Ci ho preso gusto con le challenge e infatti torno a proporvene una nuova che questa volta vede protagonisti libri in lingua.
Insieme con la mia partner in crime Sara del blog Bookspedia abbiamo deciso di leggere sei libri ancora inediti in Italia, condividendo le nostre recensioni una volta ogni due mesi. Ne abbiamo scelti tre a testa e già solo dalle copertine sembrano molto promettenti. Vi va di scoprirli insieme a noi?
Questa è la volta di un libro scelto da me, devo dire che la copertina e il fatto che si tratta di un retelling di Cenerentola hanno giocato un ruolo fondamentale per la mia scelta. Volete sapere se ci è piaciuto? Allora iniziamo con le recensioni!
Insieme con la mia partner in crime Sara del blog Bookspedia abbiamo deciso di leggere sei libri ancora inediti in Italia, condividendo le nostre recensioni una volta ogni due mesi. Ne abbiamo scelti tre a testa e già solo dalle copertine sembrano molto promettenti. Vi va di scoprirli insieme a noi?
Questa è la volta di un libro scelto da me, devo dire che la copertina e il fatto che si tratta di un retelling di Cenerentola hanno giocato un ruolo fondamentale per la mia scelta. Volete sapere se ci è piaciuto? Allora iniziamo con le recensioni!
di Lauren Skidmore Editore: Cedar Fort Publishing Prezzo Cartaceo: € 14,00 Pagine: 281
Testo liberamente tradotto da Sabrina:
Evie vive a Venesia, crea maschere in una terra dove le maschere rappresentano l'identità e il ceto sociale di chi li indossa. Quando uno spietato bandito le strappa via la sua maschera e le distrugge casa è costretta a nascondersi nel palazzo reale per cercare una nuova identità a soprattutto vendetta. Gli amanti del fantasy si ritroveranno ammaliati dal mistero e dalla magia di What is Hidden. |
Recensione a cura di Sabrina (Kait):
Mi sono fatta condizionare molta sulla scelta di questo titolo soprattutto dalla copertina e dal fatto che questa storia sia un retelling della favola di Cenerentola. Ci troviamo in una Venezia antica, dove le maschere hanno un ruolo fondamentale nella società, infatti tutti le indossano e a seconda della fattura e del colore della maschera si possono capire informazioni importanti su chi la indossa e soprattutto il suo ceto sociale.
Evie, la nostra protagonista crea maschere, la sua passione viene ispirata dal lavoro di suo padre ma un giorno a causa del famoso criminale "Il Camaleonte" si ritrova da sola e senza più una casa e un laboratorio che ormai sono andati in fiamme. Il camaleonte è famoso per rubare l'identità agli altri tramite le loro maschere e lasciare dietro di sé solo cenere e disperazione. La vita di Evie è distrutta e pur di ricominciare da qualche parte si ritrova a fare la cameriera al palazzo del re. Qui la vita è abbastanza rigida e ricca di regole, servire i nobili e la famiglia reale non è sempre facile e a rendere il tutto più sgradevole ci pensano le altre cameriere che ormai l'anno presa di mira con i loro dispetti e pettegolezzi. L'unico spiraglio di sole che le rimane è Aiden, il suo caro amico di vecchia data, l'unica persona che gli è vicina e che in qualche modo riesce sempre a trovarla, rendendo ogni giorno più facile da sopportare. Il futuro di Evie si rivela ricco di sorprese, alcune dolci e passionali, altre invece tremende e pericolose.
La storia devo dire che ha dei presupposti molto validi, ma devo ammettere che purtroppo non mi ha davvero soddisfatto. Inizio dai protagonisti, Evie l'ho trovata spesso piagnona e poco scaltra, da amante di protagoniste forti e indipendenti avrei gradito vedere più determinazione e furbizia, invece spesso si perde in attesa che ci sia qualcuno o qualcosa che la salvi da ogni difficoltà. Aiden, è affascinante e spavaldo, sembra spesso più grande della sua età ed è l'unico che mi ha convinto, peccato che però la sua storia è abbastanza facile da intuire e quindi per questo rovina l'effetto sorpresa del finale.
La scelta di ambientare il libro a Venezia l'ho trovata vincente, la città patria del carnevale con la sua peculiare locazione si presta davvero bene come sfondo di questa vicenda e grazie alle sue maschere un'aura di mistero aleggia costantemente durante la lettura, i segni non visibili risultano chiari verso la fine. Purtroppo l'ambientazione e il gioco di maschere non sono abbastanza per reggere una trama che ho trovato troppo infantile e superficiale, quelle poche volte che mi sono sentita attratta ad andare avanti non è riuscita a trattenermi, rendendomi annoiata e delusa dopo poche pagine.
Un libro che per quanto sia bello fuori, dentro non è altrettanto interessante, ho letto che dovrebbe esserci un secondo capitolo ma non credo che lo leggerò.
Recensione a cura di Sara (Bookspedia):
Evie, la nostra protagonista crea maschere, la sua passione viene ispirata dal lavoro di suo padre ma un giorno a causa del famoso criminale "Il Camaleonte" si ritrova da sola e senza più una casa e un laboratorio che ormai sono andati in fiamme. Il camaleonte è famoso per rubare l'identità agli altri tramite le loro maschere e lasciare dietro di sé solo cenere e disperazione. La vita di Evie è distrutta e pur di ricominciare da qualche parte si ritrova a fare la cameriera al palazzo del re. Qui la vita è abbastanza rigida e ricca di regole, servire i nobili e la famiglia reale non è sempre facile e a rendere il tutto più sgradevole ci pensano le altre cameriere che ormai l'anno presa di mira con i loro dispetti e pettegolezzi. L'unico spiraglio di sole che le rimane è Aiden, il suo caro amico di vecchia data, l'unica persona che gli è vicina e che in qualche modo riesce sempre a trovarla, rendendo ogni giorno più facile da sopportare. Il futuro di Evie si rivela ricco di sorprese, alcune dolci e passionali, altre invece tremende e pericolose.
La storia devo dire che ha dei presupposti molto validi, ma devo ammettere che purtroppo non mi ha davvero soddisfatto. Inizio dai protagonisti, Evie l'ho trovata spesso piagnona e poco scaltra, da amante di protagoniste forti e indipendenti avrei gradito vedere più determinazione e furbizia, invece spesso si perde in attesa che ci sia qualcuno o qualcosa che la salvi da ogni difficoltà. Aiden, è affascinante e spavaldo, sembra spesso più grande della sua età ed è l'unico che mi ha convinto, peccato che però la sua storia è abbastanza facile da intuire e quindi per questo rovina l'effetto sorpresa del finale.
La scelta di ambientare il libro a Venezia l'ho trovata vincente, la città patria del carnevale con la sua peculiare locazione si presta davvero bene come sfondo di questa vicenda e grazie alle sue maschere un'aura di mistero aleggia costantemente durante la lettura, i segni non visibili risultano chiari verso la fine. Purtroppo l'ambientazione e il gioco di maschere non sono abbastanza per reggere una trama che ho trovato troppo infantile e superficiale, quelle poche volte che mi sono sentita attratta ad andare avanti non è riuscita a trattenermi, rendendomi annoiata e delusa dopo poche pagine.
Un libro che per quanto sia bello fuori, dentro non è altrettanto interessante, ho letto che dovrebbe esserci un secondo capitolo ma non credo che lo leggerò.
Recensione a cura di Sara (Bookspedia):
What is hidden prende vita in una Venezia antica, chiamata Venesia, una città che spicca per la sua particolarità: i suoi abitanti infatti portano una maschera che copre il loro volto, un modo per offrire anonimato ma allo stesso tempo per essere ben visti, dato che si può capire il ceto di una persona dalla maschera stessa. Qui vive Evie, la nostra protagonista, con il padre, un uomo che crea maschere e la ragazza sogna di seguire le sue orme.
Insieme a lei spesso troviamo Aiden, un ragazzo che viene e va come gli pare, spingendo Evie ad uscire dalla sua quotidianità e a distrarsi un po’, un ottimo amico quindi che sembra sempre trovare il momento giusto per vedere la ragazza. La vita di Evie scorre principalmente tranquilla, quando una notte tutto cambia per sempre: la sua casa va a fuoco, tutte le sue maschere sono scomparse ma non per le fiamme, a causa di un criminale pericoloso chiamato Il Camaleonte che non si accontenta di distruggerle la casa e di uccidere suo padre, ma compie un atto di grande crudeltà: la marchia. Da quel momento infatti Evie ha un marchio che può nascondere sotto là maschera, ma che può costarle caro perché è lo stesso marchio del Camaleonte e che quindi può condannarla. Costretta quindi a nascondersi, Evie decide di essere al sicuro al palazzo, come cameriera della famiglia reale, non sapendo che la sua nuova vita è molto più complessa e intricata della precedente e che una maschera non è fatta solo per nascondere un volto, ma tanto altro.
Evie è una ragazza come tante, cresciuta solo con il padre e desiderosa di prendere le redini del lavoro dell’uomo: in un mondo infatti dove non si può far vedere il proprio volto, ma si può solamente uscire dalla propria casa solo con maschere addosso, Evie adora proprio produrle e fabbricarle. La sua vita quindi scorre tranquilla, movimentata dalle continue intrusioni di Aiden, un ragazzo che appare nei momenti più disparati, come se si divertisse a tormentare Evie, una vita forse non tutte, ma che la nostra protagonista rimpiangerà per sempre. Basta una notte per cambiarla: il famoso Camaleonte, un ladro in fuga che ruba continuamente maschere per non farsi trovare, non solo distrugge tutto il lavoro del padre e di Evie, ma uccide l’uomo e marchia Evie per sempre, rendendole impossibile mostrarsi anche in privato senza maschera, perché potrebbe essere presa per una criminale. Da quel momento la vita di Evie, è così il suo carattere, cambia per sempre. Costretta a nascondersi sotto gli occhi di tutti, e quindi a palazzo come cameriera, non si fida di nessuno per paura di venire giudicata, non compresa e ovviamente non aiutata. Questo la porta ad avere grandi momenti di sconforto, tanto da far sentire il lettore in dovere di darle una vera e propria scrollata, per farla riprendere. Non sempre quindi si riesce ad entrare in sintonia col personaggio di Evie, al principio la si ammira per tutto quello che ha passato e per la sua determinazione, ma poi la sua caratterizzazione va un po’ a perdersi.
Se si hanno sentimenti contrastanti nei confronti di Evie, non si può certo dire lo stessa di Aiden: un ragazzo dolce e divertente che sembra comparire sempre nei momenti più opportuni, un ragazzo con dei segreti che è facile svelare, ma che si rivela comunque un coprotagonista estremamente interessante, per cui ci si prende subito una cotta. La presenza di Aiden è quella che riesce a risollevare nettamente la storia, anche se mi è dispiaciuto non poter avere un suo punto di vista.
Quello che più spicca in questo romanzo è il suo mondo originale: ci troviamo infatti a Venesia, una sorte di antica Venezia dove i suoi abitanti posso uscire solo con delle maschere che gli coprono il volto. È infatti proibito uscire senza alcuna protezione del viso, nessuno, a parte la propria famiglia nella tranquillità della propria casa, può essere visto completamente “nudo”. Anche perché coloro che vengono privati del privilegio di indossare la propria maschera sono i criminali, i quali a seconda del crimine vengono marchiati, in modo da essere riconosciuti, ma comunque in grado di poter avere una vita dopo aver espiato le loro colpe. Ovviamente per i criminali più pericolosi nascondere i propri marchi diventa difficile, ecco perché spesso vengono riconosciuti con un solo sguardo. È interessante vedere come le maschere non servano solo a nascondere una persona, ma a gridare agli altri il proprio ceto sociale: infatti a seconda del colore o degli ornamenti si comprende lo status delle persone. Trovo geniale questa idea, soprattutto estremamente azzeccata la scelta di ambientare la storia a Venezia, ma ancora di più la riflessione che suscita questa storia: tutti noi del resto in pubblico indossiamo una maschera che ci protegge dalle nostre insicurezze e debolezze, semplicemente è invisibile agli occhi degli altri ma c’è e questo fa capire che non serve indossarne una per nascondersi, ma allo stesso tempo il senso di anonimato che si acquista portandola non può che offrire protezione e sicurezza, qualcosa che invece a noi manca. L’autrice da questo punto di vista è stata tremendamente creativa e riflessiva, non ho infatti mai trovato nulla del genere in altri libri e questo è da sottolineare.
What is hidden è un romanzo uscito in lingua originale nel 2014 e leggerlo così tanti anni dopo purtroppo ha un prezzo, quello di non appezzarlo appieno. Sono certa infatti che sei anni fa questa storia mi sarebbe piaciuta tantissimo, sia perché originale sia perche nelle corde di una ragazza di venti o ventiduenne anno, insomma un target prettamente giovanile e quindi non perfetto per un adulto. Non è assolutamente una storia malvagia, anzi è molto semplice e scorrevole da leggere, tuttavia ora come ora il panorama letterario offre tantissimi romanzi, alcuni estremamente complessi altri super innovativi, che questo ovviamente in un 2020 ricco di uscite si sente fuori posto. La prima parte del romanzo resta in assoluto la mia preferita, quella con più azione e più scossoni, quella con un pizzico di paura e mistero, che incuriosisce il lettore e lo spinge ad andare avanti, anche se da quel momento l’autrice si perde un po’ troppo e lo sviluppo della storia ne risente. La narrazione del romanzo viene affidata ad Evie e, se all’inizio la si apprezza e la si vuole sostenere come si può, a lungo andare il suo punto di vista diventa monotono.
A mio avviso la meraviglia di questa storia, che viene definirà un retelling di Cenerentola, si trova nel mondo creato dall’autrice, che mi è piaciuto da morire, un mondo semplice da capire ma estremamente originale. Così come è semplice lo stile della Skidmore, lo stesso linguaggio è facilissimo da capire, anche per dei principianti in inglese. L’autrice aveva quindi tra le mani un potenziale incredibile che non ha saputo sfruttare appieno: per un target giovanile alla ricerca di storie semplici sono convinta possa essere azzeccato, mentre invece per i lettori più maturi non basta, serve qualcosa in più, qualcosa che manca.
What is hidden è una storia molto semplice, sorprendente dal punto di vista dell’ambientazione, ma che ha un paio di lacune da colmare e che mi sento di consigliare ad un pubblico giovane alla ricerca di una storia non troppo complessa da seguire.
Insieme a lei spesso troviamo Aiden, un ragazzo che viene e va come gli pare, spingendo Evie ad uscire dalla sua quotidianità e a distrarsi un po’, un ottimo amico quindi che sembra sempre trovare il momento giusto per vedere la ragazza. La vita di Evie scorre principalmente tranquilla, quando una notte tutto cambia per sempre: la sua casa va a fuoco, tutte le sue maschere sono scomparse ma non per le fiamme, a causa di un criminale pericoloso chiamato Il Camaleonte che non si accontenta di distruggerle la casa e di uccidere suo padre, ma compie un atto di grande crudeltà: la marchia. Da quel momento infatti Evie ha un marchio che può nascondere sotto là maschera, ma che può costarle caro perché è lo stesso marchio del Camaleonte e che quindi può condannarla. Costretta quindi a nascondersi, Evie decide di essere al sicuro al palazzo, come cameriera della famiglia reale, non sapendo che la sua nuova vita è molto più complessa e intricata della precedente e che una maschera non è fatta solo per nascondere un volto, ma tanto altro.
Evie è una ragazza come tante, cresciuta solo con il padre e desiderosa di prendere le redini del lavoro dell’uomo: in un mondo infatti dove non si può far vedere il proprio volto, ma si può solamente uscire dalla propria casa solo con maschere addosso, Evie adora proprio produrle e fabbricarle. La sua vita quindi scorre tranquilla, movimentata dalle continue intrusioni di Aiden, un ragazzo che appare nei momenti più disparati, come se si divertisse a tormentare Evie, una vita forse non tutte, ma che la nostra protagonista rimpiangerà per sempre. Basta una notte per cambiarla: il famoso Camaleonte, un ladro in fuga che ruba continuamente maschere per non farsi trovare, non solo distrugge tutto il lavoro del padre e di Evie, ma uccide l’uomo e marchia Evie per sempre, rendendole impossibile mostrarsi anche in privato senza maschera, perché potrebbe essere presa per una criminale. Da quel momento la vita di Evie, è così il suo carattere, cambia per sempre. Costretta a nascondersi sotto gli occhi di tutti, e quindi a palazzo come cameriera, non si fida di nessuno per paura di venire giudicata, non compresa e ovviamente non aiutata. Questo la porta ad avere grandi momenti di sconforto, tanto da far sentire il lettore in dovere di darle una vera e propria scrollata, per farla riprendere. Non sempre quindi si riesce ad entrare in sintonia col personaggio di Evie, al principio la si ammira per tutto quello che ha passato e per la sua determinazione, ma poi la sua caratterizzazione va un po’ a perdersi.
Se si hanno sentimenti contrastanti nei confronti di Evie, non si può certo dire lo stessa di Aiden: un ragazzo dolce e divertente che sembra comparire sempre nei momenti più opportuni, un ragazzo con dei segreti che è facile svelare, ma che si rivela comunque un coprotagonista estremamente interessante, per cui ci si prende subito una cotta. La presenza di Aiden è quella che riesce a risollevare nettamente la storia, anche se mi è dispiaciuto non poter avere un suo punto di vista.
Quello che più spicca in questo romanzo è il suo mondo originale: ci troviamo infatti a Venesia, una sorte di antica Venezia dove i suoi abitanti posso uscire solo con delle maschere che gli coprono il volto. È infatti proibito uscire senza alcuna protezione del viso, nessuno, a parte la propria famiglia nella tranquillità della propria casa, può essere visto completamente “nudo”. Anche perché coloro che vengono privati del privilegio di indossare la propria maschera sono i criminali, i quali a seconda del crimine vengono marchiati, in modo da essere riconosciuti, ma comunque in grado di poter avere una vita dopo aver espiato le loro colpe. Ovviamente per i criminali più pericolosi nascondere i propri marchi diventa difficile, ecco perché spesso vengono riconosciuti con un solo sguardo. È interessante vedere come le maschere non servano solo a nascondere una persona, ma a gridare agli altri il proprio ceto sociale: infatti a seconda del colore o degli ornamenti si comprende lo status delle persone. Trovo geniale questa idea, soprattutto estremamente azzeccata la scelta di ambientare la storia a Venezia, ma ancora di più la riflessione che suscita questa storia: tutti noi del resto in pubblico indossiamo una maschera che ci protegge dalle nostre insicurezze e debolezze, semplicemente è invisibile agli occhi degli altri ma c’è e questo fa capire che non serve indossarne una per nascondersi, ma allo stesso tempo il senso di anonimato che si acquista portandola non può che offrire protezione e sicurezza, qualcosa che invece a noi manca. L’autrice da questo punto di vista è stata tremendamente creativa e riflessiva, non ho infatti mai trovato nulla del genere in altri libri e questo è da sottolineare.
What is hidden è un romanzo uscito in lingua originale nel 2014 e leggerlo così tanti anni dopo purtroppo ha un prezzo, quello di non appezzarlo appieno. Sono certa infatti che sei anni fa questa storia mi sarebbe piaciuta tantissimo, sia perché originale sia perche nelle corde di una ragazza di venti o ventiduenne anno, insomma un target prettamente giovanile e quindi non perfetto per un adulto. Non è assolutamente una storia malvagia, anzi è molto semplice e scorrevole da leggere, tuttavia ora come ora il panorama letterario offre tantissimi romanzi, alcuni estremamente complessi altri super innovativi, che questo ovviamente in un 2020 ricco di uscite si sente fuori posto. La prima parte del romanzo resta in assoluto la mia preferita, quella con più azione e più scossoni, quella con un pizzico di paura e mistero, che incuriosisce il lettore e lo spinge ad andare avanti, anche se da quel momento l’autrice si perde un po’ troppo e lo sviluppo della storia ne risente. La narrazione del romanzo viene affidata ad Evie e, se all’inizio la si apprezza e la si vuole sostenere come si può, a lungo andare il suo punto di vista diventa monotono.
A mio avviso la meraviglia di questa storia, che viene definirà un retelling di Cenerentola, si trova nel mondo creato dall’autrice, che mi è piaciuto da morire, un mondo semplice da capire ma estremamente originale. Così come è semplice lo stile della Skidmore, lo stesso linguaggio è facilissimo da capire, anche per dei principianti in inglese. L’autrice aveva quindi tra le mani un potenziale incredibile che non ha saputo sfruttare appieno: per un target giovanile alla ricerca di storie semplici sono convinta possa essere azzeccato, mentre invece per i lettori più maturi non basta, serve qualcosa in più, qualcosa che manca.
What is hidden è una storia molto semplice, sorprendente dal punto di vista dell’ambientazione, ma che ha un paio di lacune da colmare e che mi sento di consigliare ad un pubblico giovane alla ricerca di una storia non troppo complessa da seguire.
Cosa ne pensate? Vi lascio di seguito il calendario dei libri che abbiamo scelto per questa challenge!
Febbraio - Girls of paper and fire
Aprile - What is hidden?
Giugno - Sorcery of Thorns
Agosto - Etiquette & Spionage
Ottobre - To kill a kingdom
Dicembre - The Whishing Thread
Libri scelti da Sara
Libri scelti da Sabrina
Che ne pensate? Vi incuriosiscono questi libri?
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