lunedì 23 marzo 2020

Recensione: L'alto nido





L’Alto Nido

L'alto nido
di Roxane Van Iperen

Editore: Bompiani
Prezzo cartaceo : € 19,00
Prezzo ebook: € 9,99 
Pagine: 464
Genere: Narrativa moderna

È una fredda notte di febbraio del 1943 quando la famiglia Brilleslijper arriva all’Alto Nido, una villa nascosta nel bosco poco fuori dal villaggio di Nardeen, a est di Amsterdam. È al riparo delle sue mura che le giovani sorelle Brilleslijper, Lien e Janny, organizzeranno una delle operazioni di salvataggio più audaci della resistenza olandese all’occupazione nazista, proprio sotto il naso dei leader dell’NSB, il Movimento nazionalsocialista olandese, che abitano a poche centinaia di metri dalla grande casa. L’Alto Nido diventa infatti il nascondiglio per decine di ebrei clandestini, che là trovano non solo un posto sicuro dove vivere ma anche il calore di una famiglia allargata e la vitalità di una comune di artisti: mentre la guerra infuria, la villa si riempie di gioia di vivere e della musica che Lien e i suoi ospiti compongono e suonano tra le risate dei bambini. A giugno del 1944 però la sicurezza dell’Alto Nido viene compromessa. Lien e Janny sono arrestate insieme alle loro famiglie e portate nel campo di concentramento di Westerbork. È lì che incontrano Anne e Margot Frank, con cui verranno deportate ad Auschwitz e poi a Bergen-Belsen, dove Janny e Lien, che saranno fra i pochissimi a sopravvivere all’inferno dei campi e a fare ritorno ad Amsterdam, si prenderanno cura delle sorelle Frank nei loro ultimi giorni di vita.




Due sorelle che hanno sfidato l'Inferno, lo hanno guardato negli occhi e senza paura hanno deciso di non inchinarsi di fronte ad esso ma anzi lo hanno affrontato creando il Nido, una casa, un rifugio per i perseguitati. Lein e Janny sono ebree, sono cresciute insieme a loro fratello in una famiglia per bene, rispettabile e dai solidi valori malori che, una volta cresciute, hanno permesso loro di non voltarsi dall'altra parte come tutto il resto del mondo ma anzi hanno combattuto con tutti i mezzi a loro disposizione. Durante la deportazione degli ebrei molti hanno scelto di non vedere, di non accorgersi che i loro vicini sparivano nella notte, di non sentire i treni partire carichi di persone, hanno scelto di andare avanti con la testa bassa facendosi trasportare dalla corrente per non fare la loro stessa fine. Per fortuna però la storia ci ha fatto conoscere alcune persone che hanno lottato, che hanno saputo salvare le anime più innocenti mettendo a repentaglio le loro stesse vite. Roxane Van Iperen rende omaggio a due donne indomite, due sorelle temerarie che hanno saputo tendere la mano verso chi ne aveva bisogno, nonostante loro stesse fossero nel mirino dei nazisti. Questo libro non è un romanzo ma il racconto della loro vita, un vero e proprio resoconto dei loro gesti per la salvaguardia della libertà personale e umana. Attraverso gli occhi di Lein e Janny guarderemo il diavolo negli occhi, scenderemo negli inferi e una volta finita la narrazione saremo ancora una volta più consapevoli, più umili ma soprattutto più consapevoli di quello che è stato. Un libro meraviglioso, un racconto unico e senza pari.

Durata totale della lettura: cinque giorni e mezzo
Bevanda consigliata: Tè al melone
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 16 anni







"La storia di due sorelle ebree che hanno tenuto testa al regime nazista."


   

                                        

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