Eccolo il nuovo romanzo di Seo Mi-Ae, la vincitrice del Grand Prize per la Korean Detective Literature. Oltretutto i produttori di Downton Abbey ne hanno comprato i diritti cinematografici, quale motivo migliore di leggerlo prima che si trovi sugli schermi!
Non dimenticate di leggere anche le altre tappe di questo Review Party!
Seo Mi-Ae Editore: Giunti Prezzo Cartaceo: € 19,00 Pagine: 324 Titolo originale: The Only Child
Una vera scena del crimine mostra la crudeltà dell’essere umano molto più di qualsiasi film dell’orrore. Questo insegna Seonkyeong agli studenti del suo corso di criminologia. Ma anche se tutti la chiamano Clarice, come la protagonista del 'Silenzio degli innocenti', la giovane professoressa è appena all’inizio della sua carriera e nessuno si spiega come mai uno dei più temibili serial killer della nazione, Yi Byeongdo, soprannominato il David per il suo volto angelico, abbia deciso di parlare proprio con lei. Ha ucciso tredici donne ma non ha mai voluto rivelare dove ne ha nascosto i corpi e ora è nel braccio della morte in attesa della pena capitale. Per Seonkyeong l’inattesa notizia arriva in un momento già difficile della sua vita privata: la figlia del marito si trasferisce a vivere con loro dopo essere scampata a un incendio in cui ha perso i nonni. Da un giorno all’altro un pericoloso killer e una bambina spaventata sono entrati prepotentemente nella sua vita e richiedono tutta la sua attenzione. Mentre Seonkyeong cerca di trovare accesso alla psiche malata di Yi Byeongdo, la piccola Hayeong si rivela una bambina schiva e silenziosa, morbosamente attaccata al padre e al suo vecchio orsetto di peluche, capace di reazioni inaspettatamente violente. Se è vero che tutti i serial killer hanno avuto una infanzia difficile, quali sono le vere radici dei comportamenti criminali? Possibile che gli occhi di un terribile serial killer e di una indifesa bambina nascondano la stessa oscurità? Una storia potente, inquietante e avvincente che rimarrà con voi a lungo, perché, come diceva Einstein, «l’ultima frontiera dell’umanità non è l’universo, ma la mente umana».
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Un romanzo abbastanza agghiacciante, una bambina, una criminologa, un serial killer e tanti incubi ricorrenti.
La storia riguarda la criminologa Seonkyeong, che viene scelta dal serial killer Yi Byeongdo, per essere interrogato, non si capisce come sia possibile dato che non si sono mai visti prima e soprattutto lui non ha mai voluto raccontare i suoi crimini.
Seonkyeong, si ritrova di punto in bianco a doversi occupare di una bambina di 11 anni di cui non conosceva nemmeno l'esistenza in precedenza. Non è una sconosciuta, è la figlia del marito, di cui lei sapeva solo che vivesse dai nonni perchè la madre si era suicidata. Questa bambina sembra un angioletto con le guanciotte rosa e i grandi occhioni ma dal primo momento in cui mette piede in casa, si capisce che la relazione con la madre e tutti i traumi subiti le hanno lasciato grosse cicatrici. Oltretutto l'incendio della casa dei nonni e la loro conseguente morte devono averla segnata ancora di piú, allora perchè lei sembra non dimostrare alcun dolore?
La vita della criminologa è quindi incastrata fra due tiranti, il serial killer che le lancia qualche indizio del suo passato e le lascia intendere alcune cose ma che però continua a non aprirsi del tutto, e la bambina che la lascia interdetta molte volte per le reazioni e quello che combina.
Un libro interessante che costruisce una suspence non indifferente dandoci nozioni di criminologia molto affascinanti, mi sono sempre piaciuti i romanzi che studiano le sfaccettature della mente umana, soprattutto nel caso di persone che hanno subito abusi.
Il fulcro della discussione che ci crea nella mente del lettore, gira tutta attorno al decidere se il modo in cui veniamo cresciuti sentenzierà il nostro futuro, oppure l'uomo nasce buono o cattivo per natura.
Alcune parti del romanzo mi sono piaciute molto, le descrizioni del passato, la storia di Yi Byeongdo, la sua evoluzione cosí come la storia della bambina e della criminologa.
Alcune cose sono un po' troppo prevedibili, tranne forse il finale stesso che però risulta leggermente accelerato. La cosa che meno risulta credibile, secondo me, è il personaggio del marito, che non si collega in niente alla moglie o alla figlia ma compare qui e là senza un vero e proprio scopo.
Un libro comunque consigliato per gli appassionati di thriller psicologici per la creazione della suspence molto interessante.
La storia riguarda la criminologa Seonkyeong, che viene scelta dal serial killer Yi Byeongdo, per essere interrogato, non si capisce come sia possibile dato che non si sono mai visti prima e soprattutto lui non ha mai voluto raccontare i suoi crimini.
Seonkyeong, si ritrova di punto in bianco a doversi occupare di una bambina di 11 anni di cui non conosceva nemmeno l'esistenza in precedenza. Non è una sconosciuta, è la figlia del marito, di cui lei sapeva solo che vivesse dai nonni perchè la madre si era suicidata. Questa bambina sembra un angioletto con le guanciotte rosa e i grandi occhioni ma dal primo momento in cui mette piede in casa, si capisce che la relazione con la madre e tutti i traumi subiti le hanno lasciato grosse cicatrici. Oltretutto l'incendio della casa dei nonni e la loro conseguente morte devono averla segnata ancora di piú, allora perchè lei sembra non dimostrare alcun dolore?
La vita della criminologa è quindi incastrata fra due tiranti, il serial killer che le lancia qualche indizio del suo passato e le lascia intendere alcune cose ma che però continua a non aprirsi del tutto, e la bambina che la lascia interdetta molte volte per le reazioni e quello che combina.
Un libro interessante che costruisce una suspence non indifferente dandoci nozioni di criminologia molto affascinanti, mi sono sempre piaciuti i romanzi che studiano le sfaccettature della mente umana, soprattutto nel caso di persone che hanno subito abusi.
Il fulcro della discussione che ci crea nella mente del lettore, gira tutta attorno al decidere se il modo in cui veniamo cresciuti sentenzierà il nostro futuro, oppure l'uomo nasce buono o cattivo per natura.
Alcune parti del romanzo mi sono piaciute molto, le descrizioni del passato, la storia di Yi Byeongdo, la sua evoluzione cosí come la storia della bambina e della criminologa.
Alcune cose sono un po' troppo prevedibili, tranne forse il finale stesso che però risulta leggermente accelerato. La cosa che meno risulta credibile, secondo me, è il personaggio del marito, che non si collega in niente alla moglie o alla figlia ma compare qui e là senza un vero e proprio scopo.
Bevanda consigliata: Succo di pomodoro
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
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