martedì 7 luglio 2020

Recensione: Fotogrammi di un film horror perduto

Fotogrammi di un film horror perduto
di Helen McClory

Editore: Il Saggiatore
Prezzo Cartaceo: € 18
Pagine: 184
Titolo originale: On the Edges of Vision

Una ragazza morta si materializza in casa di sconosciuti, prepara un caffè e si accende una sigaretta come se nulla fosse. Una donna serve a un picnic la propria mano spacciandola per prosciutto. Una madre prepara una torta con i resti spappolati di sacrifici umani. Un vampiro sviene perché non sopporta la vista del sangue. I racconti di Fotogrammi di un film horror perduto stendono sulle esili gioie della nostra quotidianità una patina sinistra e asfissiante; con una lingua vivida e tentacolare, satura di ambiguità e metafore allucinate, trasformano l’immaginario laccato della cultura pop in un brutto viaggio lisergico. Lo scenario si fa inquietante e fantastico – acqua grigia e gelida, foreste buie e cieli di cenere –, una tela lugubre che Helen McClory screzia di glitter rosa, di verde acceso, del rosso scuro del sangue, del rossetto e del velluto: con tocchi da cineasta compone fotogrammi che luccicano come i nostri migliori sogni e che allo stesso tempo ci perseguitano come i nostri peggiori incubi.



Allora facciamo una premessa per i lettori non esperti del genere come la sottoscritta, horror non vuol dire per forza che faccia paura ma piuttosto un testo che tratta o accenna argomenti che lo riguardano, tipo mostri, vampiri, morte e sangue.
Questa raccolta di storielle dell'orrore sono tutte brevi e quasi nessuna indica direttamente cosa succeda o di cosa si parli, nel senso che se per esempio qualcuno viene accoltellato, l'autrice non ci dice che viene accoltellato ma descrive tutto cioè che magari la vittima vede o sente, di modo che sia la nostra a immaginazione ad aggiungere il resto. 
La reazione principale alla lettura delle storie è sicuramente quella di lasciarci con la fronte aggrottata e la sensazione non vi lascia per un bel momento, mentre ripensate a cosa avete letto, se avete capito davvero il senso e cosa volesse dire l'autrice. 
Mi ha ricordato molto la sensazione alla fine degli episodi di Black Mirror, nonostante la diversa situazione e realizzabilità dei fatti in sé.

Nonostante adesso sia sicura che questo non sia il genere per me, ho comunque apprezzato la scrittura dell'autrice che aggiungendo momenti quasi paradossali a situazioni ordinarie, non cade mai nello splatter ma soprattutto che risveglia sentimenti inaspettati. Ritengo che qualunque scrittore che sia in grado risvegliare delle emozioni abbia raggiunto il suo scopo primario, beh questi romanzi sicuramente non assomigliano a nulla che abbiate letto prima e non vi lasceranno indifferenti.

Per gli amanti del genere consiglio anche Il Collezionista di bambole di Joyce Carol Oates edito Il Saggiatore che forse si trova sulla stessa linea d'onda.


Durata totale della lettura: Una storiella al giorno
Bevanda consigliata: Bloody mary :)
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 16 anni 





      "Lei vede i suoi canini e pensa che quando andrà al cinema con Marguerite
 e rivedrà quei denti, le dirà che un cliente ce li aveva così
Se fossero sporchi di sangue sarebbero più belli."




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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