di Emma Orczy Editore: Fazi Editore Prezzo cartaceo: 15,00 € Prezzo ebook: 7,99 € Pagine: 240 Francia, 1784. Paul Déroulède è un borghese entrato a far parte degli ambienti aristocratici in virtù della sua ricchezza, senza però esserne davvero accettato. Durante una serata mondana, a causa di una parola fuori posto, viene coinvolto in un duello che costerà la vita al suo avversario, il giovane Visconte de Marny. All’inizio del regno del Terrore, nell’estate del 1793, la Francia è cambiata e le origini borghesi di Déroulède gli sono valse la fiducia del popolo: il cittadino-deputato, grande benefattore, è infatti molto stimato. Un uomo gentile, pronto a rischiare la propria sicurezza e quella delle persone a lui care per salvare una ragazza di origini aristocratiche che si è attirata la furia della folla e accoglierla in casa sua. Ma Juliette, la ragazza, l’aristo, è la sorella del Visconte de Marny e ha solennemente giurato davanti a Dio che avrebbe fatto ogni cosa in suo potere per uccidere Paul Déroulède, o perlomeno provocarne la rovina. E nei giorni in cui la ghigliottina continua a reclamare nuovo sangue, mentre il popolo esulta furioso, non sembra affatto difficile mantenere questo giuramento. Quando però Juliette incontra la persona che ha odiato per un decennio, scopre che questi è un uomo buono e compassionevole. Ma il suo voto è solenne e non può più tirarsi indietro. Pubblicato per la prima volta nel 1906, Voto di sangue è il sequel de La Primula Rossa. Dopo l’immenso successo del primo romanzo, Emma Orczy torna per raccontare un nuovo capitolo delle avventure dell’inafferrabile Primula Rossa, l’eroe “reazionario”, fiero oppositore della barbarie rivoluzionaria nel nome dell’Ancien Régime. |
Uno dei libri che più ho amato quando ero adolescente è stato "I tre moschettieri". Ancora oggi reputo che in cui Dumas era riuscito a catapultarmi nella Francia di Luigi XIII rasenti la perfezione e dovrebbe essere preso a modello da tutti gli scrittori che si avventurano nella scrittura dei romanzi storici. Ovviamente, ho cercato per anni qualche libro che potesse ripetere un incantesimo simile a quello che Dumas padre aveva lanciato su di me - e su migliaia di altri lettori, ne sono certa - ma la mia ricerca si è rivelata più infruttuosa di quella di Atlantide.
Poi, un giorno, mi sono imbattuta nei libri della baronessa Orczy. Anzi, no: nell'unico libro all'epoca reperibile in Italia scritto dalla baronessa Orczy - ovvero La Primula Rossa.
Incuriosita dal libro da cui prendeva il nome una delle espressioni che è ormai entrata nel linguaggio comune, diversi anni fa mi sono decisa a leggere quel romanzo. Meraviglia! Gioia e gaudio! Non ero nella Francia di Luigi XIII, ma in quella della Rivoluzione e del Terrore. Potevo sentire il rumore della folla nelle strade di Parigi, quello dei cavalli al galoppo nelle strade, lo sciabordio delle onde presso le bianche scogliere di Dover: la magia che aveva compiuto Dumas padre era finalmente riportata in vita da questa baronessa dal cognome che sembra un codice fiscale. Ma la cosa più bella è che La Primula Rossa era un'intera serie di libri, e io non vedevo l'ora di leggermela. Peccato che i libri successivi non fossero più reperibili in Italia almeno almeno dagli anni Sessanta.
Dopo questa doverosa premessa, potete capire la mia gioia incredula quando ho saputo che la Fazi stava per pubblicare "Voto di Sangue", il secondo volume della saga della Primula Rossa. Vi giuro, ancora un po' e mi sarei messa a piangere quando ho appreso la notizia.
Cosa posso dirvi di questo romanzo? Bello, bello, no, bellissimo. Leggendolo sono tornata a camminare nelle strade di Parigi nei cupi giorni del Terrore, ho avuto timore della folla francese, ho visto l'orrore delle prigioni in cui venivano rinchiusi tutti coloro ce si temeva fossero nemici del popolo. Ed è stato meraviglioso. La storia, oltre che sulla mia amata Primula Rossa, si concentra sulle vicende di due personaggi: il cittadino-deputato Paul Déroulède e la bella Juliette Marny, aristocratica decaduta ora che la Rivoluzione ha spazzato via tutti i titoli. Sebbene non si siano mai incontrarti prima, le loro vite si sono incrociate quando Luigi XVI era ancora il Re di Francia, poiché Paul aveva ucciso in duello il fratello maggiore di Juliette, ed il padre di Juliette le aveva fatto promettere che avrebbe cercato vendetta per il proprio fratello. E in un'epoca in cui basta un sussurro per condurre qualcuno alla ghigliottina, Juliette potrà avere l'occasione di vendicare finalmente il fratello e tener fede al suo giuramento - soprattutto se l'uomo che è oggetto della sua vendetta ha in mente di far fuggire di prigione la vedova Capeto - colei che noi conosciamo come Maria Antonietta, regina di Francia....
Cosa posso dirvi di più? Che spero che ne traggano presto una serie TV, perché farebbe davvero faville. Che sono grata alla Fazi per aver creduto in questo progetto e ha portato nelle librerie italiane un libro che aspettavo da quindici anni. E che questa serie non ve la vorrete perdere per nulla al mondo
Poi, un giorno, mi sono imbattuta nei libri della baronessa Orczy. Anzi, no: nell'unico libro all'epoca reperibile in Italia scritto dalla baronessa Orczy - ovvero La Primula Rossa.
Incuriosita dal libro da cui prendeva il nome una delle espressioni che è ormai entrata nel linguaggio comune, diversi anni fa mi sono decisa a leggere quel romanzo. Meraviglia! Gioia e gaudio! Non ero nella Francia di Luigi XIII, ma in quella della Rivoluzione e del Terrore. Potevo sentire il rumore della folla nelle strade di Parigi, quello dei cavalli al galoppo nelle strade, lo sciabordio delle onde presso le bianche scogliere di Dover: la magia che aveva compiuto Dumas padre era finalmente riportata in vita da questa baronessa dal cognome che sembra un codice fiscale. Ma la cosa più bella è che La Primula Rossa era un'intera serie di libri, e io non vedevo l'ora di leggermela. Peccato che i libri successivi non fossero più reperibili in Italia almeno almeno dagli anni Sessanta.
Dopo questa doverosa premessa, potete capire la mia gioia incredula quando ho saputo che la Fazi stava per pubblicare "Voto di Sangue", il secondo volume della saga della Primula Rossa. Vi giuro, ancora un po' e mi sarei messa a piangere quando ho appreso la notizia.
Cosa posso dirvi di questo romanzo? Bello, bello, no, bellissimo. Leggendolo sono tornata a camminare nelle strade di Parigi nei cupi giorni del Terrore, ho avuto timore della folla francese, ho visto l'orrore delle prigioni in cui venivano rinchiusi tutti coloro ce si temeva fossero nemici del popolo. Ed è stato meraviglioso. La storia, oltre che sulla mia amata Primula Rossa, si concentra sulle vicende di due personaggi: il cittadino-deputato Paul Déroulède e la bella Juliette Marny, aristocratica decaduta ora che la Rivoluzione ha spazzato via tutti i titoli. Sebbene non si siano mai incontrarti prima, le loro vite si sono incrociate quando Luigi XVI era ancora il Re di Francia, poiché Paul aveva ucciso in duello il fratello maggiore di Juliette, ed il padre di Juliette le aveva fatto promettere che avrebbe cercato vendetta per il proprio fratello. E in un'epoca in cui basta un sussurro per condurre qualcuno alla ghigliottina, Juliette potrà avere l'occasione di vendicare finalmente il fratello e tener fede al suo giuramento - soprattutto se l'uomo che è oggetto della sua vendetta ha in mente di far fuggire di prigione la vedova Capeto - colei che noi conosciamo come Maria Antonietta, regina di Francia....
Cosa posso dirvi di più? Che spero che ne traggano presto una serie TV, perché farebbe davvero faville. Che sono grata alla Fazi per aver creduto in questo progetto e ha portato nelle librerie italiane un libro che aspettavo da quindici anni. E che questa serie non ve la vorrete perdere per nulla al mondo
Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Infuso menta e lime
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Emma Orczy (Wikipedia)
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta e condividi con noi la tua opinione!