lunedì 31 agosto 2020

Recensione: Questa non è propaganda

Questa non è propaganda
di Peter Pomerantsev

Editore:  Bompiani
Prezzo cartaceo: 18,00 €
Prezzo ebook: 9,99 €
Pagine: 320


La censura è morta, viva la censura. Da quando quella del KGB costringeva Igor e Liana Pomerantsev, lui giornalista e lei documentarista, a lasciare la Russia insieme al figlio Peter, di acqua sotto i ponti ne è passata. Del KGB si parla solo nei film di spionaggio, il regime è caduto e la guerra fredda è finita: il modello democratico occidentale ha vinto a colpi di libera informazione. O forse no? 
La pluralità di voci che oggi si leva dai social media sembra il frutto maturo della vera democrazia: ciascuno può esprimere il proprio pensiero senza subire né censure né propaganda, descrivendo la realtà come appare agli occhi di chiunque. La stessa esistenza di questa pluralità però cancella l’idea di una realtà univoca e valida per tutti. “Censura tramite rumore” la chiama Pomerantsev, una vera tattica comunicativa: si inondano i social di una tale quantità di fake news che anche i contenuti verificabili si riducono a una delle tante versioni possibili e perdono il loro valore di verità. Dalle Filippine alla Cina, passando per Russia, America Latina, Gran Bretagna e Finlandia, Pomerantsev intreccia la propria storia con quella delle mutazioni subite dall’informazione mostrandoci che abbondanza e mancanza di fonti possono essere la faccia della stessa propaganda, ma soprattutto che non sempre la pluralità di opinioni significa democrazia.





Ho consigliato la lettura di questo libro praticamente ad ogni persona che io conosca. Ad alcuni ho promesso che glielo avrei regalato per natale, ad altri per il compleanno.
Mai nella mia vita mi era capitato di trovare un saggio come questo, che facesse nascere in me il desiderio che tutte le persone che conosco se lo leggessero.
Questa non è propaganda è uno di quei libri che ti cambiano la vita. Nulla a che fare con il self help o con il guadagnare soldi a palate, sia chiaro. Grazie ad esso improvvisamente capirete come funziona il mondo dell'informazione (principalmente nel campo politico, anche se stiamo assistendo ad un passaggio anche in altri campi delle stesse dinamiche a cui assistiamo qui) ed improvvisamente capirete che la "guerra dell'informazione" è qualcosa di reale - e che noi, tutti noi, ci siamo potenzialmente dentro.
L'autore mette in piedi un interessante parallelismo tra il mondo che conosciamo noi e quello in cui hanno vissuto i suoi genitori in epoca sovietica, permettendo a noi lettori di capirne le importanti differenze e gli inquietanti parallelismi. Mai, prima della lettura di questo libro, avevo realmente capito le implicazioni connesse al diritto di libertà di espressione ed alle implicazioni connesse a delle limitazioni poste a queste libertà. Scoprire ciò che è successo negli anni passati in altri Paesi, come le Filippine, il Messico, l'Ucraina ci aiuta a capire il mondo di oggi e concetti chiave per capirlo, come la differenza tra bot e cyborg, il ruolo dei gruppi su Facebook nell'influenzare la politica a livello locale prima e nazionale poi, l'importanza della narrativa e su cosa succede se l'obiettività di una testata giornalistica viene messa in dubbio.
Questo libro affronta tematiche assolutamente cruciali per poter comprendere il mondo di oggi. L'autore usa un linguaggio chiaro e preciso, ci costringe a porci delle domande fondamentali per capire quali siano i nostri valori nel momento in cui ci relazioniamo con gli altri in termini di informazione, e ci fornisce gli strumenti per poter interpretare il mondo che ci circonda.
Avete presente Matrix? La scelta tra pillola rossa e pillola blu?
Se leggerete questo libro avrete scelto la pillola rossa. E non vedrete più il mondo con gli occhi di prima.


Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata:  Acqua limone e menta
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Peter Pomerantsev





"Si pensava che una maggiore informazione avrebbe significato un dibattito più informato, ma sembriamo meno capaci di discutere razionalmente di quanto non sia mai accaduto."

                                             Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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