mercoledì 3 febbraio 2021

Recensione: Il mare sottosopra

 



Il mare sottosopra

 di Marie Darrieussecq


 Editore: Einaudi
 Prezzo: € 18,00
 Pagine: 176
 Titolo originale: La Mer à l'envers

In crociera natalizia nel Mediterraneo Rose, madre e psicologa partita da Parigi, incontra Younès, un giovane nigerino salvato dal naufragio insieme ad altri migranti tra la Libia e l’Italia. Quando il ragazzo le chiede di poter fare una chiamata, Rose non ci pensa due volte e gli regala il cellulare di suo figlio. Un piccolo gesto banale compie una grande magia. Perché attraverso quel telefono passa un filo invisibile che resiste al tempo e alle frontiere.

 

Si sa, le crociere sono un po’ pacchiane, soprattutto se si viaggia a Natale, ma è un regalo di sua madre, e Rose non ha voluto rifiutare. È partita con i suoi due figli: Gabriel, che ha quindici anni e sta scrivendo di nascosto un romanzo sul suo smartphone, e la piccola Emma, che somatizza tutti i problemi che ha a scuola, ma non perde mai il buonumore. Rose è una psicologa, si è trasferita a Parigi dal sud della Francia per l’università, e poi ci è rimasta. Ora che suo marito, un agente immobiliare, è in pieno burnout, la decisione è presa. Tra qualche mese la famiglia lascerà la capitale per trasferirsi a Clèves, il paesino in cui è nata Rose. Nel frattempo Rose si gode la vacanza nel placido mar Mediterraneo. Almeno fino all’alba della vigilia di Natale: durante la notte l’equipaggio della nave trae in salvo centinaia di migranti che su un’imbarcazione di fortuna tentavano di raggiungere le coste italiane dalla Libia. Rose presta soccorso come può a quella massa di corpi fradici stipati sottocoperta. Tra loro c’è anche Younès, un giovane nigerino che attira la sua attenzione. Il ragazzo le chiede un cellulare, e Rose, che è una donna di buona volontà, ma anche un po’ maldestra, va a prendere quello di suo figlio e glielo regala. Rose ancora non lo sa, ma quel gesto all’apparenza insignificante cambierà per sempre i loro destini. Quando, mesi dopo, Younès si ritrova a Calais, ferito per aver tentato di raggiungere l’Inghilterra aggrappato a un camion, sa che può contare sull’aiuto di Rose (in fondo è lei la «mamma» nella rubrica). Superando ogni timore, Rose e la sua famiglia accolgono allora Younès nella loro casa di Clèves per prestargli le cure necessarie. Durante quell’insolita convivenza, tutti rimettono qualcosa in discussione e imparano ad accettarsi e amarsi un po’ di piú. In particolare Rose, che conferma i sospetti sulla sua capacità di compiere magie, nel vero senso della parola…



Rose è una psicologa sull'orlo di una crisi di nervi e la madre per aiutarla le regala una crociera. Questa dovrebbe aiutare a staccare dal tran tran della vita quotidiana, dai bambini che visitano il suo studio e sono tutti particolari, dal marito che sembra visitare sempre più spesso i bar anche in orario lavorativo.
Emma e Gabriel, i figli di Rose, finalmente distanti dalla caotica Parigi, sembrano apprezzare la crociera anche se Gabriel scrive costantemente sul suo cellulare e Emma non fa altro che lamentarsi. Rose però non riesce ad addormentarsi e una sera si ritrova ad assistere all'arrivo inaspettato di una barca di migranti i cui passeggeri vengono aiutati sulla nave da crociera. Rose rimane impressionata dalla scena e dal dolore negli occhi di queste persone, soprattutto di Younes, un ragazzo più o meno dell'età del figlio a cui infatti regala il cellulare e il giubbotto di Gabriel.
I migranti vengono portati via subito per non rovinare la crociera lussuosa ma l'esperienza ha lasciato Rose scossa e instabile. Continua a tracciare il vecchio cellulare del figlio ma solo alcuni mesi dopo risente la voce di Yousen, non si capisce benissimo ma Rose continua a evitare le sue chiamate, la sua vita parigina la prende troppo, sarà poi quando si trasferisce a Cleves con tutta la famiglia che finalmente decide di rispondere a una chiamata e agire.
Qualcosa di questo romanzo non mi ha convinta, ho apprezzato il coraggio della scrittrice che affronta un argomento spinoso come quello dell'immigrazione illegale, che sia sulla nave o nel passaggio tra Calais e il Regno Unito. Mi sembra però che non voglia prendere una posizione, la stessa Rose sembra vivere su una nuvola che si lascia trasportare qui e là, l'unica decisione che davvero prende è proprio quella di consegnare il cellulare a Younes. Un po' tutto il romanzo risulta non approfondito, ma come se leggessimo solo la superficie mentre mi sarebbe piaciuto approfondire di più la storia di Younes, il suo passato, il suo futuro. C'è però da apprezzare che Rose si avvicina e aiuta Younes anche senza capirne gli atteggiamenti e tantomeno le parole ma sopratutto le proprie reazioni. 
Il libro è scritto molto bene ed è scorrevole ma devo ammettere che leggendo la trama del romanzo pensavo di trovarlo più affascinante mentre non mi è parso che l'autrice abbia approfondito nessuna delle reazioni umane legate alla situazione.

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Acqua di mandorla
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 14 anni


"La differenza che passa tra i vivi e i morti è la stessa che
 c’è tra il ventre caldo della nave e la bagnarola gelida, laggiú."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Nessun commento:

Posta un commento

Commenta e condividi con noi la tua opinione!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...