mercoledì 4 marzo 2020

Recensione: Questo è stato. Una famiglia italiana nei lager


Questo è stato

Una famiglia italiana nei lager

di Piera Sonnino

Editore: Il Saggiatore
Prezzo Cartaceo: € 10
Pagine: 122




Un padre, una madre, sei figli. Una famiglia destinata alla morte dalla follia nazista. Solo Piera sopravviverà e scriverà il diario della sua discesa all’inferno. Un memoriale meditato, custodito per anni nel territorio del ricordo prima di coagularsi nelle frasi acuminate, nitide e amare del racconto di una realtà che va in pezzi. Nelle pagine di Piera Sonnino sono evocate le origini della famiglia, i paesaggi scarni della Liguria, il progressivo inasprirsi delle leggi razziali durante il Ventennio fascista. E il rapido precipitare degli eventi: notizie confuse dalla Germania, l’incredulità per l’orrore che irrompe nella vita quotidiana, la deportazione, la diaspora familiare.
Piera viene separata dai fratelli; deve sopravvivere da sola ad Auschwitz, in un mondo di gelo, fango, fame e compagni caduti. Deve rimanere lucida, attaccarsi all’ultima scintilla di vita nella speranza di rivedere i propri cari: è l’unica possibilità di salvezza. Tornata a casa, compie un doloroso esercizio di memoria e fissa sulla carta le indicibili sofferenze provate sulla propria pelle.
Quarant’anni dopo le sue  figlie consegnano alle stampe il manoscritto di Questo è stato, perché tutti l’abbiano come bussola a cui affidarsi quando l’oblio sembra offuscare le lezioni della Storia imparate a caro prezzo. «Chi ascolta un superstite dell’Olocausto diventa a sua volta un testimone» ha detto Elie Wiesel: la scrittura di Piera Sonnino evoca immagini chiare, muta l’indifferenza in partecipazione; soprattutto, ci fa ritrovare l’unicità dell’essere umano, capace di indossare la maschera del carnefice, ma anche di riscattarsi con la forza di volontà e la potenza del ricordo.




La delicatezza di questo romanzo nonostante l'argomento trattato mi ha lasciata senza parole. 
Il diario di Piera Sonnino è stato pubblicato molti anni dopo gli avvenimenti, non è stato modificato, tagliato o altro perché è perfetto così. La sua semplicità nel racconto degli avvenimenti ci rimane dentro a lungo dopo la lettura. Il decoro di cui tanto parla, che i genitori le hanno inculcato sin da bambina, traspare da ogni singola pagina.
Tutto il resto della famiglia Sonnino, venne uccisa nei lager, poco dopo il loro arrivo, lei è l'unica sopravvissuta, anche se una parte di essa è rimasta nel lager stesso, sotto quella neve che ha coperto il corpo della sorella.
Il romanzo non è stato scritto con l'intento di essere pubblicato, ciò lo rende ancora più unico, le sue sensazioni sono reali e papabili, il dolore, la sofferenza, la paura sono tangibili. I tentativi di fuga sono tutti inutili, dato che la famiglia non è a conoscenza dell'esistenza della Resistenza, la forza e speranza della famiglia e il calore del loro ultimo abbraccio rimangono con noi a lungo dopo la lettura.
Una scena mi è rimasta impressa più di altre, le donne della famiglia vengono rinchiuse nel carcere con tantissime altre donne, hanno solo un gabinetto da usare, la madre, che non ha mai nemmeno mostrato più di una caviglia, ora si trova a dover svolgere la più privata delle attività, di fronte a tutti. Sentiamo proprio sgretolare la dignità di una persona, il suo valore, allo stesso tempo aumenta il nostro rispetto per quella madre che anche nel momento peggiore cerca di insegnare alle figlie cosa sia il rispetto di sé.
Piera viene liberata senza nemmeno accorgersene, non potrà credere nemmeno alla dottoressa che le parla in italiano, non può credere che sia tutto davvero finito, anche se poi passerà i seguenti 5 anni in ospedale per le conseguenze della prigionia e delle torture. 
Un romanzo assolutamente consigliato.  
 


Durata totale della lettura: 2 giorni
Bevanda consigliata: Latte e miele
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni 



      "L'umano non si divide in ebrei e non ebrei, ma in ricchi e poveri, 
tra chi possiede tutti e chi non possiede nulla, 
tra chi lavora la terra e non ne gode i frutti e 
chi non la lavora e si appropria della Mietitura e della vendemmia."




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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