di Michela Murgia, Chiara Tagliaferri Editore: Mondadori Prezzo Cartaceo: € 19 Pagine: 240
Controcorrente,
strane, pericolose, esagerate, difficili da collocare. E
rivoluzionarie. Sono le dieci donne raccontate in questo libro e
battezzate da una madrina d’eccezione, la Morgana del ciclo
arturiano, sorella potente e pericolosa del ben più rassicurante re
dalla spada magica. Moana Pozzi, Santa Caterina, Grace Jones, le
sorelle Brontë, Moira Orfei, Tonya Harding, Marina Abramovic,
Shirley Temple, Vivienne Westwood, Zaha Hadid. Morgana non è un
catalogo di donne esemplari; al contrario, sono streghe per le donne
stesse, irriducibili anche agli schemi della donna emancipata e
femminista che oggi, in piena affermazione del pink power, nessuno ha
in fondo più timore a raccontare. Il nemico simbolico di questa
antologia è la “sindrome di Ginger Rogers”, l’idea –
sofisticatamente misogina – che le donne siano migliori in quanto
tali e dunque, per stare sullo stesso palcoscenico degli uomini,
debbano sapere fare tutto quello che fanno loro, ma all’indietro e
sui tacchi a spillo. In una narrazione simile non c’è posto per la
dimensione oscura, aggressiva, vendicativa, caotica ed egoistica che
invece appartiene alle donne tanto quanto agli uomini. Le Morgane di
questo libro sono efficaci ciascuna a suo modo nello smontare il
pregiudizio della natura gentile e sacrificale del femminile. Le loro
storie sono educative, non edificanti, disegnano parabole individuali
più che percorsi collettivi, ma finiscono paradossalmente per
spostare i margini del possibile anche per tutte le altre donne.
Nelle pagine di questo libro è nascosta silenziosamente una
speranza: ogni volta che la società ridefinisce i termini della
libertà femminile, arriva una Morgana a spostarli ancora e ancora,
finché il confine e l’orizzonte non saranno diventati la stessa
cosa.
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In questo libro c'é un gruppo di donne che sembra non avere assolutamente nulla a che fare l'una con l'altra.
La dolce Riccioli d'oro, la stilista punk, l'architetta avanguardia, la pornostar e la santa cosa avranno mai in comune? Ognuna di loro ha ribaltato lo status quo, ognuna in un modo diverso ha aperto una porta in più per le donne, perché siano sé stesse, perché si possano realizzare, perché creino dal nulla opere e idee che le rispecchino senza sottostare alle regole della società e tanto meno a nessun uomo.
Dieci storie di donne forti, uniche, quasi sempre fuori da ogni canone ma che anzi creano un canone tutto loro.
Le storie autobiografiche ben scritte, per niente noiose ma anzi veloci e accattivanti mi hanno incuriosita, di alcune figure non conoscevo davvero il passato e tantomeno come fossero diventate famose.
Citando il libro stesso "In questo libro ci sono donne che la sindrome di Ginger Rogers non l’hanno mai avuta e ai loro l’hanno mai avuta e ai loro traguardi ci sono arrivate lo stesso. Sono mistiche guerrafondaie, fantasmi che si aggirano nella brughiera, bambine ciniche, pornostar col cervello, atlete scorrette, regine del circo della vita, stiliste straccione, estremiste della ferita come arte, architette senza compromessi e icone trasgressive contro tutti i canoni."
Una lettura consigliata a chi pensa di essere diversa e cerca per forza di aderire a regole impossibili, alle volte bisogna credere in sé stesse e capire che alcune regole vanno rivoluzionate. Questo romanzo elogia la diversità e l'univocità di ognuno di noi.
Regalerei questo libro anche a qualche ragazza adolescente che si sente obbligata a seguire la corrente e magari non ha uno stimolo a sviluppare le proprie singolarità.
Il romanzo é legato a un podcast di Michela Murgia dallo stesso titolo, che ora sono curiosa di ascoltare.
La dolce Riccioli d'oro, la stilista punk, l'architetta avanguardia, la pornostar e la santa cosa avranno mai in comune? Ognuna di loro ha ribaltato lo status quo, ognuna in un modo diverso ha aperto una porta in più per le donne, perché siano sé stesse, perché si possano realizzare, perché creino dal nulla opere e idee che le rispecchino senza sottostare alle regole della società e tanto meno a nessun uomo.
Dieci storie di donne forti, uniche, quasi sempre fuori da ogni canone ma che anzi creano un canone tutto loro.
Le storie autobiografiche ben scritte, per niente noiose ma anzi veloci e accattivanti mi hanno incuriosita, di alcune figure non conoscevo davvero il passato e tantomeno come fossero diventate famose.
Citando il libro stesso "In questo libro ci sono donne che la sindrome di Ginger Rogers non l’hanno mai avuta e ai loro l’hanno mai avuta e ai loro traguardi ci sono arrivate lo stesso. Sono mistiche guerrafondaie, fantasmi che si aggirano nella brughiera, bambine ciniche, pornostar col cervello, atlete scorrette, regine del circo della vita, stiliste straccione, estremiste della ferita come arte, architette senza compromessi e icone trasgressive contro tutti i canoni."
Una lettura consigliata a chi pensa di essere diversa e cerca per forza di aderire a regole impossibili, alle volte bisogna credere in sé stesse e capire che alcune regole vanno rivoluzionate. Questo romanzo elogia la diversità e l'univocità di ognuno di noi.
Regalerei questo libro anche a qualche ragazza adolescente che si sente obbligata a seguire la corrente e magari non ha uno stimolo a sviluppare le proprie singolarità.
Il romanzo é legato a un podcast di Michela Murgia dallo stesso titolo, che ora sono curiosa di ascoltare.
Durata totale della lettura: 7 giorni
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
"L’indisciplina, intesa proprio come riottosità alle regole condivise, è uno dei tratti caratteristici di tutte le Morgane, ma questo non significa incapacità di darsi delle regole "
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