lunedì 7 giugno 2021

Recensione: Il gioco della notte

      

Il gioco della notte
di Camilla Läckberg

Editore: Einaudi
Prezzo Cartaceo: € 14,00
Prezzo ebook: € 8,99
Pagine: 120
Titolo originale: Gå i fängelse & Kvinnor utan nåd


Mentre fuochi cadono come paracaduti colorati e girandole luminose esplodono in cielo, Max, Liv, Anton e Martina festeggiano tra di loro la fine dell’anno. Ragazzi ricchi, belli, viziati per il mondo indossano una maschera impeccabile, dietro cui però nascondono odio e dolore. Il catering serve aragoste, caviale, champagne e i quattro attingono anche alle bottiglie da collezione che sono in cantina. Amoreggiano, fumano, spiano i genitori nella casa vicina. E iniziano a giocare. Dapprima Monopoli, poi Obbligo o Verità. E ben presto un passatempo un po’ malizioso deflagra nell’occasione per mettersi a nudo e liberarsi, finalmente, del peso della verità.




Max, Liv, Anton e Martina. Quattro ragazzi, giovani, ricchi, belli, che hanno tutto quello che potrebbero desiderare. Abitano in uno dei quartieri più esclusivi di Stoccolma e si ritrovano per festeggiare il Capodanno a casa di Max. 
Nella casa di fronte i loro genitori partecipano a una festa dove scorrono fiumi di alcool e i ragazzi di tanto in tanto li osservano dalle finestre.
Ma perché non sono andati a una festa con altri amici e hanno deciso di festeggiare da soli? È vero che si conoscono da una vita, da quando andavano all'asilo e forse anche prima, perché le loro famiglie si sono sempre frequentate. Perché in fondo anche quando sono con altri amici, formano da sempre un gruppo a sé. Hanno un modo di relazionarsi che a volte sembra crudele, fatto di battute cattive, soprattutto quelle di Anton a Liv. Max e Martina sono fidanzati, ma Max ha un debole per Liv. Liv, la taciturna, che ogni tanto si isola, persa nei suoi pensieri. Max, che ha un fratello che non può più essere nominato in famiglia da quando ha sferrato un pugno in viso al padre e si è trasferito a Londra. E lo chiama solo in due occasioni, al suo compleanno e a Capodanno. Anton, che disprezza i propri genitori, soprattutto il padre, perché per lui sono le apparenze ad essere importanti. E Martina, che quando osserva dalla finestra la madre alla festa lì vicino, si vergogna, perché sa che si ubriacherà e dirà e farà cose stupide. Ma i segreti che si celano dietro ognuno di loro sono ancora più grandi e la loro apparente spensieratezza, sbandierata al mondo sui social con foto che li ritraggono bellissimi e felici, è solo una facciata. 
I ragazzi, in attesa che il catering porti una sontuosa cena a base di aragoste e altre prelibatezze, inizia la serata bevendo Champagne e superalcolici. E inizia a giocare a Monopoli, ma non con i soldi finti, bensì con "obbligo o verità". Gli "obblighi" diventano sempre più cattivi e le "verità" sempre più insidiose. Mano a mano che il gioco procede, lacrime e imbarazzo, rabbia e odio emergono fino ad arrivare al punto in cui i quattro finalmente si confidano segreti e verità che avevano sempre tenuto nascoste. E prendono una decisione.
Vi lascio al finale inaspettato di questo breve libro che si legge tutto in una sera e che ci porta in un mondo che è quello dei giovani di oggi, che cercano, attraverso i social, di dare un'immagine sempre perfetta, dove sono sempre felici, belli e spensierati. Ma che, sotto sotto, nascondono fragilità e problemi mai affrontati. 

Durata totale della lettura: una sera
Bevanda consigliata dall'autrice: te allo zenzero
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Sito dell'autrice: Camilla Lackberg


      "Un gioco apparentemente innocente può avere conseguenze terribili."




Si ringrazia la Casa Editrice per la copia omaggio.

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