mercoledì 23 ottobre 2019

Recensione: Nomada

Nomada
di Francesca Maria Nespolo


Editore: Bookabook
Prezzo Cartaceo: € 13
Pagine: 147


Il treno TransEuropea non contemplava confini di sorta da Reykjavík fino a San Pietroburgo. Girava voce che nei favolosi anni del Novecento il mondo fosse salito a bordo di quel treno per qualcuno in particolare. Dicono che la sua storia fosse incredibile, che fosse nata su quel treno e che da lì non fosse mai scesa. Coccolata da chi si occupava di lei ogni giorno e affascinata dai racconti dei passeggeri che salivano e scendevano dal treno, Nomada è cresciuta fra storie e affetti, presentazioni e addii, in un piccolo universo ferroviario, metafora della vita, e del suo continuo incontrarsi, separarsi e, spesso, ritrovarsi.



Nomada è una bambina estremamente intelligente che nasce sulla TranEuropea, un treno che va da Reykjavik fino a San Pietroburgo su cui perde entrambi i genitori al momento della nascita. Per sua fortuna c'è Magdalena, la donna che aiuta la madre a partorire, che decide di tenerla con sé e continuare la sua vita con una figlia. 
Per qualche motivo però e con il beneplacito della tosta capotreno,  Magdalena non scende mai dal treno, di conseguenza Nomada continua a crescere in viaggio in semi adozione di tutti i passeggeri incuriositi da questa bambolina.
Nomada ha una mente fervida e sembra capace di parlare ogni lingua del mondo e farsi capire da ogni passeggero qualunque ne sia la provenienza. Magdalena anche se non estremamente materna, se ne prende cura e si assicura che studi sempre. Il treno, che passa attraverso paesaggi magici, sembra essere la meta (o meglio il mezzo) dei personaggi più disparati, dottori di rinomata eccellenza, donne bellissime ma instabili, circensi canterini e che fanno baldoria, i personaggi sono tutti estremamente affascinanti e descritti benissimo.
Tra questi Nomada crea un paio di legami importanti: si innamora di Fergus, il cui zio cieco è diventato amico e guida della ragazza, si innamora di Francis, che le vuole regalare un futuro, una casa e un matrimonio, si lega inscindibilmente a Suzanne, con cui ha un continuo battibeccarsi ma senza la quale non può 
immaginare di vivere.
Il romanzo è estremamente affascinante, l'immagine di questa ragazzina che non ha provato nulla al di fuori del treno, non ha assaggiato sapori o annusato i profumi del mondo, ha vissuto una vita di continue partenze e addii. Tutte le sue esperienze sono legate ai racconti dei vari viaggiatori che le narrano delle loro vite e dei loro viaggi, ad un certo punto però loro scendono dal treno, mentre lei continua a esserci inchiodata. Quando potrà scegliere, cosa farà?
Una menzione particolare per la bellezza delle lettere che scrive alla fine del romanzo, la scrittura diretta e senza troppi sentimentalismi della maggior parte del romanzo, si trasforma qui in una rotondità e un fervore di sentimenti scritto con delicatezza e passione.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Spremuta d'arancia
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni 





      "E così, per il modo in cui hai fatto scorrere in questi mesi il mio 
sangue nel miracolo della circolazione, non rimpiango tutto ciò che mi hai dato."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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