di Duncan Okech e Paola Colombo Editore: Giunti editore Prezzo Cartaceo: € 17,00 Pagine: 264 Mia madre si chiamava Sabina e mi ha partorito durante la stagione delle piogge. E poiché sono entrato nel mondo mentre pioveva, il mio secondo nome è Okoth che significa Pioggia»: quando Duncan inizia il suo racconto, molte primavere sono trascorse da quel giorno, e lui è lontano dal villaggio nella savana del Kenya, da sua madre scomparsa troppo presto, dalle sorelle che ha lasciato laggiù, dal fratello che lo ha portato nella immensa capitale e non ha voluto proteggerlo. Lontanissimo dai cumuli di immondizia che sono stati il suo mezzo di sopravvivenza, dai ragazzi con i quali ha diviso la vita di strada e anche dalla scuola, a cui si è affidato in cerca di salvezza. Ora è nel luogo più impensabile dove il destino potesse condurlo: a Pollenzo, all’“Università di scienze gastronomiche”, dove ragazzi di tutto il mondo arrivano per imparare l’arte del cibo |
Questo libro mi ha rapito fin dalla prima pagina. E’ la storia di un bambino indifeso che alla fine l’ha fatta, nonostante tutto. E’ rinato, si è costruito una nuova vita, una nuova prospettiva. Duncan è autore e al tempo stesso narratore di questo racconto, che è sostanzialmente la storia della sua esistenza. Una vita, che è cambiata tante volte. Ha imparato a ricominciare. Alcuni inizi sono stati orribili, altri solamente difficili. Iniziare è sempre difficile. Egli ha imparato anche che voltarsi a guardare indietro non serve a nulla. Nemmeno se dietro di te lascia qualcuno cui hai voluto davvero bene. Le persone vanno e vengono. Una delle amare morali contenute in questo libro, è che, legarsi è stupido, sempre e comunque. Una storia dura, quella di Duncan, la realtà di un bambino che ha avuto la sfortuna di nascere in una realtà talmente povera, che ha sopportato tutto in silenzio, come tutte le colpe e le vergogne in genere. Violenze che tocca l’anima, (peraltro inflitte da fratelli), la dura realtà della vita vissuta in strada, con tutte le dipendenze ivi correlate; queste e molte altre le difficoltà che Duncan ha dovuto affrontare. Ciò che maggiormente ho apprezzato di questo libro (considerati gli anni duri e crudeli in cui stiamo vivendo); sono che alla fine, in alcuni casi, la vita riserva una seconda chance, può concedere la possibilità anche al più sfortunato dei bambini di studiare, crescere in un ambiente sano, decidere di investire in un progetto di tutto rispetto: un’idea nuova sul cibo e la sua distribuzione. Obiettivo odierno di Duncan, è, infatti, quello di lavorare perché l’Africa smetta di avere fame e bisogno di aiuto. Sognate sempre e sognate in grande, i desideri spesso richiedono solo tempo per essere realizzati.
Durata totale della lettura: Quattro giorni
Formato consigliato: Ebook
thank you Tiffany for the recession of this book,thank you for your time,I still hold my cuddle even in the middle of strong wind.
RispondiEliminabeet regards.
Duncan.