mercoledì 8 aprile 2020

Recensione: Ami

Ami
di Edoardo Erba

Editore: Mondadori
Prezzo Cartaceo: € 18,50
Pagine: 240



Marocco, 1984. Ami ha solo quattordici anni quando s’innamora e decide di scappare di casa con un ragazzo bello e ricco di cui non conosce neppure il nome. Lui ha una macchina elegante, e lei pensa che stiano andando a sposarsi, o su per giù. Che quello sia un viaggio di nozze, o su per giù. Ma è un inganno, e Ami, incinta, si ritrova da sola, persa fra le stradine di Tinghir.
La sua ingenuità ha una forza dirompente. Sa poco della vita ma si fida di quello che succede. E non si accorge di superare difficoltà che abbatterebbero chiunque. Partorisce il figlio Majid sulle montagne dell’Atlante, sotto la tenda di due pastori.
È entraîneuse a Casablanca, contrabbandiera a Melilla, bevitrice e clandestina per le strade polverose del Marocco. Finché non spende tutti i soldi guadagnati per un posto su uno 
yoct, come lo chiama lei, e avventurosamente raggiunge l’Europa alla ricerca di un futuro migliore per sé e per il piccolo.
Cambierà lingua e abitudini, affronterà nuove e imprevedibili difficoltà. Instancabile come un’eroina settecentesca, di nuovo cadrà, si rialzerà e ricomincerà più forte di prima, conservando la spontaneità, la fiducia negli altri e l’amore per il figlio Majid. Un figlio che la porterà a fare i conti col suo passato. Un ragazzo dal destino molto speciale.



Ami è una ragazza giovanissima di un paesino del Marocco, come tutte le ragazzine si innamora di un giovane più grande e data la sua innocenza decide di seguirlo scappando di casa. 
Il ragazzo è bello, ricco, ha la macchina e anche se Amina non conosce nemmeno il nome, si fida di lui che pensa che la sposerà.
Proprio così iniziamo le disavventure della ragazza, che ritrova incinta e viene abbandonata in un paesino ancora più sperduto del Marocco. Ovviamente non può tornare a casa in quelle condizioni ma in qualche modo ancora spera che lui torni a prenderla.
Ami però è una che senza rendersene conto ha le spalle larghe. Partorisce in mezzo a pastori sconosciuti nelle montagne, viene poi cacciata per questo e venduta da una donna ingrata e attaccata ai soldi. 
Si ritrova a fare la barmette in un locale, lavoro che lei crede sia soltanto legato al contare i tappi delle bottiglie venduti ma i clienti e soprattutto i padroni dei locali si aspettano molto di più. Attorno a lei girano una miriade di ragazze nelle stesse condizioni se non peggio, lei ha solo una cosa che la spinge a vivere ed è Majid, suo figlio, un bambino dolce e intelligente sin da subito.
Quando non può più continuare il lavoro lì cercherà di arrivare in Europa, tra viaggi nei traghetti di notte, baci di sostegno chiuse nei bagagli in un camion, urla e insulti di chi non la capisce, finalmente raggiunge l'Italia.
Anche qui si scontra con il razzismo e l'ignoranza di chi non ne vuole conoscere o comprendere le difficoltà ma lei ha una forza disumana e si impegna con tutta sé stessa in tutto quello che fa, che sia la scaricatrice di cassoni o la balia al figlio della cattiva signora Graziella.
Anche se è passato tanto tempo e lei è cresciuta, purtroppo si fa ancora influenzare dagli uomini che trovano sempre un modo di deriderla o farla sentire inferiore, come Faruk il marocchino che la obbligherà a iscrivere Majid alla scuola islamica.
Qui tutto cambierà e lei si ritroverà a superare la più grande delle difficoltà proprio nella sua casa. Le pene per la ragazza non sono finite e ancora una volta dovrà trovare dentro di lei la forza di andare avanti nonostante tutto.
Il romanzo è veramente bello, le pagine scivolano veloci come acqua e ho finito la lettura in due, tre giorni, non vedevo l'ora di sapere come andassero le cose per Amina. 
La cosa che ci lascia più senza parole è la giovanissima età della protagonista che non si rende conto di quanto sia forte e porta avanti ogni decisione senza un secondo di titubanza o di paura. 
Insomma quel tipo di coraggio che troviamo solo nel cuore di una donna.
Ho apprezzato molto la nota finale dell'autore che spiega come questa idea sia nata proprio da un personale errore di giudizio.
Un romanzo consigliato, una protagonista di una dolcezza disarmante che si ritrova senza nemmeno rendersene conto ad affrontare prove insormontabili. 
Una lezione di empatia per tutti e uno stupendo debutto come scrittore per Edoardo Erba.


Durata totale della lettura: 4 giorni
Bevanda consigliata: Succo di frutta all'ananas
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 15 anni 





      "Siamo tutte zaniat, qui."




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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