mercoledì 30 ottobre 2019

Recensione: L'estate dell'incanto

L'estate dell'incanto
di Francesco Carofiglio


Editore: Piemme
Prezzo ebook: € 17,50
Prezzo cartaceo: € 9,99
Pagine:  272
Genere:  Narrativa

È l'estate del 1939, Miranda ha dieci anni e il mondo è sull'orlo dell'abisso. Ma lei non lo sa. Quell'estate sarà la più bella della sua vita. Miranda parte con sua madre da Firenze per raggiungere Villa Ada, la casa del nonno paterno, il marchese Ugo Soderini, sulle colline pistoiesi. Suo padre è altrove. La cascina del nonno e il bosco misterioso che la circonda sono il teatro perfetto per le avventure spericolate insieme con Lapo, il nipote del fattore, le scorribande in bicicletta, le scoperte pericolose, il primo, innocente bacio. Ma il bosco è anche il luogo abitato dalle creature parlanti che l'anima di bambina vede o crede di vedere. E la foresta compare sempre, e misteriosamente, nei quadri del nonno, chiusi nel laboratorio che nessuno ha il permesso di visitare. C'è come una luce magica che rischiara quella porzione di mondo. Miranda, ormai novantenne, ce la racconta, fendendo le nebbie della memoria. Tornare a quei giorni, a quella bambina ignara, che ancora non ha visto, vissuto, sofferto, perduto è più che una consolazione, è un antidoto. È l'incantesimo di una giovinezza improvvisa. Francesco Carofiglio ci conduce per mano all'ultima estate di innocenza. E lo fa con ciò che, più di ogni altra cosa, contraddistingue la sua poetica, la fragilità incorruttibile del ricordo e lo sguardo innocente di chi può ancora essere salvato.  





Estate 1939, campagna Pistoiese.
Miranda, 10 anni, trascorre le vacanze con la mamma nella dimora del nonno, aspettando il papà lontano.
A contatto con la semplice genuinità dei contadini, con l’enigmatica e affascinante figura del nonno e, soprattutto, con la natura lussureggiante dei luoghi così ricchi di varietà vegetali e animali, la bambina vive un periodo felice e come sospeso in bilico, prima che il mondo precipiti nell’abuso della guerra.
Mentre trascorre l’estate, Miranda vive gli ultimi giorni magici dell’infanzia e sperimenta a poco a poco il bisogno, e al tempo stesso la paura, di allontanarsi dagli adulti in cerca della sua autonomia.
Piccoli inquietanti segnali che vengono dal mondo degli adulti, la giovane protagonista inizia ad intuire l’avvicinarsi di tempi oscuri e la certezza che quella sarà l’ultima estate dell’innocenza.
La scrittura è potete, evocativa e mobilità la vista, l’olfatto, il gusto, il tatto e l’udito.
L’esordiente letterario che fa parlare in prima persona la protagonista, ormai novantenne, con frequenti flashback sul passato, risulta ben congeniali e convincente.
Un libro che ho davvero amato (cavoli se scrive bene Francesco Carofiglio!!!) e che mi ha fatto apprezzare ogni pagina... si vede che la sua esperienza lavorativa influisce sulla sua scrittura.
Davvero un bellissimo libro che consiglio vivamente!


Tempo di lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Aranciata Amara
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 15 anni
 




"Avevo dieci anni, e il mondo stava per affondare nell’abisso. Ma per me era solo estate e campagna. La più bella estate della mia vita." 




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio


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