di Leonardo Da Vinci Editore: Garzanti Prezzo Cartaceo: € 10 Pagine: 176
Questo volume raccoglie, in una nuova edizione a cura di Giuditta Cirnigliaro e Carlo Vecce, le Favole, le Facezie, il Bestiario e le Profezie di Leonardo da Vinci, e mira a costituire un punto di riferimento per chi voglia rintracciare lo stretto legame tra il suo talento artistico e la sua meno nota, ma straordinaria, abilità di narratore. Favole e profezie racconta infatti lo stupore del genio di fronte alle meraviglie della natura, le sue scoperte scientifiche, l’opera dell’artista e la sua vita personale. Tra le pagine affiora la passione di Leonardo per le minuscole creature che abitano la sua vigna milanese: ragni, ramarri, formiche. Ed emerge potente la tensione creativa dell’autore: seguendo il libero flusso delle immagini, la scrittura fissa sulla carta il divenire della natura, la lotta per la vita, il fluire del tempo.
|
L’istinto, la spinta a raccontare e a veicolare nell’atto della narrazione i propri pensieri e le proprie idee fa parte del DNA sociale e culturale dell’uomo fin dall’antichità: Esopo e poi Fedro fondano così il genere della favola, dove animali o oggetti umanizzati veicolano attraverso le loro storie insegnamenti di tipo morale.
Tale genere fiorì, dopo gli anni “bui” del Medioevo, nei circoli letterari umanistici italiani di fine quattrocento, diventando in breve tempo un genere ricercato e sofisticato.
“Favole e Profezie” di Leonardo si inserisce nel panorama letterario del XV secolo, conquistando a pieno titolo nella letteratura colta rinascimentale.
L’opera si inserisce nella tradizione, prima greco romana e umanistica poi, del genere delle Favole o Facezie, stile letterario ben conosciuto all’epoca che vede l’autore cimentarsi nella raccolta di piccoli racconti allegorici con un fine moralistico.
La scrittura allegorica mai banale, le battute di spirito a chiusa della favola stessa e la tenace critica sulla natura dell’uomo sono parto di una mente attenta ed indagatrice della Natura in tutti i suoi aspetti.
È l’aspetto naturalistico, forse, quello che più sorprende dei racconti di Leonardo, il quale conferma ancora una volta la sua dedizione all’osservazione scientifica degli oggetti che lo circondano.
Tale aspetto unito ad una critica impietosa, ed a tratti feroce, contro le creature che si vestono di emozioni umane (invidia, ingordigia, lussuria) rende “Favole e Profezie” una vera perla all’interno del panorama umanistico tardo quattrocentesco.
Un libro per intenditori e lettori abituati a maneggiare testi scritti in un italiano del quattrocento fiorentino, e non adatto quindi al lettore medio.
Una vera e propria edizione critica del testo di Leonardo che resta quindi non facilmente fruibile ad un occhio non abituato a testi specialistici.
Tale genere fiorì, dopo gli anni “bui” del Medioevo, nei circoli letterari umanistici italiani di fine quattrocento, diventando in breve tempo un genere ricercato e sofisticato.
“Favole e Profezie” di Leonardo si inserisce nel panorama letterario del XV secolo, conquistando a pieno titolo nella letteratura colta rinascimentale.
L’opera si inserisce nella tradizione, prima greco romana e umanistica poi, del genere delle Favole o Facezie, stile letterario ben conosciuto all’epoca che vede l’autore cimentarsi nella raccolta di piccoli racconti allegorici con un fine moralistico.
La scrittura allegorica mai banale, le battute di spirito a chiusa della favola stessa e la tenace critica sulla natura dell’uomo sono parto di una mente attenta ed indagatrice della Natura in tutti i suoi aspetti.
È l’aspetto naturalistico, forse, quello che più sorprende dei racconti di Leonardo, il quale conferma ancora una volta la sua dedizione all’osservazione scientifica degli oggetti che lo circondano.
Tale aspetto unito ad una critica impietosa, ed a tratti feroce, contro le creature che si vestono di emozioni umane (invidia, ingordigia, lussuria) rende “Favole e Profezie” una vera perla all’interno del panorama umanistico tardo quattrocentesco.
Un libro per intenditori e lettori abituati a maneggiare testi scritti in un italiano del quattrocento fiorentino, e non adatto quindi al lettore medio.
Una vera e propria edizione critica del testo di Leonardo che resta quindi non facilmente fruibile ad un occhio non abituato a testi specialistici.
Bevanda consigliata: Caffè Viennese
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
"I corpi senz'anima ci daranno con lor sentenzie precetti utili al ben morire".
Sembra un libro interessante, ma anche una lettura impegnativa. :)
RispondiElimina