di Stefania Russo Editore: Sperling & Kupfer Prezzo Cartaceo: € 15,90 Pagine: 240
Mi chiamo Annarita, ho ottantaquattro anni e vivo nel Mostro di cemento, un anonimo complesso residenziale nella periferia di Milano, su una stramaledetta sedia a rotelle. Non si può certo dire che io sia autosufficiente, ma per fortuna posso contare sull'aiuto di Olga, una donnona rumena premurosa e gentile. Ho anche una figlia, Katia, che vive proprio nella palazzina qui accanto, ma non ha più tempo ormai da dedicare alla sua vecchia. C'è una cosa, però, per cui le sarò per sempre grata: sua figlia Stella, la mia affettuosa nipotina sedicenne, la mia felicità quotidiana. Trascorro le mie giornate tra un caffè con i vicini e i romanzi che Olga mi legge, trascinandomi, di tanto in tanto, nel cortile del Mostro, dove ho conosciuto questo strambo vicinato con cui mi sono trovata a vivere: le vecchiette con cui vado a messa, Alessio - il fidanzatino di Stella - e gli altri ragazzotti con i pantaloni strappati, il giovane e instancabile Totò e don Antonio, su cui tutti possiamo sempre contare. Non ho mai visto il Mostro così animato come nelle ultime settimane, tanti vicini disposti a donare il loro tempo e altrettanti a pagare per imparare a impastare il pane o a usare il computer. Si chiama Banca del Tempo. L'idea è venuta a Stella: chi vuole può rendersi disponibile offrendo dei corsi, e il denaro raccolto dai partecipanti servirà ad aiutare la sorella di Olga, gravemente malata. Speriamo solo che non sia troppo tardi...
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Ho amato questo libro, fin dalle prime pagine. Semplice e molto attinente alla realtà di tante persone che nelle nostre metropoli, vivono nelle periferie, nei famigerati “mostri di cemento” le case popolari, che sono un corollario dell’umanità più vera e preziosa. L’arzilla anziana protagonista di questo libro è una di loro: Annarita, ormai nella terza età da tempo, insegna al lettore che questa è la fase della vita in cui, le perdite ed i lutti, sono ormai normale routine. Gli amici iniziano a scomparire, uno dopo l’altro, mentre voi rimarrete lì a chiedervi quando sarà il vostro turno. L’età in cui capita anche di rimanere vedovi, così come è accaduto alla protagonista, che ha perso l’amato marito. Annarita da un paio d’anni (all’inizio della vicenda) non riesce più a deambulare. Si muove pochissimo, ed esce raramente. Olga una signora dell’Est, si prende cura della nostra arzilla vecchietta. Un romanzo che descrive alla perfezione la realtà di tanti anziani italiani, le difficoltà economiche con cui quotidianamente si trovano ad avere a che fare.
La pensione che non basta mai, a volte la possibilità concreta di non riuscire a portare un piatto a tavola, oppure rimanere senza luce o gas per qualche giorno. Non crediate pur tuttavia, che la storia sia triste, anzi è spassosa. Annarita è una vera supereroina ina in carrozzina. Saprà mobilitarsi con l’amata nipote Stella, per creare una Banca del Tempo, al solo scopo di aiutare la sua amica/badante in un’impresa disperata. Annarita è un personaggio delizioso, d’altri tempi, armata di enorme spirito d’animo e di coraggio nonostante la condizione invalidante e l’età. L’umanità è ancora capace di piccoli/grandi prodigi. Un romanzo che con toni semplici e molto attinenti alla realtà di tutti noi, riesce ad emozionare. Una comunità che si mobilita spinta da uno scopo comune, valori basilari come la collaborazione e lo scambio reciproco. In fondo, come dice Annarita, il mondo in cui viviamo, dovrebbe essere un luogo in cui tutti noi, trascorriamo il tempo che ci è concesso distribuendo baci bavosi e fregandocene del giudizio degli altri. Un libro che ci meritiamo: per diffondere solidarietà e bontà in questo a volte, troppo arido mondo.
Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Cedrata
Formato consigliato: Cartaceo
Si ringrazia molto la casa editrice per la copia in omaggio.
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