La sabbia brucia di Fausto Vitaliano Prezzo Cartaceo: €18,00 Prezzo Ebook: €11,99 Pagine: 432 Gori Misticò è un carabiniere in prima linea. Lavora a Milano, è impegnato in una delicata operazione antiterrorismo. Ma improvvisamente qualcosa va storto, ed eccolo seduto nello scompartimento di un treno diretto in Calabria, con un biglietto di sola andata. Julia non è nemmeno venuta a salutarlo. Forse il commissario spera che tornare a San Telesforo Jonico, dove è cresciuto, significhi trascorrere le giornate leggendo Topolino in un ufficio deserto e pranzando in riva al mare. Ma dovrà imparare che per quanto tu fugga, i ricordi ti inseguono. Che più ti ostini a ignorarli, più i sintomi si fanno fastidiosi. E che la sabbia finissima della spiaggia del Pàparo, sotto il sole della Calabria, brucia più dell’alcol su una ferita. In queste pagine piene di humour e di umanità torna Gori Misticò, il carabiniere in lotta contro la malattia e la malinconia. Dovrà indagare su un’“ape regina” in cerca del fuco da amare e divorare ma soprattutto su se stesso. Al commissariato di San Telesforo l’estate si annuncia rovente. |
"Questo libro mi ha affascinata, e catturata per diversi motivi, uno più valido dell’altro: una trama avvincente, una lingua colorita, ricca di sfumature dialettali, personaggi che mostrano diversi spaccati psicologici, temi quali l’arrivo di migranti clandestini, tumori, corruzione, di cui si sente parlare tutti i giorni, ma difficili da affrontare in questo modo. Tutto perfettamente amalgamato in un noir che vale davvero la pena di essere letto."
Questa è la frase con cui ho concluso la mia recensione sul primo libro del commissario Gori Misticò, "La mezzaluna di sabbia", letto un'estate fa. Oggi, ad un anno di distanza, ho concluso il secondo episodio, e avendo amato il primo libro non appena ho visto la copertina del secondo mi ci sono letteralmente fiondata. E non potevo fare scelta migliore: chi ha amato il primo libro del commissario calabrese non potrà che amare anche questo.
Torniamo indietro nel tempo rispetto al primo espisodio, molto prima che Gori scoprisse della malattia che lo attanagliava. La storia riprende dal giorno in cui il commisario decise di partire da Milano, per trasferirsi a San Telesforo Jonico, il suo paesino natale: scelta, sembrerebbe, dovuta ad un'operazione antiterrorismo non andata a buon fine, ma la verità è che non è stata una scelta obbligata. Gori, ha deciso spontaneamente di tornare al suo paese, e la vera ragione, in fondo, la conosce solo lui.
Il commissario si ritrova così in questo paeseino sperduto della Calabria, in cui nulla è cambiato dalla sua infanzia ormai lontana: la caserma è fatiscente e ad accoglierlo ci sarà l'appuntato Federico Costantino, suo fedele aiutante. Misticò, abituato ad una città come Milano, cerca un modo per migliorare le cose, partendo dal rinnovo della caserma e dalla ristrutturazione della casa della madre. Inizialmente le sue giornate passano tra la lettura dei suoi amati Topolino e pranzi al mare. Eppure, qualcosa su cui indagare, in un posto in cui, apparentemente, non è mai accaduto nulla, ci deve essere. Spulciando in archivio, si imbatte infatti in un caso irrisolto, tenuto lì a prendere polvere e ormai dimenticato. Inoltre, nel paesino più tranquillo della Calabria si è stanziata, a Villa Algìda, una setta, quella dei Fratelli di Demetra, che accoglie come suoi seguaci tutti coloro che hanno bisogno di aiuto per superare dei lutti. A capo di questa comunità c'è Demetra, donna di grande fascino ed estremamente sicura di sè.
Ad interrompere il racconto degli interludi sul presente, all'ospedale di Milano, dove Nicola carissimo amico di Gori, sta assistendo ed intervendo all'operazione del suo migliore amico.
Un libro davvero pieno di humor, caratterizzato da un linguaggo colorito, che ritengo personalmente una delle caratteristiche migliori di questo romanzo, che dona una vena tradizionale e caratteristicha ad un noir avvincente e, al tempo stesso, carico di malinconia.
Questa è la frase con cui ho concluso la mia recensione sul primo libro del commissario Gori Misticò, "La mezzaluna di sabbia", letto un'estate fa. Oggi, ad un anno di distanza, ho concluso il secondo episodio, e avendo amato il primo libro non appena ho visto la copertina del secondo mi ci sono letteralmente fiondata. E non potevo fare scelta migliore: chi ha amato il primo libro del commissario calabrese non potrà che amare anche questo.
Torniamo indietro nel tempo rispetto al primo espisodio, molto prima che Gori scoprisse della malattia che lo attanagliava. La storia riprende dal giorno in cui il commisario decise di partire da Milano, per trasferirsi a San Telesforo Jonico, il suo paesino natale: scelta, sembrerebbe, dovuta ad un'operazione antiterrorismo non andata a buon fine, ma la verità è che non è stata una scelta obbligata. Gori, ha deciso spontaneamente di tornare al suo paese, e la vera ragione, in fondo, la conosce solo lui.
Il commissario si ritrova così in questo paeseino sperduto della Calabria, in cui nulla è cambiato dalla sua infanzia ormai lontana: la caserma è fatiscente e ad accoglierlo ci sarà l'appuntato Federico Costantino, suo fedele aiutante. Misticò, abituato ad una città come Milano, cerca un modo per migliorare le cose, partendo dal rinnovo della caserma e dalla ristrutturazione della casa della madre. Inizialmente le sue giornate passano tra la lettura dei suoi amati Topolino e pranzi al mare. Eppure, qualcosa su cui indagare, in un posto in cui, apparentemente, non è mai accaduto nulla, ci deve essere. Spulciando in archivio, si imbatte infatti in un caso irrisolto, tenuto lì a prendere polvere e ormai dimenticato. Inoltre, nel paesino più tranquillo della Calabria si è stanziata, a Villa Algìda, una setta, quella dei Fratelli di Demetra, che accoglie come suoi seguaci tutti coloro che hanno bisogno di aiuto per superare dei lutti. A capo di questa comunità c'è Demetra, donna di grande fascino ed estremamente sicura di sè.
Ad interrompere il racconto degli interludi sul presente, all'ospedale di Milano, dove Nicola carissimo amico di Gori, sta assistendo ed intervendo all'operazione del suo migliore amico.
Un libro davvero pieno di humor, caratterizzato da un linguaggo colorito, che ritengo personalmente una delle caratteristiche migliori di questo romanzo, che dona una vena tradizionale e caratteristicha ad un noir avvincente e, al tempo stesso, carico di malinconia.
Assolutamente da leggere!
Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Caffè
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
"L'universo non funziona per accelerazioni, ma per inerzia. Vale anche per te Misticò. Scappare non ti servirà a niente. "
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
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