sabato 5 ottobre 2019

Recensione: Persone normali

Persone normali
di Sally Rooney


Editore: Einaudi
Prezzo Cartaceo: € 19,50
Pagine: 248
Titolo originale: Normal people


Connell e Marianne frequentano la stessa scuola di Carricklea, un piccolo centro dell’Irlanda rurale appena fuori Sligo. A parte questo, non hanno niente in comune. Lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell’amore e del rispetto. Lui è il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d’altri (quella della madre di Marianne). Nell’inventario di vantaggi e svantaggi, l’inferiorità economica di Connell è bilanciata sul piano sociale. Lui è il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni è molto amato, mentre Marianne, che nella pausa pranzo legge da sola Proust davanti agli armadietti, è quella strana ed evitata da tutti. Se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono. Ma Connell e Marianne sono «come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l’una vicino all’altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili »: nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non è che boicottaggio di sé.
Certo, la ferocia informa tutti i rapporti di potere che vigono fra i personaggi, nella piccola scuola di provincia come nel prestigioso Trinity College cui entrambi i ragazzi accedono, nelle dinamiche di genere come negli equilibri famigliari. Perfino in quelle dicotomie sommarie che tanto Connell quanto Marianne subiscono, e in cui essi stessi indulgono: quelle fra persone gentili e persone crudeli, fra brave persone e persone cattive, corrotte, sbagliate, fra persone strane e persone normali.
In un modo o nell’altro entrambi aspirano alla normalità, Connell per un’innata benché riprovevole pulsione di conformità, Marianne forse per sfuggire a quella cruda e pervasiva sensibilità che tanto dolore le causa e che facilmente vira all’autodistruttività. C’è Jane Austen in queste pagine, la forza del suo dialogo, la violenza sotterranea delle sue relazioni, e l’omonimia di Marianne con l’eroina del suo romanzo piú celebre ne è un indizio.
Per anni Marianne e Connell si ruotano intorno «come pattinatori di figura», rischiando la vita e salvandosela, chiedendosi, promettendosi, negandosi, dimostrandosi che quella che li lega è una storia d’amore. La conclusione è un capolavoro di tenera e dolente maturità, per un’autrice oggi ventottenne che a ogni nuovo passo sbaraglia tutte le aspettative.



Un libro che mi ha stupita, all'inizio pensavo fosse la solita storia di ragazzo povero, Connel, conosce ragazza ricca, strana e bruttina, Marianne, iniziano a fare sesso di nascosto perché lui si vergogna di lei e non la calcola in pubblico.
La storia però va più a fondo, entrambi sono estremamente intelligenti e non si fermano alla superficie del loro rapporto ma anzi ci riflettono e cercano di capire le ragioni del loro legame che sembra indescrivibile. Entrambi si sentono sé stessi e al sicuro solo tra di loro. I capitoli si spostano di due settimane, un mese o sei mesi a seconda del bisogno dell'autrice.
Il romanzo fa riflettere molto su come un infanzia violenta distrugga l'autostima e il rispetto personale di una persona, di come un insegnamento di violenza possa portare solo a infinita violenza ripetuta, perché l'amore viene imprescindibilmente legato alla sottomissione.
Una storia che inizialmente sembra per ragazzini ci fa invece pensare alla paura dell'adolescente di essere se stesso e del suo conseguente bisogno di far parte di un gruppo, anche quando in questo gruppo non ci si riconosce.
I due ragazzi si continuano a rincorrere e rincontrare anche quando cercano di legarsi ad altre persone ma la forza del loro bisogno di proteggersi a vicenda, tutto condito da una scrittura telegrafica che non lascia spazio a sentimentalismi inutili. Le riflessioni scaturite sono dirette e taglienti e ci obbligano a affrontare la cruda verità della storia senza dubbi sui pensieri dei protagonisti estremamente trasparenti al lettore. 

Il personaggio di Marianne mi è piaciuto particolarmente, elaborato, intricato, instabile con un passato orrendo e le sue conseguenti precarietà future.
Un libro decisamente consigliato, scorrevole e intelligente.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Limonata
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni 





      "Ormai sono settimane che ha questa sensazione, la sensazione di andare in giro avvolta in una pellicola protettiva, galleggiando come mercurio.
Il mondo esterno entra in contatto con la sua pelle ma non con il resto di lei, l’interno."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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