La mia seconda vita tra zucchero e cannella di Verena Lugert Editore: Astoria Prezzo Cartaceo: € 18,00 Prezzo ebook: € 9,99 Pagine: 272 L'avvincente memoir di una giornalista culturale che ha deciso di cambiare vita e diventare una cuoca stellata. "Una porta divide il mondo in due. Di qua il ristorante, tempio del piacere supremo e dell'eleganza in cui risuonano risate cristalline, battute pungenti e conversazioni fluide e dense come miele, interrotte qua e là dal tintinnio dei calici. Di là la cucina: l'universo parallelo in cui nei medesimi istanti il sangue scorre a fiumi perché qualcuno si è ferito mentre altri piangono sommessamente con i nervi a pezzi, e altri ancora urlano, litigano, pestano i piedi, e - qualche volta- esultano." Un memoir-reportage sulle trincee delle cucine stellate, ma anche un libro che racconta quant'è difficile e tuttavia entusiasmante cambiare vita, ricominciare dal livello più infimo della gerarchia lavorativa, dover obbedire a ragazzini che hanno la metà dei tuoi anni, abbandonare tutto ciò che ti aveva caratterizzato prima, l'indipendenza, in primo luogo, e la cultura letteraria, per poter diventare una cuoca di livello. |
A me piacciono molto le autobiografie, soprattutto quelle che raccontano storie dense di adrenalina, di vite che ripartono da zero, che al successo ci arrivano, ma che ti fanno capire che c'è sempre un prezzo da pagare, che nulla arriva dal nulla.
E questo è il caso di questo libro, dove Verena Lugert si racconta in modo molto diretto e trasparente, senza ritrosie. Un cambiamento di vita che l'ha portata a rimettere in discussione tutto, a ripartire letteralmente da capo, in un'attività che non le apparteneva.
Da giornalista a cuoca stellata, seguendo un percorso un po' anomalo rispetto a quello degli chef più famosi, che hanno di fatto costruito la propria carriera e fama, applicandosi alla cucina fin da subito.
Dal momento che lei una carriera l'aveva già, decide di scriversi alla succursale della famosa scuola di cucina "Le Cordon Bleu", per un corso intensivo di sei mesi e dove si guadagna il "Diplôme de Cuisine". Poi sceglie di rimanere a Londra e lavora in un ristorante appena aperto del famoso chef stellato Gordon Ramsay come commis, che nella gerarchia della cucina è proprio il livello più basso. La routine lavorativa consiste nello sgomberare merci, pulire le superfici di lavoro, tagliare le verdure, insomma tutto ben lontano dal cucinare. Giornate di lavoro infinite ed estenuanti, con turni di sedici ore e salario molto basso, con colleghi competitivi che sono ben lontani dall'essere amichevoli o comprensivi. Verena non è sicura di riuscire a reggere, ma alla fine ce la fa. Si rende conto di avere imparato una cosa importante: in una cucina, qualunque sia, ma soprattutto se stellata con una clientela esigente, disposta a pagare molto ma che richiede solo l'eccellenza, l'organizzazione è tutto. A questo punto, un po' alla volta perfeziona le proprie abilità culinarie e partecipa ad un concorso interno organizzato da Ramsay.
È un libro molto bello da leggere, intenso che ti invita quasi a immedesimarti nella Lugert e di vivere le stesse intense emozioni.
Ho letto anche altre autobiografie scritte da chef quali Marco Pier White (bellissima) e il romanzo Kitchen Confidential di Anthony Bourdain, altrettanto intense e che trasmettono veramente le sensazioni di fatica, competizione, eccitazione, rabbia ed entusiasmo di una cucina viva e frentetica, al limite della follia. E questo libro, nel suo realismo non è da meno. Altamente consigliato.
Durata totale della lettura: 4 giorni
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
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