sabato 28 settembre 2019

Recensione: La casa degli specchi



La casa degli specchi
di Cristina Caboni

Editore: Garzanti libri
Prezzo Cartaceo: € 18,60
Pagine: 256


La grande villa di Positano è l’unico posto che Milena riesca a chiamare casa. È cresciuta lì, insieme al nonno Michele, e ne conosce ogni angolo, a partire dal maestoso ingresso rivestito da dodici specchi con cornici d’argento intarsiate. Specchi che sembrano capaci di mettere a nudo la sua anima. Milena li ha sfiorati mille volte alla ricerca di risposte, ma un giorno trova qualcosa di inaspettato: un gancio che apre il passaggio a una stanza segreta. All’interno le pareti sono tappezzate di locandine di vecchi film. Quando Milena legge il nome di una delle interpreti non riesce a crederci. È un nome proibito in quella casa. È il nome di sua nonna che, tanti anni prima, è fuggita in America senza lasciare traccia. Frugando tra le sue carte, Milena scopre cose che non avrebbe mai immaginato. Che era un’attrice nella Roma della dolce vita. Che ha lottato per farsi strada in un mondo affascinante, ma dominato dagli uomini. Che i loro sogni sono molto simili. Anche lei vuole calcare le scene, ma ha paura di mettersi in gioco. Fino a quando non si imbatte in alcuni indizi che suggeriscono qualcosa di misterioso e non può fare a meno di chiedersi perché nessuno le abbia mai parlato di sua nonna. C’è solo una persona che può darle spiegazioni, ma Michele è restio ad affrontare l’argomento. Milena è convinta che gli specchi luccicanti che decorano l’atrio della villa abbiano assistito a eventi terribili, che nella storia della sua famiglia ci sia un segreto che nessuno vuole riportare a galla, mentre per lei è vitale far emergere la verità per capire a fondo il presente. Anche se a volte è meglio che ciò che è stato sepolto dal passare degli anni resti tale.
Cristina Caboni è la narratrice più amata dai lettori italiani. I suoi libri ricostruiscono mondi affascinanti, sempre diversi. In questo nuovo romanzo la magia di Positano incontra l’eco inesauribile dell’epoca d’oro del cinema italiano. Ed è lì che una giovane protagonista deve trovare il proprio posto nel mondo.


Cristina Caboni è un'autrice che non mi faccio mai scappare, dal suo primo libro mi ha subito conquistato e a modo diverso ho sempre amato ogni sua storia. Con questa sua ultima opera ci porta a Positano e ci fa entrare nella vita di Milena e della sua famiglia.
L'ambientazione non è una novità per me, immaginarmi nella bellissima perla della costiera non è stato difficile. La Caboni ci descrive ogni minimo particolare dei luoghi dove decide di portare il lettore, a partire dagli odori, quello dei limoni tipici della zona di Positano e il mare, le viuzze strette e colorate, ogni angolo di questo posto è nel cuore di Milena e inevitabilmente entra anche nel nostro. Milena è una donna che ci viene svelata piano piano, il suo attaccamento alla famiglia la porta ad affrontare diverse sfide. Si dimostra coraggiosa nonostante il passato le abbia tolto troppo in fretta quelle figure familiari femminili che avrebbe tanto voluto avere accanto nei momenti più difficili. Il ritrovamento del corpo di uno sconosciuto vicino alla villa del nonno Michele apre un caso che ha radici profonde nella vita dei suoi nonni, Milena è pronta a portare luce su ogni segreto anche se i segreti spesso hanno delle spine e possono far male. Di contrasto con la sua vita e il suo tempo ci viene svelata la vita della nonna, Eva. Una donna che ha sacrificato tutto per il bene dei suoi cari è che tra le luci del cinema e le oscurità che si nascondono dietro la politica del suo tempo ci intenerisce con la sua speranza, la speranza di una vita finalmente felice, circondata da chi ama e fuori da ogni pericolo.
Passato e presente, due donne a confronto, tanto lontane con gli anni ma molto vicine nel cuore e nei sentimenti. Personalmente mi sarei aspettata qualche riferimento alla tradizione in più e avrei gradito veder sviluppato più a fondo l'intreccio romantico che coinvolge Milena.
Nonostante abbia amato i luoghi scelti e il riferimento al cinema, alla dolce vita, ai sogni, tra i libri della Caboni devo ammettere che questo è il libro con il quale ho fatto più fatica ad entrare in sintonia e per questo mi sento di dargli tre diamantini e mezzo.
Questo ovviamente non cambia la mia considerazione per questa scrittrice e per i suoi libri, anzi, sono ancora più curiosa di scoprire quale sarà la prossima storia e in quale mondo ci condurrà per mano alla scoperta di nuovi segreti da svelare.


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata:  Limonata fredda
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni






      "La verità è l’unica cosa che conta davvero."




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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