Questo è stato
di Piera Sonnino |
La delicatezza di questo romanzo nonostante l'argomento trattato mi ha lasciata senza parole.
Il diario di Piera Sonnino è stato pubblicato molti anni dopo gli avvenimenti, non è stato modificato, tagliato o altro perché è perfetto così. La sua semplicità nel racconto degli avvenimenti ci rimane dentro a lungo dopo la lettura. Il decoro di cui tanto parla, che i genitori le hanno inculcato sin da bambina, traspare da ogni singola pagina.
Tutto il resto della famiglia Sonnino, venne uccisa nei lager, poco dopo il loro arrivo, lei è l'unica sopravvissuta, anche se una parte di essa è rimasta nel lager stesso, sotto quella neve che ha coperto il corpo della sorella.
Il romanzo non è stato scritto con l'intento di essere pubblicato, ciò lo rende ancora più unico, le sue sensazioni sono reali e papabili, il dolore, la sofferenza, la paura sono tangibili. I tentativi di fuga sono tutti inutili, dato che la famiglia non è a conoscenza dell'esistenza della Resistenza, la forza e speranza della famiglia e il calore del loro ultimo abbraccio rimangono con noi a lungo dopo la lettura.
Una scena mi è rimasta impressa più di altre, le donne della famiglia vengono rinchiuse nel carcere con tantissime altre donne, hanno solo un gabinetto da usare, la madre, che non ha mai nemmeno mostrato più di una caviglia, ora si trova a dover svolgere la più privata delle attività, di fronte a tutti. Sentiamo proprio sgretolare la dignità di una persona, il suo valore, allo stesso tempo aumenta il nostro rispetto per quella madre che anche nel momento peggiore cerca di insegnare alle figlie cosa sia il rispetto di sé.
Piera viene liberata senza nemmeno accorgersene, non potrà credere nemmeno alla dottoressa che le parla in italiano, non può credere che sia tutto davvero finito, anche se poi passerà i seguenti 5 anni in ospedale per le conseguenze della prigionia e delle torture.
Un romanzo assolutamente consigliato.
Durata totale della lettura: 2 giorni
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
"L'umano non si divide in ebrei e non ebrei, ma in ricchi e poveri,
tra chi possiede tutti e chi non possiede nulla,
tra chi lavora la terra e non ne gode i frutti e
chi non la lavora e si appropria della Mietitura e della vendemmia."
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