venerdì 11 giugno 2021

Recensione: La regola di Santacroce

 




La regola di Santacroce
di Gabriella Genisi

Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: €16
Pagine: 252

Sulla facciata di Santa Croce, gioiello del barocco leccese, tra putti, fregi e allegorie qualcuno ha inciso una scritta. Non può sfuggire agli occhi attenti di Chicca Lopez, la carabiniera salentina che dalla prima linea del nucleo operativo è stata relegata alla tutela dei Beni Culturali e del Paesaggio. Giubbotto di pelle e coda di cavallo, il carattere testardo e focoso della marescialla non è ben visto, soprattutto dai suoi superiori.È un nome, quello ricomparso sulla facciata della chiesa, che riporta indietro nel tempo: Eva. Salento, anni Ottanta. Era un’estate maestosa, il mare scintillava di un blu incontaminato quando tre ragazzi si legarono per sempre con un patto di sangue. Due amici di una vita e lei, una ragazzina biondissima dallo sguardo selvatico. Ma in uno di quei pomeriggi di caldo e di cicale, Eva è sparita senza lasciare traccia. Chicca Lopez si ritrova faccia a faccia con quei segreti seppelliti nel passato. Ha intenzione di andare fino in fondo per trovare la verità e non lasciare che Eva diventi una delle tante donne svanite nel nulla, troppo spesso uccise in nome di un crimine chiamato erroneamente amore.Con una scrittura avvolgente come i venti del Sud, Gabriella Genisi scava nella memoria indelebile di una terra sospesa tra Oriente e Occidente e svela le passioni feroci che si nascondono nell’amicizia più sincera e nelle promesse d’amore.


Se non siete già innamorati della Puglia, le descrizioni della Genisi vi faranno prenotare le vacanze, i tuffi nel mare così trasparente da poter giocare con le telline, i reperti storici unici e le mille mila tradizioni che popolano la cultura locale. 
Partiamo dal presupposto che mi piace la scrittura di questa autrice, diretta, senza troppi fronzoli, ho letto e amato il suo Pizzica Amara, il primo incontro con la sempre incazzatissima Chicca Lopez. 
Il suo essere instabile, confusa sulla sua sessualità, senza radici e con il cuore a pezzi non pare essere cambiato.

Stavolta la Lopez viene "relegata" a lavori che non le piacciono ma riesce comunque a far imbestialire i superiori e a scovare misteri dove sembra non essercene. Durante una normalissima visita al santuario di Santa Croce nota qualcosa che non dovrebbe esserci?Come si collega questa storia con i tre ragazzini che giocavano insieme tanti anni prima nelle calde estati salentine?

Mi diverte tantissimo il rapporto tra la cazzutissima marescialla e Carmine, che non si fa scoraggiare da nessuna delle risposte secche di Chicca e anzi è sempre pronto a risponderle a tono ma comunque cercarla sempre. 

Anche stavolta ho letto il romanzo in due giorni, non solo perché non è lunghissimo ma perché la scrittura scorrevole lo rende davvero intrigante. 
Forse avrei ridotto un pochino le descrizioni dei paesaggi perché alle volte sono un po' troppe anche se dimostrano il profondo amore della scrittrice per le sue radici, ho invece apprezzato le ricerche effettuate sia sugli aspetti positivi della regione sia quelli negativi come la Sacra Corona Unita e alcuni avvenimenti locali che hanno segnato il paese come il morbo della Xylella. 
Mi sarebbe anche piaciuto che il romanzo durasse ancora un po' per sapere come vanno le cose dopo il teist finale.. Ma magari ce ne parlerà nel prossimo romanzo? Speriamo! 


Durata totale della lettura: 2 giorni
Bevanda consigliata: Spremuta di pompelmo
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: Dai 15 anni 



"No, queste sono cose che devono essere risolte nella famiglia. 
Panni sporchi. Onore. Occhio per occhio, dente per dente. 
Il sangue prima o poi paga"




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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