di Danielle Steel Editore: Sperling & Kupfer Prezzo Cartaceo: € 19,90 Pagine: 384 Titolo originale: In His Father's Footsteps
Aprile 1945. Jakob ed Emmanuelle, poco più che ventenni, sono già due sopravvissuti, salvati dalle truppe statunitensi dal terribile destino che li attendeva nel campo di Buchenwald. È in America, la terra delle opportunità, che i due giovani decidono di ricominciare insieme una nuova vita, in un fatiscente monolocale nel Lower East Side di New York, dove accettano i lavori più umili, estenuanti e malpagati, sorretti unicamente dal loro talento, dalla fede e dall'amore che li lega. Molti anni dopo, Jakob è diventato un uomo di successo e può garantire al figlio Max gli studi a Harvard, insieme ai rampolli delle più ricche famiglie americane. Diversamente dai genitori, però, il ragazzo ambisce a una fortuna più grande e si lascia abbagliare da quel mondo patinato, abbandonandosi al lusso più sfrenato. Ben presto, tuttavia, quello specchio dorato inizia a mostrare le prime crepe, riservandogli fallimenti e delusioni. Solo allora Max imparerà ad apprezzare l'esempio del padre, che aveva inseguito il sogno americano senza mai sacrificare l'integrità morale e gli affetti famigliari.
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Tra poco giorni, sarà la Festa del Papà, e questo libro a parer mio ne è la perfetta “descrizione”. Un romanzo intenso incentrato in primis sui rapporti familiari e sul desiderio di onorare gli insegnamenti che ci sono stati trasmessi dai nostri genitori. Direi che il romanzo, può essere suddiviso in due parti, la prima incentrata sulla storia d’amore, intensa e molto particolare dei genitori di Max, la seconda sulla vita del giovane loro figlio, dalla nascita fino all’età adulta. Personalmente ho amato la coppia dei genitori: Jakob ed Emmanuelle, famiglie di entrambi sterminate dal nazismo, i due si conoscono all’interno di un campo di concentramento. I due giovani, alla fine della guerra si ritrovano senza più un posto dove poter andare, e per loro andare in America, potrebbe essere l’unica soluzione possibile. New York appare come la terra promessa, ed il loro amore si farà sempre più forte man mano che impareranno a conoscersi meglio l’un l’altra. Potranno avere una vita diversa in un posto nuovo e del tutto diverso. Emozionante a mio giudizio, il loro semplice matrimonio (l’unione tra due sopravvissuti alla crudeltà umana) e la successiva traversata a bordo della Queen Mary che avrebbe portato loro nella Grande Mela (la traversata stessa, sarà la loro luna di miele). La Steel descriverà al meglio la crescita di questa coppia, sia come famiglia, che dal punto di vista economico, come “nucleo familiare”. A circa metà del romanzo, i protagonisti iniziali, vengono rimpiazzati (ingiustamente secondo me), dal figlio Max che ammetto di non aver sempre amato. Max diverrà un vero e proprio imprenditore di grande successo, scalando vette finanziarie inimmaginabili. Per tale successo, tuttavia, egli pagherà un conto salato: la perdita della sua credibilità in quanto marito, troppo assente nella vita della moglie e dei quattro figli. La Steel come sempre è stata in grado di tessere una trama intricata e particolarmente affascinante, che ha analizzato da vicino ogni singolo membro della storia anche i più detestabili, come la moglie di Max: Julie. Una donna non adatta alla maternità, una pessima madre. Una moglie stanca di essere sposata con un marito che non c’è mai. Diverse le morali insite in questo libro, una di queste sicuramente quella secondo cui, ciascuno di noi, può imparare dagli errori del passato, necessari a migliorare noi stessi. Un’autrice che non si smentisce mai, e che sottolinea in questo romanzo, come i ricordi vanno sempre tenuti vivi nella nostra memoria, poiché sono le nostre radici. Ognuno traccia la propria via nella vita, in onore del passato, con la speranza nel futuro, lasciando lungo il cammino le proprie impronte.
Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Cafè au lait
Formato consigliato: Cartaceo
Si ringrazia molto la casa editrice Sperling & Kupfer per la copia omaggio.
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