita da giardiniere, e a Guido sta bene così. Meglio che il passato – l’appartamento a Parigi e il lavoro di «naso» per una prestigiosa casa profumiera – rimanga dov’è e non superi le montagne della Valle Cervo, il luogo che l’ha visto nascere e che, dopo vent’anni, lo ha riaccolto alla sua maniera, senza cerimonie. Una valle che, come lui, custodisce molti ricordi e molti segreti, e che adesso sembra sia stata dimenticata da Dio e dagli uomini. A rompere l’equilibrio ci pensa una visita del commissario per una sorta di consulenza botanica. In città è stata uccisa una donna, gli indizi scarseggiano e allora tutto potrebbe essere utile all’indagine, come la busta piena di semi trovata in una tasca del suo vestito. Ma che tipo di semi sono? Per Guido alcuni sono semplici da riconoscere, mentre altri sono un vero e proprio mistero. E la cosa più strana è che sembrano tutti di piante infestanti. Di malerbe. Sebbene Guido non conosca la vittima e sappia che col commissario è meglio non scherzare troppo, subito scatta in lui la curiosità di saperne di più, di entrare nella vita ordinata e prevedibile di una donna che, forse, dell’ordine e della prevedibilità era diventata prigioniera. Ma quando scopre che la povera vittima, in realtà, per lui non è poi una sconosciuta, ecco che la curiosità diventa ossessione…


L'ordine delle cose, un libro che profuma di passato: le lire, i boschi, i fiori, le montagne, il dialetto, gli orari dei treni, i telefoni fissi. Una miriade di cose a cui, ormai, non siamo più abituati, una miriade di cose che restano un ricordo per la maggior parte delle persone e per i più giovani un qualcosa di completamente sconosciuto. 
Anni 80, Piemonte, Valle Cervo, provincia di Biella. È qui che abita Guido, giardiniere dal naso raffinato tornato in Valle da Parigi, dopo la morte della sua compagna. Nei giorni dispari lavora come giardiniere in una bella ville insieme al suo collega e oramai amico Osvaldo. Tutto procede nella più assoluta normalità e quiete nella vita di Guido, finché il Commissario non lo interpella per un consiglio botanico: una donna è stata trovata morta in un parco pubblico di Biella, con in tasca una manciata di semi. Franca: così si chiamava la vittima, una donna dalla vita apparentemente perfetta.  
Guido vorrebbe stare fuori da quella faccenda, non vuole avere a che fare con altre donne morte nella sua vita, ma piano piano la curiosità lo tormenta e i suoi pensieri tornano sempre lì, minuto dopo minuto, sempre a Franca e alla sua bustina di semi di piante infestanti. Chi mai pianterebbe dei semi di arbusti e piante, non solo brutte e sgraziate, ma praticamente impossibili da sradicare? E soprattutto, a quale scopo? Chi li aveva regalati alla donna e che significato potevano avere? L'ossessione del giardiniere cresce sempre di più, soprattutto quando scopre che la donna non era una sconosciuta, e che aveva un legame importante proprio con le sue amate montagne. 
Non si dà pace Guido, aiuta il commissario nelle indagini e in parte le prosegue da solo, cercando di scoprire cosa potesse essere successo a quella bellissima donna. Ma il suo ficcanasare lo metterà in situazioni particolarmente scomode. 
Un ottimo libro, ben scritto, ricco di dettagli che rendono vive le scene raccontate dalla voce narrante di Guido che racconta in prima persona, interrotta ogni tanto dai pensieri di qualche altro protagonista, e da qualche frase e termine in dialetto piemontese che colorano ancora di più il racconto. 
Pochissimi i personaggi su cui ruota tutta la storia, ben definiti e tutti assolutamente fondamentali. Nulla è lasciato al caso e per ben oltre la metà del libro gli indizi che potrebbero far individuare l'assassino anche al lettore restano ben pochi, se non praticamente nulli, ed è così che dovrebbe essere un buon giallo: un mistero fino alla fine. 

Durata totale della lettura: Otto giorni
Bevanda consigliata: Thè nero fumante
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni


      "La malerba non muore mai. E a volte uccide...


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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